Legge Severino: salvi De Magistris e De Luca ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Sembrerebbe quasi fatta, almeno stando alle ultime indecisioni del Tar-Campania il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, sospeso dal 1° di ottobre, potrebbe farcela a superare l’esame del tribunale amministrativo ed a ritornare in sella al suo Comune. E’ più di una sensazione, difatti il Tar Campania si è dato un’altra settimana di tempo per decidere su una materia complicata e complessa. Il presidente della prima sezione, Cesare Mastrocola, avrebbe testualmente affermato che “”Il quesito è di grande complessità giuridica, merita una sentenza motivata per non dare falsi segnali. Questo richiederà qualche giorno in più. Credo che sia la scelta migliore per un collegio che ha il coraggio di decidere””. In pratica si andrebbe già verso una “sentenza del merito” e non verso una “sospensiva cautelare”, fatto questo insolito per la prassi dei tribunali amministrativi inclini a concedere rapidamente le sospensive in attesa dei verdetti di merito che spesso sono completamente diversi dagli orientamenti cui possono far pensare le sospensive. Perché questo atteggiamento del Tar Campania ? Se lo stanno chiedendo in tanti ed ognuno dà l’interpretazione che ritiene più aderente al proprio pensiero. In premessa va detto che il ricorso presentato dai legali di Luigi de Magistris è stato predisposto come cristo comanda insinuandosi in un capitolo nuovo della cosiddetta “Legge Severino”, cioè in quel meandro di spigolature che attengono l’effettiva necessità di applicare detta legge anche nel caso di sindaci condannati in primo grado per reati di abuso d’ufficio (come quello contestato all’ex pm di Catanzaro). Anche perché quando si parla di un abuso d’ufficio da imputare ad un rappresentante della pubblica accusa nell’esercizio della sua attività di giudice requirente si capisce da se che la materia è assolutamente fluida e magmatica, cioè la prendi da un lato e la perdi dall’altra, tanto per dirla in parole povere. Potremmo quindi, fra qualche giorno, arrivare addirittura ad un provvedimento di accoglimento dei motivi contenuti nel ricorso e ad una restaurazione di Luigi de Magistris sul suo scranno di sindaco di Napoli. Va da se che l’eventuale vittoria di De Magistris si riverserebbe immediatamente sull’altra sponda campana, quella del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che rischia la sospensione dall’incarico per via del fatto che nel 2013 non si sarebbe dimesso dalla carica di sindaco allorquando venne nominato “viceministro” senza deleghe dal governo di Enrico Letta. Tutti in attesa, dunque, nel Comune di Salerno che vedrebbe così continuata la sua vita amministrativa per il resto della consiliatura senza traumatici commissariamenti ed elezioni anticipate. Soltanto in questo modo Vincenzo De Luca avrebbe tutto il tempo necessario per scegliere ed indicare il suo successore per Palazzo di Città visto e considerato che dall’altra parte non c’è nessuno in grado di frapporre ostacoli. In campo stanno scendendo anche gli amministrativisti più quotati a livello regionale; ovviamente le correnti di pensiero sono due. Da un lato c’è chi dice che se il Tar avesse avuto in animo di assegnare la vittoria a De Magistris avrebbe adottato subito il sistema della sospensiva riservandosi poi di inviare le carte alla Corte Costituzionale, invece con la sentenza breve non ci sarebbe scampo. Dall’altro lato c’è chi dice che con la formula della sentenza breve il Tar Campania non deciderà alcunché e lascerà al giudice ordinario la parola. In questo caso Luigi De Magistris rimarrebbe comunque sospeso in attesa del lontano verdetto del tribunale ordinario ed ogni speranza anche per De Luca andrebbe a finire al macero. Pochi giorni ancora e poi sapremo la verità. C’è un punto in favore di De Magistris, un punto che in pochi tengono presente; in effetti la sua missione la “legge Severino” l’ha già compiuta ed anche alla grande, attraverso la sua applicazione intransigente, essendo riuscita a buttare fuori dal Senato Silvio Berlusconi; ora si che per tutti gli altri si può discutere sulla sua applicazione o meno fino all’infinito.

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