Sassano. Dolore e rabbia per una disgrazia assurda.

 

Antonio Citera

SASSANO – Piomba con l’auto lanciata a folle velocità davanti a un bar. Quattro giovani morti tra cui il fratello.

Quattro persone sono morte dopo che un’auto di grossa cilindrata ha investito alcune persone sedute davanti a un bar a Silla di Sassano. Le vittime sono quattro ragazzi, due dei quali minorenni. Tre sono morti immediatamente, il quarto durante il trasposto in ospedale. Secondo quanto riportato dall’”Ansa” sembrerebbe che il giovane autista 22 enne sia stato trovato positivo all’alcool test. Una comunità sconvolta, una strage in pieno giorno quella verificatasi nel primo pomeriggio di ieri a Silla di Sassano. Una strage di giovani che hanno perso la vita in modo assurdo. Erano tranquilli davanti al bar quando un’auto impazzita all’improvviso li ha falciati in pieno uccidendoli. Tutto è avvenuto all’improvviso, l’auto a folle velocità si è  catapultata sui giovani non lasciandogli scampo. Le persone che hanno vissuto e visto la scena sono rimasti impietriti dinanzi a una disgrazia senza precedenti nel comprensorio. I giovani erano fuori dal bar a commentare il primo tempo delle partite di calcio di serie “A” un break che gli è costato molto caro. Una tragedia quasi annunciata, infatti dalle dichiarazioni dei presenti risulterebbe che il giovane che guidava l’auto impazzita sia stato già in passato coinvolto in un altro incidente mortale, anche in quel frangente la folle velocità fu una delle cause del sinistro. Un giovane col piede pesante segnalato più volte ai carabinieri proprio per il suo vizietto di correre. Tra le vittime anche il fratello. Una tragedia infinita, avvenuta su quella rotatoria maledetta anch’essa spesso segnata da sinistri. I cittadini di Sassano ancora increduli da quanto accaduto si stringono intorno alle famiglie dei poveri ragazzi morti tragicamente nel fiore della gioventù in una domenica come tante. La notizia dell’accaduto ha fatto velocemente il giro del Comprensorio destando sgomento e dolore anche in coloro che non conoscevano le vittime. Sul luogo del sinistro una folla immensa stretta in un silenzio tombale, impietriti su quell’asfalto maledetto, bagnato dalle lacrime che lentamente scendevano dai loro volti colmi di senso di vuoto. Ennesima tragedia dunque, ancora vittime sulle strade impervie e dimenticate del Vallo di Diano, una lista infinita che negli ultimi anni si è tinta sempre più di bianco. Dare la colpa a tizio o a caio non è un pretesto per ottenere giustizia, bisognerebbe aprire le coscienze e carpire il perché di tante disgrazie. Se da un lato le strade avrebbero bisogno di più manutenzione e di un severo controllo da parte delle forze dell’ordine, dall’ altro anche chi si mette al volante dal canto suo dovrebbe rispettare le regole di guida. Molto spesso però l’indisciplina governa sovrana e  purtroppo miete vittime innocenti. Un circolo vizioso che si ripete all’infinito gettando nelle fiamme e nel dolore l’esistenza di intere famiglie costrette a genuflettersi su una tomba per sempre. L’incidente di ieri è l’ultimo in ordine di tempo, l’ultima disgrazia che secondo qualcuno poteva essere evitata.

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