Bugie e verità: da Tremonti a Tremonti

 

Annalisa Corinaldesi

SALERNO – Ormai è una ripetizione di cavolate già sentite più di una volta; Vincenzo De Luca non si smentisce mai ed anche in presenza dell’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti, a Salerno per presentare il suo libro <<Bugie e verità>>, ha continuato nelle sue filippiche solitarie contro tutti e contro tutto. Se l’è presa, naturalmente, con Milena Gabanelli per le sue inchieste definite altamente scorrette sul piano politico. Ma il sindaco questa volta si è scontrato con un muro imperturbabile dal volto ieratico come quello di Tremonti e, fortunatamente, a mediare come il paciere di tutti ci ha pensato l’ottimo dottor Antonio Napoli, perfetto organizzatore della serata molto scic ma anche sobria immersa in un’eleganza dovuta più alla classe degli ospiti presenti che al glamour delle scelte per l’abbigliamento. Del resto il Rotary Club di Salerno Est non manca mai di stupire per la sua perfezione organizzativa. A riempire la serata di contenuti veri ci ha pensato, bontà sua, l’ex ministro Giulio Tremonti con un intervento canalizzato innanzitutto su una visione globale dell’economia nazionale, europea e mondiale. Con il suo incedere dialettico, apparentemente incerto, ha parlato dell’Italia e della sua attuale condizione economica  sottolineando che in ogni ragionamento è necessario sempre partire da lontano e tenendo sempre nel mirino della rotta come punti di riferimento l’Europa e il mercato globale. L’ex ministro, troppo presto accantonato da Silvio Berlusconi, non ha mancato di evidenziare come le sorti del mondo siano cambiate dal novembre 1989 con la caduta del <<muro di Berlino>>; da allora -ha detto- nulla è stato come prima. Un po’ come è accaduto per la sicurezza globale dall’11 settembre 2001 in poi. Ha altresì ricordato a tutti che oggi come oggi i confini nazionali, che per millenni hanno dominato la scena planetaria, non esistono più in quanto <<agli stati in senso geografico si sono sostituite le cosiddette repubbliche virtuali>> che da tempo dominano e caratterizzano l’economia globale decidendo l’ascesa e la caduta di interi popoli senza ricorrere alle guerre. Ha concluso con una affermazione <<purtroppo in venti anni abbiamo ridotto al lumicino la sovranità nazionale e questo ci condanna a vivere in un mondo imperfetto>> che da un lato fa venire i brividi e che dall’altro lato lancia messaggi di attenzione e di speranza per un futuro migliore.

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