Abbandono di una vita

Barbara Filipone

Una notizia struggente oggi ha scosso i palermitani: un clochard mentre frugava fra l’immondizia ha fatto una scoperta agghiacciante. Dentro un borsone da palestra, avvolta in un lenzuolino a fiori sporco di sangue c’era lei, una neonata nata da poche ore e che già senza neanche essere venuta al mondo stava lottando fra la vita e la morte. Angoscia per gli operatori del 118, chiamati immediatamente  da alcuni passanti che nel frattempo erano stati avvisati dal clochard, i quali notando la freddezza di quel corpicino a cui era ancora legato un cordone ombelicale pallido hanno nutrito sin da subito poche speranze per quello scricciolo di vita. La piccola è morta all’ospedale Civico poco dopo il ricovero per una insufficienza cardiorespiratoria, nonostante tutti i tentativi di rianimarla. La procura di Palermo intanto ha ipotizzato il reato di omicidio volontario, per quella bimba bionda e dolcissima, come ha raccontato chi l’ha avuta fra le mani; a quanto pare dai primi accertamenti non sarebbe figlia di extracomunitari, e addirittura sana sarebbe nata a seguito di una gravidanza normale. Non è escluso che venga disposta l’autopsia. I carabinieri stanno cercando di verificare se ci siano delle videocamere che potrebbero avere ripreso chi ha abbandonato la piccola nei pressi del cassonetto. Naturalmente  la cittadinanza è chiamata affinché possa segnalare eventuali movimenti strani notati intorno a quei cassonetti.

Anche il primo cittadino si è sentito di dover fare delle dichiarazioni, anche perché a Palermo era dal 2006 che non veniva trovata un bimbo abbandonato nei cassonetti dell’immondizia; chiaramente se oggi quel clochard, uno fra i tanti che si vedono oramai ovunque, non avesse rovistato proprio lì, quel cassonetto sarebbe diventata la tomba per la piccina; e magari chissà se in questi anni non ce ne siano stati altri di abbandoni… chi può saperlo. Il sindaco Leoluca Orlando, oltre ad invitare gli autori di questo omicidio a costituirsi, ha voluto ricordare insieme all’Assessora Regionale alla Sanità Lucia Borsellino che proprio all’Ospedale civico, dove la piccola è morta, esiste una <Culla per la vita> che consente alle mamme di lasciare i propri figli non riconosciuti, in assoluto anonimato e tutelando così la vita dei neonati. Da parte delle Istituzioni vi è la massima disponibilità all’ascolto e all’aiuto rivolto a tutti i genitori per evitare il ripetersi di simili tragedie.  La Culla per la vita è una culla termica salvavita per accogliere i bimbi abbandonati donata dall’Inner Wheel Italia al reparto Neonatologia, Ostetricia e Ginecologia, nel Padiglione Maternità dell’Ospedale Civico di Palermo. Il presidente nazionale Inner Wheel, Nunzia Sena ha infatti dichiarato che ogni anno in Italia sono tremila i bambini abbandonati, e il 70% delle madri sono italiane, per cui anche salvare un solo neonato  è passo fondamentale di civiltà e rispetto per la vita.

Rimane una domanda: chi è così disperato da abbandonare suo figlio appena nato? Seppur si ipotizzi un totale degrado di chi l’ha partorito, una povertà che diventa miseria d’animo e che non lascia spazio all’amore di una madre, in un paese occidentale, dove le istituzioni esistono e ti aiutano, cose del genere non dovrebbero assolutamente accadere.

Stasera una preghiera per quella piccola vita spezzata senza un perché.

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