Tesseramento PD: e l’intuito della Carillo ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Eppure fu la prima a darne notizia. Parlo della giornalista de Il Mattino, Petronilla Carillo, che per prima nell’autunno del 2013 diede notizia di una clamorosa inchiesta della DDA di Salerno, pm Vincenzo Montemurro, sul presunto falso tesseramento 2012 del Partito Democratico in provincia di Salerno e sulle complicanze che quel tesseramento ha avuto inevitabilmente sulle primarie di quello stesso periodo (primarie perse da Matteo Renzi). Un’inchiesta che all’inizio sembrava dovesse bruciare tutto e tutti e che, poi, si è insabbiata nelle secche delle difficoltà politiche dopo aver portato alla sbarra personaggi del calibro di Pier Luigi Bersani ed i massimi vertici del PD nazionale ed anche provinciale dominato dalla figura di Vincenzo De Luca. Il primo duro fermo l’inchiesta lo ebbe a causa dell’improvvisa malattia dell’ex segretario nazionale Bersani, dopo niente più anche se <<ci sarebbe stata una nuova consegna di corposo materiale nelle mani di Montemurro>> con l’acquisizione di una testimonianza diretta di quei fatti, una testimonianza che la Procura non ha ancora bene scandagliato, e non si capisce il perchè. Ebbene io stesso in più di una occasione avevo da questo giornale magnificato l’intuito della Carillo anche se spesso si era appiattita sulle posizioni della Procura; cercai, sempre per iscritto di riportarla sulla pista giusta citando anche lo storico caso del “Watergate” in cui <<due giornalisti>> assolutamente indipendenti (almeno all’apparenza !!) riuscirono a sganciarsi anche dalle logiche politiche della magistratura inquirente fino ad arrivare al clamoroso <<impeachment>>  che portò alle dimissioni del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Non me ne voglia la Carillo se ho incentrato questo approfondimento sulla sua figura di ottima giornalista, l’ho fatto perché ritengo che non possa la sua azione fermarsi sulle soglie della Procura per far passare come notizie soltanto quelle che trapelano dal <<tessuto istruttorio>> e far finta che tutto il resto non conta. Clamorosa la notizia ribadita martedì 19 agosto scorso dal quotidiano <<Cronache del Salernitano>> che ha titolato: “”Tessere false PD: spuntano le matrici””; una notizia che svela inquietanti retroscena di quel presunto falso tesseramento, una  notizia già ampiamente data attraverso questo giornale alcuni mesi fa, una notizia che nessuno vuole leggere. Proprio per quello che dicevo innanzi e cioè che una notizia assurge a dignità di notizia soltanto quando esce dalle segrete stanze della Procura. Capisco che Il Mattino si muove su direttrici ben precise e molto legate ai canali ufficiali (si fa per dire !!) della Procura della Repubblica, ma in questo caso dovrebbe fare un salto di qualità e, in presenza di una notizia clamorosa (anticipata da Il quotidiano di Salerno e ribadita da Cronache del Salernitano !!), rilanciare alla grande l’intuito della sua giornalista di punta in fatto di cronaca giudiziaria. Qui siamo in presenza di due matrici contraffatte ed utilizzate in una sezione del Vallo di Diano anziché in quella originaria di Nocera Inferiore; due matrici che ancora non sono state consegnate in Procura ma che sono verosimilmente in possesso di chi ha scritto i precedenti articoli sopra menzionati (Antonio Citera, ndr !!). E qui non ci vuole l’arte dell’indovino per capire che di quel tesseramento di sicuro non ci sono in giro soltanto quelle due matrici (che Cronache ha anche fotografato !!); difatti negli ambienti bene informati si è anche sussurrato di registri elettorali diabolicamente contraffatti ed in possesso di persone che non aspettano altro che consegnarli alle autorità inquirenti. Bisogna, però, volerli trovare quei benedetti registri (di cui su questo giornale ne abbiamo già parlato) perché certamente da soli non camminano dal Vallo di Diano verso la Procura di Salerno. L’inchiesta potrebbe, quindi, fare subito un salto di qualità e piombare nel Vallo di Diano per cominciare una ricognizione seria in tutte le sezioni del Vallo partendo dal <<centro zona>> dell’epoca che era fissato (diamo un aiuto gratuito !!) in quel di Sant’Arsenio e che gestiva, sotto la guida del tesseratore provinciale per eccellenza, tutti i flussi da e per le varie sezioni comunali. Basta poco, se si vuole davvero fare chiarezza, per capire e punire. Intanto Il Mattino ridia linfa vitale a quell’inchiesta e lanci sulle piste della notizia vera la brava Petronilla, soprattutto la lasci libera di muoversi a 360 gradi.

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