Napoli, ragazzo ucciso. Il giudice che lottò contro la camorra: “La vera vittima è il carabiniere”

 

 

 

Tratto da Leggo TV

   

NAPOLI (domenica 7 settembre 2014) – «L’identikit del bravo ragazzo una volta era ben diversa da quella che oggi qualche sprovveduto vorrebbe appiccicare al morto dell’altra notte».
Usa parole durissime nei confronti di Davide Bifolco. È Luigi Bobbio, per anni pm anticamorra a Napoli, poi senatore e sindaco di Castellammare di Stabia (Napoli), oggi giudice al Tribunale civile di Nocera Inferiore (Salerno). Giudizi che posta su facebook e che rivendica pienamente. A suo giudizio il carabiniere che ha sparato «è la sola è unica vittima di quanto è accaduto». Una «vittima del suo senso del dovere – prosegue Bobbio – e del fatto di essere chiamato a operare in una realtà schifosa la cui mentalità delinquenziale e la inclinazione a vivere violando ogni regola possibile è la normalità». Il magistrato dice di conoscere bene quel territorio, di «conoscere a fondo la sua delinquenza camorrista e quanto radicata e profonda sia l’arroganza del suo potere». A suo giudizio «giustificazionismo, buonismo, perdonismo e pietà non solo non servono a niente ma aggravano il male. A 17 anni si è uomini fatti e gli uomini sono responsabili delle loro scelte, delle loro azioni, dei loro stili di vita». Per il giudice «quello che a me interessa è che un bravo ragazzo in divisa stia bene e non abbia riportato danni nel fare il suo dovere inseguendo con i colleghi, di notte, tre teppisti su un ciclomotore, senza caschi, uno dei quali era evaso dagli arresti domiciliari e che avevano forzato un posto di blocco e comunque non si erano fermati all’alt facendosi inseguire a folle velocità». Bobbio sostiene che «il fatto che sbandati come loro, parenti e non del morto, vogliano giustificarli mostrando di ritenere normale la loro condotta che evidentemente ritengono normale mi fa solo disgusto».E ancor di più «i disordini di piazza, le sommosse di teppisti e familiari che bruciano auto della polizia per vendicare uno di loro sono folli e inammissibili e vanno represse con durezza». Secondo Bobbio «il problema non è nella vicenda in sè ma piuttosto in quella ignobile gazzarra che sta percorrendo le strade del rione Traiano. È quella gente, la sua insofferenza alle regole, la sua cultura del disordine la causa e l’origine di episodi come quello in questione».

5 commenti presenti

 

Anche io … concordo in pieno con le parole del giudice. Ciò non significa che possano sbagliare anche i rappresentanti delle forze dell’ordine, ma non è questo il caso.

Commento inviato il 2014-09-07 alle 21:24:58 da Paolino2

 

 

Giusto Dovremmo girare queste giuste considerazioni del dr. Bobbio al nostro bel Governo, che troppo spesso dimentica di tutelare e dare forza e mezzi a quei magistrati e tutti coloro che combattono ogni giorno per cercare di ripristinare quei principi di legalità, troppo spesso ormai assenti nel nostro paese. La domanda da porsi è come mai i nostri politici di destra e di sinistra non si preoccupano una volta e per sempre di reprimere con decisione qualsiasi forma di delinquenza e di illegalità, fermo il dispiacere in ogni caso per la morte di un ragazzo di appena diciassette anni.

Commento inviato il 2014-09-07 alle 20:41:47 da lucacurioso70

Che dichiarazioni allucinanti! Questo tizio non conosce i fatti: i ragazzi non sono tre teppisti e non non c’era nessun posto di blocco, ma è stato intimato l’alt. Non fermarsi al quale non costituisce reato, cosa che un giudice dovrebbe sapere bene. Inoltre non sono state incendiate auto della polizia e sul motorino non c’era nessun evaso. Per lui il carabiniere ha fatto il suo dovere. Ah sì? E come? Sparando alle spalle ad un ragazzo di 17 anni disarmato e che, oltretutto, non aveva commesso nessun reato? In uno stato di diritto la legge va rispettata, cosa c’entra l’ambiente in cui le forze dell’ordine si trovano ad operare? Se qualcuno viola la legge va arrestato, non ucciso. A “questo signore” interessa SOLO che il carabiniere che ha sparato stia bene. Qualcuno gli spieghi che il suo “eroe” è un omicida. Le dichiarazioni di questo signore mi provocano solo disgusto, e sono tanto più gravi in quanto fatte da un napoletano. Le mie condoglianze alla famiglia del ragazzo.

Commento inviato il 2014-09-07 alle 20:35:32 da milla bal78

 

Ok, anche per me stavolta il carabiniere ha ragione e non dimentichiamo altri casi come quello di Aldobrandi, però la dichiarazione “la vera vittima è il carabiniere” mi sembra irrispettosa verso un ragazzo che non era un criminale ed è morto.

Commento inviato il 2014-09-07 alle 20:12:40 da Giustizia privata

 

Concordo Sono d’accordo al 100% con l’analisi del dott Luigi Bobbio

Commento inviato il 2014-09-07 alle 19:34:11 da forza7

 

 

2 thoughts on “Napoli, ragazzo ucciso. Il giudice che lottò contro la camorra: “La vera vittima è il carabiniere”

  1. Ora capisco perché tale soggetto è stato relegato dal CSM alla sezione civile di nocera inferiore.

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