Termovalorizzatore: caro Canfora …ti scrivo “non ti arrendere a De Luca !!”

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – La mattina dell’ 11 novembre scorso sfogliando il quotidiano “Il Mattino” quasi mi vengono le traveggole, insomma non credo ai miei occhi nel leggere: “Termovalorizzatore necessario basta incertezze, va realizzato – Canfora: il progetto c’è, ora bisogna accelerare i tempi”. Mi stropiccio gli occhi e ritorno a leggere il titolo a tutta pagina, forse non ho letto bene, macchè è proprio scritto che Giuseppe Canfora (neo presidente della Provincia) vuole riprendere il vecchio progetto e realizzare il termovalorizzatore di Salerno. Un attimo di suspense e poi dico a me stesso: “Bene, finalmente un politico di sinistra che non ripercorre come un automa il delucapensiero”. Ma nel contesto dell’articolo c’è di più e il presidente risponde alle insistenti domande del bravo giornalista così: “Ma certo, qui c’è la necessità di chiudere la filiera dei rifiuti e per farlo c’è bisogno necessariamente sia degli impianti di compostaggio quanto dei termovalorizzatori”. Più chiaro di così !! E allora mi metto ad elucubrare strane congetture e strategie politiche e penso che Giuseppe Canfora , comunque lo si giudichi, non è un deluchiano di ferro, anzi probabilmente non lo è mai stato. Una storia da seguire, dico tra me e me, perché De Luca certamente si incazzerà; difatti il giorno dopo, mercoledì 12 novembre 2014, la conferma con la risposta molto piccata sempre su Il Mattino: “Termovalorizzatore, veto di De Luca – Il sindaco stoppa Canfora : <<Non ci sono le risorse, esistono alternative all’impianto>>”. Ma lo strappo, ovviamente, resta ed è tutto all’interno del Partito Democratico in quanto la dichiarazione di Canfora non è una semplice “notizia di cronaca” ma è una “scelta politica di fondo”. La storia del termovalorizzatore è una delle più inquietanti dell’era deluchiana; il sindaco stesso si è contraddetto ed incartato e non solo politicamente passando da un termovalorizzatore da costruire in due anni quando era commissario al termovalorizzatore che non serve per la nostra città. Ma c’è di più, la storia del termovalorizzatore è inquietante anche sul piano penale con la richiesta di tre anni di reclusione da parte del pm Roberto Penna in danno sia di Vincenzo De Luca che di Alberto Di Lorenzo; vicenda che sarà di nuovo in aula giovedì 20 novembre prossimo per l’inizio delle arringhe difensive. Ho già scritto sulla vicenda termovalorizzatore e non intendo contraddirmi se ribadisco che i due imputati vanno verso l’assoluzione piena anche perché l’inchiesta di Penna non ha chiarito i seguenti aspetti: 1) Perché il pm non ha scandagliato meglio la sequenza delle nomine di capo-staff con la sostituzione di Criscuolo con Barletta; 2) Perché la sostituzione avvenne nel giro di appena quattro giorni dalla nomina iniziale di Criscuolo; 3) Perché non è stata analizzata a fondo la rottura eclatante tra De Luca e Criscuolo; 4) Perché poco tempo dopo Criscuolo lasciò il Comune per trasferirsi armi e bagagli in Provincia;  ed ancora: 5) Sono state esaminate tutte le pratiche di esproprio per i suoli sui quali doveva sorgere il termovalorizzatore; 6) Sono state analizzate, una per una, tutte le situazioni dei proprietari dei suoli e se questi ultimi avevano ceduto ed a chi i loro diritti; ed infine: 7) Chi e quanti risultano di fatto beneficiari dei pagamenti di danaro pubblico in funzione degli espropri. E’ vero che le inchieste le fanno i pubblici ministeri e che le difese le fanno gli avvocati, ma a noi giornalisti spetta il compito di seguire, commentare ed evidenziare difetti e carenze; insomma, come dire, se ad un caso giudiziario vengono sottaciuti tutti i punti sopra evidenziati è naturale che poi si vada verso l’assoluzione. Ma voglio ritornare sugli effetti che la dichiarazione di Canfora (che non ha controbattuto alla violenta reprimenda del sindaco !!) potrà avere sul piano politico. Posso anche sbagliarmi sbagliarmi ma negli ultimi tempi ho visto troppe volte, quasi scortato, nel corso di manifestazioni pubbliche, il presidente Canfora dall’ex senatore Alfonso Andria e dal consigliere provinciale Domenico Volpe (detto Mimmo) che sicuramente non sono deluchiani doc; anzi i due hanno abilmente spodestato dal ruolo di “accompagnatore ufficiale” di Canfora il segretario provinciale del PD Nicola Landolfi che, sembra, incominci anche ad avere qualche difficoltà a presentarsi in Provincia ogni mattina (come maldestramente aveva iniziato a fare !!) anche dopo gli esposti dei dirigenti di Fratelli d’Italia. Naturalmente bisognerà aspettare le prossime mosse della guerra tra i deluchiani e gli antideluchiani. Molto furbescamente, nella prima battaglia, si è spiazzato da solo Mimmo Volpe che nella rinuncia alla carica di capo-gruppo ha lasciato intendere che il suo gesto è soltanto dovuto al dibattito che in un grande partito non deve mai mancare. Io ci credo poco, più semplice credere in un veto (uno dei primi !!) che De Luca cerca di imporre anche sulla provincia. La seconda battaglia  sarà disputata, senza esclusione di colpi, sulla nomina del “nuovo direttore generale dell’Ente” che qualcuno sussurra possa essere lo stesso Alfonso Andria; se così sarà ne vedremo delle belle. E ritorno, infine, al titolo di questo approfondimento per ribadire ancora una volta di tenere duro, va bene essere di sinistra, anzi va benissimo, ma essere servi sciocchi di De Luca è un’altra cosa. Spero e credo che Giuseppe Canfora sarà capace di essere un ottimo esponente di partito e non il servo di un uomo che è praticamente fuori da qualsiasi partito che non sia il suo. Vi lascio con una domanda: “Già finiti i tempi degli abbracci e dei brindisi tra Giuseppe Canfora e Vincenzo De Luca ?”. Alla prossima.

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