Pittura e dna creativo

Maddalena Mascolo

SALERNO – Non è necessario far ricorso agli scritti del famoso Arthur Schopenhauer (filosofo e aforista tedesco, uno dei maggiori pensatori del XIX secolo) per apprendere che “creatività è in ognuno di noi e nel nostro dna” e che l’artista “ci fa osservare con i suoi occhi un altro mondo”, è sufficiente guardare appunto negli occhi la brava e dolce Anna De Rosa (protagonista insieme a Vincenzo Caiella di una personale nel palazzo Sant’Agostino) per essere presi letteralmente per mano e trascinati in quell’altro mondo incantato evocato dalle parole dello scrittore tedesco e perfettamente realizzate dalla nostra pittrice-scrittrice. Ma c’è ancora di più. Attraverso la pulizia pittorica di Anna e della sua semplicissima, quasi scontata, rappresentazione di colori – sensazioni – sfumature tutto sembra facilissimo ed alla portata di tutti, tanto da indurre a dire “se lo fa lei posso farlo anch’io”, ma è soltanto un momento magico, quasi un passaggio naturale tra lo spettatore distratto e l’attento osservatore. Poi tutto ritorna alla realtà e la figura e l’immagine di Anna De Rosa si staccano rapidamente dalla normalità vissuta per appostarsi, giustamente,  meritatamente e decisamente su un piedistallo che non appartiene alla moltitudine di persone che, comunque, l’altra sera affollavano i freddi e imponenti saloni della provincia di Salerno in uno strano, e per questo ancor più attraente, miscuglio tra potere e arte, dove l’arte è destinata sempre e primeggiare ed a vincere. Così come ha vinto la forzata, non paludata, serietà del neo presidente Giuseppe Canfora che attraversando gli ampi saloni si è sciolto simpaticamente in un abbraccio estemporaneo con i tantissimi visitatori che avevano invaso e quasi soverchiato, senza infastidire, altre due contemporanee manifestazioni che nulla avevano a che fare con l’arte. La sensibilità di Anna De Rosa, unita alla semplicità artistica di Vincenzo Caiella, ha portato tra le alte mura del palazzo una ventata di novità e di serenità perché l’arte non combatte aspre battaglie e riesce addirittura a sfidarsi senza sfidarsi come dimostra la mescolanza culturale dei due artisti. Due scuole profondamente diverse, due espressioni pittoriche opposte, per passare dalla originalità e dalla disincantata naturalezza dell’infanzia alla visione più adulta del mondo che ci circonda con sensazioni ed emozioni fatte di fascino sentimentale tra baci e abbracci soltanto abbozzati. Anche le tecniche di pittura sono differenti, eppure sono state talmente bene messe insieme (la scuola e l’arte di Raffaella Grassi non mente !!) da far quasi credere in un unico autore che va a passeggio tra le varie fasi della vita, sempre in un mondo incantato, esattamente quello che i due artisti hanno voluto rappresentare per farcelo vedere attraverso la loro lente di ingrandimento. Ma bisogna vedere con i propri occhi, bisogna attraversare le sale e immergersi tra i dipinti, per meglio capire e riflettere. E’ vero, esiste quasi un filo sottile che unisce i due artisti (De Rosa e Caiella) in un viaggio pittorico che ci accompagna alla perfezione dall’innocenza infantile alla passione adulta nel gioco reale e surreale della vita. La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 9 gennaio 2015, tutti i giorni (tranne quelli tradizionalmente festivi), nei saloni di Palazzo Sant’Agostino dove ha sede l’Ente Provincia di Salerno.

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