FATE IL LAVORO NON FATE LA CRISI.VERSO UNA COALIZIONE DEI DIRITTI E DEL LAVORO

Da uff.stampa

Questo è il titolo dell’assemblea pubblica/tavola rotonda che abbiamo indetto per domenica prossima 30 Novembre ore 9,30 in via D. Galdi 62 (adiacente al comando provinciale dei Carabinieri a Mercatello) presso i locali della federazione provinciale di . Le straordinarie partecipazioni alle iniziative di lotta e di mobilitazione dei precari, studenti, disoccupati e lavoratori registrate nelle varie manifestazioni e scioperi indetti dalla CGIL e dalle sue categorie, sia allo sciopero sociale del 14 u.s. impongono una riflessione sul come continuare e rafforzare le ragioni del dissenso. Le battaglie parlamentari, come quella di ieri alla Camera sul Job Act che ha registrato una unità d’azione tra il gruppo parlamentare di  e una parte consistente dei deputati del PD, possono essere ancora di più efficaci ed efficienti se anche sui territori nasce un movimento organizzato e determinato sui temi legando il dibattito nazionale con la necessaria ferma opposizione alle ricadute che si avranno sui territori. Poco si para degli effetti nefasti che avremo sui giovani che se troveranno un  lavoro questo sarà sempre di più precario, o sui lavoratori oggi in cigs che dalla sera al mattino avranno la sgradita sorpresa di non avere nessun forma di sostegno al reddito. O alle politiche di privatizzazioni dei beni comuni, ad esempio l’acqua, o al via libera indiscriminato alle trivellazioni anche quando gli EELL e le proprie comunità sono contrarie.  Con il cosiddetto Sblocca Italia in realtà avremo solo un incremento della cementificazione dei territori e un disarmo generalizzato dei poteri di controllo delle Soprintendenze. Non è questa l’Italia che vogliamo. All’assemblea hanno già assicurato la presenza vari movimenti, associazioni, gruppi, delegati e dirigenti sindacali, rappresentanti locali e provinciali delle aree di Cuperlo e Civati del PD ed altri ancora. Solo costruendo, anche nella nostra provincia, una unità d’intendi tra le varie forme di cittadinanza attiva e partecipativa con le varie anime che “alimentano” il dissenso politico e sociale   possiamo creare le premesse necessarie per costruire e proporre modelli alternativi di sviluppo sociale  ed economico per il nostro paese.

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