Tà-Kài-Tà (Eduardo per Eduardo)

Giovanna Naddeo

SALERNO – Il pubblico di studenti delle scuole superiori, universitari e professori non smetteva più di applaudire ieri 15 ottobre 2014 al Teatro di Ateneo dell’Università degli Studi di Salerno.

Sul palcoscenico un incredibile duo composto dal regista Enzo Moscato e la celebre attrice Isa Danieli in Tà-Kai-Tà (Eduardo per Eduardo) di Enzo Moscato.

In greco antico Tà-kai-tà significa “questo e quello”, ed era proprio questo il titolo del film che Eduardo De Filippo avrebbe voluto girare con Pier Paolo Pasolini, se quest’ultimo non fosse stato ucciso nove anni prima dello stesso De Filippo (1 novembre 1975 Pasolini, 1 novembre 1984 De Filippo).

Eduardo era questo e quello, un uomo buono ma non buonista, esigente verso la propria famiglia ma anche verso se stesso.

In quest’opera Enzo Moscato racconta la storia di Eduardo non in maniera agiografica ma per frammenti, perché è in fondo l’unico modo possibile per rievocarlo.

<< Tà-Kài-Tà non è un testo “da” ma “su” Eduardo De Filippo. Non è una sorta di sinossi riepilogativa della sua vicenda artistica e umana, bensì un periplo immaginario, fantastico intorno ai pensieri e sentimenti –ante e post mortem – che possono avergli sfiorato, per un attimo l’anima e il cuore>> ha affermato lo stesso Moscato.

Dedicato alla figura di Luisa De Filippo, secondogenita morta in tenera età negli anni ’50, Tà-kài-tà è l’ennesima conferma della grandezza della scrittura di Moscato: lirica sovrabbondante, circolare, che procede per immagini definite e, al contempo, slabbrate.

«Ritengo sia dall’epoca del grande Leo de Berardinis che un’operazione del genere non è stata più osata. >>  ha affermato ancora il regista.  << Per di più, mentre la sua bellissima rivisitazione si proponeva in chiave esclusivamente scenica, la mia si spinge – e lo dico con tutta l’umiltà – fino a tentare una sorta di riscrittura per frammenti della stessa anima del nostro più importante drammaturgo del secolo scorso».

In scena la celebre attrice Isa Danieli (Luisa De Filippo), la quale ha fatto parte in gioventù della Compagni teatrale di Eduardo, e lo stesso Moscato, che incarnano rispettivamente il femminile e il maschile del più grande drammaturgo napoletano, la genuinità e lo stereotipo.

Una teca-tavolo posta al centro della scena conserva il corpo di Luisa, a cui Eduardo si rivolge, finché d’un tratto viene rivelato al pubblico, così come accadeva in Compleanno con la sedia di Annibale Ruccello.

E’ quella teca ad ospitare non solo un corpo ma il dolore di un padre e tutti i segreti di un uomo che ha dedicato la sua vita per un’idea di teatro che, forse, nemmeno è stata pienamente compresa.

 

 

 

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