Caimangate: una centrale per mille euro !!

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Forse era ben presente nel cassetto dei suoi sogni, forse fin da quando incominciò a strimpellare sulle tastiere di vecchi computer, forse fin dai primi passi sulle scene delle “grandi borse” da Wall Street a Shanghai, la Centrale del Latte di Salerno rappresentava la sua meta, quasi una sorta di traguardo per dimostrare a se stesso, alla sua famiglia, ai suoi compaesani di Campagna ed all’intera città di Salerno, le sue grandi capacità a destreggiarsi nel mondo complicato ed irto di insidie dell’alta finanza. Non per niente è passato alla storia degli anni 80 e 90 come il “baby finanziere” capace di operazioni estero su estero che neppure gli specialisti del Banco di Napoli e della Banca d’Italia sono mai riusciti a spiegare ed a tracciare in una logica e chiarificatrice sequenza. Ma tant’è, il mondo della finanza è fatto così, prendere o lasciare. Alla fine quello che era stato rinchiuso nel cassetto dei sogni è divenuto realtà e la Centrale del Latte di Salerno è sua. L’ha fatta sua per <<mille euro in più>>, in più rispetto alla base d’asta fissata sulla soglia dei 12 milioni e 700 mila euro. Il suo gruppo, la Newlat, con un fatturato di oltre 300milioni di euro all’anno potrà, dunque, garantire serenità occupazionale (quella giusta anche nei numeri !!) e prosperità futura per lunghi decenni ancora; poi a questo si aggiunge la grande professionalità e la grande managerialità del suo leader, Angelo Mastrolia, e tutti potremo stare sereni e tranquilli. Dopo lo sconcerto della privatizzazione di uno degli ultimi fiori all’occhiello del Comune di Salerno arriva la tranquillità che quell’azienda è finita nelle mani giuste e capaci di programmare futuro e solidità commerciale con il rilancio anche sui mercati internazionali cui il grande gruppo Newlat è da tempo abituato. Una gara semplice e perfettamente legale che è stata aggiudicata anche con molta elasticità; alle operazioni era presente il fratello Diego di Angelo Mastrolia che avrebbe già garantito la salvaguardia dei posti di lavoro. Non credo che finirà proprio così, perché in una rivoluzione industriale prima di una brillante riorganizzazione ci sarà sempre qualche posto di lavoro in più da considerare tra gli esuberi; vedremo !! Intanto prima del passaggio definitivo della Centrale del Latte nelle sue mani ci sarà la fase, non molto lunga, delle verifiche per l’accertamento del possesso dei requisiti di ordine generale e speciale; una roba quasi da ridere per un grande e consolidato gruppo come quello di Mastrolia. Lo stesso, per quanto attiene il latte nello specifico, può anche contare su una conoscenza diretta e indiretta del problema (raccolta, trattamento, imbottigliamento e distribuzione) legato al latte in genere ed in particolare al latte fresco che è stato onore e vanto della Centrale da decenni. I sindacati l’anno scorso mossero delle riserve sulla qualità di Mastrolia di essere fornitore e distributore al tempo stesso; probabilmente ora i sindacati zittiranno (e di fatto hanno zittito !!) di fronte ad un’operazione finanziaria decisa e senza riserve che porterà danaro contanti nelle magre casse comunali che la politica dissennatamente distributiva del sindaco De Luca ha quasi svuotato. L’opposizione ovviamente incalza e minaccia ricorso al Tar, se non l’ha già fatto, ma scalpita a vuoto (a mio sommesso avviso !!) perché, ripeto, l’operazione di vendita al pubblico incanto è stata assolutamente rispondente alle norme vigenti e non è certo colpa dei consiglieri comunali di maggioranza se alla gara non ha partecipato nessun altro e se la Centrale è stata venduta per soli mille euro in più. Se non ci fosse l’impellente necessità di far cassa si poteva, forse, anche verbalizzare che l’offerta non appariva congrua con il reale valore del bene venduto perché alla fine non c’è stata gara al rialzo ma solo un’offerta di mille euro in più. Nei prossimi giorni ne sapremo di più.

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