Quanto “COSTA” la cultura?: Il fenomeno del MERCATINO DEL LIBRO USATO

Giovanna Naddeo

SALERNO – Con l’apertura delle scuole anche quest’anno nella nostra città sono rispuntati i cosiddetti “Mercatini del libro usato”, un vero e proprio paradiso economico per gli studenti e soprattutto i portafogli delle loro famiglie.

Ogni anno, infatti, ci si trova adaffrontare un costo sempre più alto per il corredo scolastico, tra libri, materiali di cancelleria e/o di lavoro (si pensi all’indirizzo artistico o alberghiero).

In un periodo di crisi in cui, paradossalmente, i  docenti non si attengono più all’obbligo di adottare lo stesso libro o la stessa casa editrice per più anni e il costo del libro digitale è soltanto leggermente inferiore a quello cartaceo, si avverte, di conseguenza, l’esigenza di dover risparmiare in qualche modo, soprattutto per famiglie con due o più figli impegnati nello studio.

 Ma come nascono questi mercatini e come mai il loro numero è in continuo aumento?

Da qualche anno a questa parte gruppi di giovani prendono in affitto dei locali per quei mesi in cui si verifica la famosa “caccia al libro” (agosto-ottobre) e qui allestiscono il mercatino: una famiglia consegna i libri usati e sarà compito del “mercante” venderli a un’altra famiglia alla metà del prezzo, più un euro.

In questo modo il vantaggio è assicurato per tutti: per chi acquista, dato che il risparmio può essere davvero notevole; per chi vende, dato che gli spetta la metà del prezzo del libro;per il “mercante”, per il quale quell’euro  in più costituisce l’onesto guadagno.

Un sistema facile, sicuro e conveniente.

Ormai quelle lunghe file di venti, trenta anni fa nelle librerie storiche salernitane sono solo un lontano ricordo. Ora è il mercatino il presente e il futuro del libro e della cultura, lontano dalle speculazioni delle case editrici, nella certezza di un guadagno  davvero garantito.

Per molti amanti del libro in sé, del profumo delle sue pagine, dei caratteri stampati, delle immagini e delle copertine non sarà molto comprensibile questo nuovo fenomeno economico: il libro scolastico non resterà un bene da risfogliare tra cinquant’anni, non si potrà imbrattare con date, dediche o frasi di canzoni, non sarà più di un singolo proprietario ma chissà quanti viaggi farà, da studente a studente, da classe a classe, da scuola a scuola.

Per la prima volta nella storia anche i libri, come tutto ormai in questa società,avranno una scadenza e lavoreranno a tempo determinato:  sarà per  un anno o massimo due, ma non rimarranno con lo studente per sempre.

Chissà quanti giovani faranno le ore piccole sullo stesso e identico libro di Dante o di chimica organica!

Anche il libro oggi viaggia, come qualsiasi cosa o persona in questa odierna società.

E i mercatini sono ormai per i libri un punto di approdo momentaneo tra uno studente e un altro.

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