Vallo di Diano. Prima il petrolio e poi se resta tempo le persone

 

Antonio Citera

 

VALLO di DIANO – Oro nero. Cosa non si farebbe per lui. Le multinazionali brindano e l’Italia sprofonda nel baratro di un’etica derisa a più voci. Derisa proprio dai cercatori di petrolio che brindano davanti ai facili connubi con un Governo assetato di danaro. Pur di fare cassa, Renzi svende tutto, lo fa alla luce del sole, giustificandosi alla meno peggio con la consueta frase “ lo si fa per gli italiani”. Un classico della politica nostrana, frasi scontate che hanno in serbo l’amaro calice di un’ennesima disfatta per i cittadini ovviamente. << È impossibile andare a parlare di energia e ambiente in Europa se nel frattempo non sfrutti l’energia e l’ambiente che hai in Sicilia in Basilicata e nelle zone limitrofe. Io mi vergogno di andare a parlare delle interconnessioni tra Francia e Spagna, dell’accordo Gazpromo di South Stream, quando potrei raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 40 mila persone e non lo si fa per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini >>. Queste le dichiarazioni del Premier che si vanta di essere sempre nel giusto e soprattutto di non poter esibire la sua “ ragione “ davanti ai leader europei più evoluti e soprattutto più furbi di lui. Prima il petrolio dunque, fonte inesauribile di guadagno ma, anche di inquinamento e mala salute, poi le persone che si battono contro questo scempio. Quindi come la mettiamo? Cieco ambientalismo o cieco capitalismo?. La risposta è nel Decreto Sblocca Italia che all’art. 38 recita:

Per prospezione, ricerca e coltivazione di gas e petrolio basterà una concessione unica e i poteri in tal senso vengono accentrati a favore del Governo. Nella nuova versione del testo le Regioni hanno tempo fino al 31 dicembre per completare i procedimenti di Via in corso; decorso inutilmente il termine la palla passa al ministero dell’Ambiente. L’autorizzazione, si legge, comprenderà una “dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio dei beni in essa compresi. Se per estrarre o trasportare gas e petrolio si dovranno cambiare gli strumenti urbanistici, il rilascio dell’autorizzazione ha effetto di variante urbanistica.

 

Un tappeto rosso per le Multinazionali che dovranno trattare solo ed esclusivamente con il Governo Centrale, bypassando quell’iter burocratico che fino a oggi aveva in parte custodito il patrimonio ambientalistico dei nostri territori. In pratica “ ti piace vincere facile “  lo spot della nuova campagna a favore dei cercatori di oro nero che sono pronti a trivellare ogni cosa a cui corrisponde nel sottosuolo l’odore di idrocarburi. Pronti via dunque, il prossimo obiettivo è il Vallo di Diano che, presto diventerà un colabrodo ma, in compenso Renzi potrà fieramente parlare con i suoi colleghi europei e magari brindare alla faccia di tutti noi.

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