Provinciali 2014. La presidenza al centro destra e il consiglio al PD ?

 

Antonio Citera

SALERNO – Ci siamo, domenica prossima 158 comuni della provincia di Salerno dovranno scegliere il presidente e il consiglio provinciale secondo i criteri nuovi e antidemocratici dettati dallo Stato centrale. Il fermento degli ultimi giorni è schermato da una barriera di silenzio tra gli addetti ai lavori che, non lascia trapelare indiscrezioni. Sono due i candidati alla carica di presidente. Giovanni Romano (centrodestra), sindaco di Mercato San Severino e assessore all’Ambiente della Regione Campania e Giuseppe Canfora, sindaco di Sarno per il PD. Una sfida che dovrà sancire le sorti della provincia salernitana per i prossimi anni. Il voto insolitamente sarà solo ed esclusivamente a carico dei sindaci e dei consiglieri comunali che  saranno chiamati ad esprimere due preferenze su due schede separate: la prima per il Consiglio Provinciale (con un unico voto sul nome di un candidato), la seconda, invece, per la carica di Presidente della Provincia. Saranno 16 i consiglieri eletti che affiancheranno il presidente nella gestione dell’Ente. Una sfida nella sfida dunque, un delicato momento politico accompagnato da probabili colpi di scena dell’ultimo minuto. A conti fatti, lo scenario dovrebbe essere conquistato dal   PD che sull’onda anomala Matteo Renzi e sulla spinta del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca dovrebbe (senza problemi) vincere il duello con il centro destra vittima di una speculazione anche mediatica che lo declassa a forza politica tramontata almeno in provincia. Ma, i giochi sono ancora aperti, anzi, potrebbe addirittura verificarsi il paradosso. Fonti ben accreditate rivelano che si potrebbe assistere all’inverosimile, ossia, alla spartizione del potere. Il PD conquisterebbe il consiglio mentre il centro destra la presidenza. Un’anomalia derivante dalla sconosciuta figura di Giuseppe Canfora, pupillo di De Luca e della segreteria di via Manzo ma, anonimo al grande pubblico. Un personaggio senza esperienza e senza il carisma necessario per poter traghettare l’Ente fuori dalla crisi. I voti ( anche quelli di stampo rosso ) sarebbero dunque traghettati verso Giovanni Romano che al contrario dello sfidante gode di prestigio politico e di esperienza acquisita. Una provincia dal doppio volto quella che potrebbe nascere, in linea con le alleanze del Governo centrale, non un solo schieramento politico al comando ma una contrapposizione di più forze che potrebbero in teoria far bene alle decisioni e alle strategie da intraprendere. In sintesi possiamo dire che il prossimo consiglio provinciale potrebbe essere così composto: 10 consiglieri a sinistra, 6 a centro destra e Romano presidente. Le nostre sono solo supposizioni naturalmente dettate da un’attenta analisi delle dinamiche provinciali e dei risvolti all’interno dei palazzi. Ad Maiora.

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