Malati immaginari: un fenomeno antico … e l’INPS ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Può essere sufficiente un incontro, non si sa quanto casuale, sulle nevi di Courmayer tra il premier Matteo Renzi e il presidente dell’INPS Tito Boeri (economista) per risolvere il fastidioso e antico problema delle brevi assenze dal lavoro per malattia dei dipendenti pubblici. Credo sinceramente di no per due motivi principali: in primo luogo bisognerà capire la capacità di Boeri di analisi di un mondo che, forse, non conosce ancora in tutte le sue variegate sfaccettature; in secondo luogo perché dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che tra una discesa e l’altra i due big (Matteo e Tito) abbiano stabilito che per la prima giornata di malattia non dovrà esserci alcun controllo che indubbiamente è molto difficile da realizzare. Quindi tutti i vigili urbani di Roma che si sono assentati per una sola giornata sarebbero, di fatto, innocenti perché esenti da qualsiasi controllo. E allora di che parliamo ? Spero che Tito Boeri, che non è ancora rientrato a Roma per prendere possesso del suo prestigioso incarico conferitogli la vigilia di Natale 2014, prima di parlare legga almeno il libro di Pietro Ichino “I nullafacenti” in cui vengono descritte a meraviglia tutte le pecore nere del pubblico impiego che si annidano tra i dipendenti ma anche tra i sindacalisti e i dirigenti. So benissimo che nel nostro Paese si va avanti per proclami e che il premier Renzi in questo ha superato di gran lunga anche Berlusconi, ma qui siamo di fronte ad un’emergenza che si riaffaccia nel mondo del lavoro in forma più vasta e più perniciosa dei fenomeni tipici degli anni 70 e 80 quando la lotta all’assenteismo divenne il leit-motiv di molte Procure della Repubblica. Il marcio purtroppo sta alla radice nel rapporto tra medico di base e assistito, come ho già scritto, che spesso è strutturato malissimo, vuoi perché le capacità professionali del cosiddetti “medici curanti” (ora trasformati in medici di base) si sono livellate in basso e vuoi perché toccare quella categoria professionale è pari ad una sorta di tabù. Difficile, se  non proprio impossibile, trovarsi di fronte un medico di base che abbia la capacità professionale e materiale di sancire se il paziente in osservazione sia o meno in grado, fisicamente e psicologicamente, di recarsi al lavoro; difatti molti sono i casi in cui la stessa magistratura (sull’onda di una cultura garantista del lavoratore a prescindere) ha sentenziato in favore del lavoratore e contro il medico quando quest’ultimo si è intestardito a rimettere nel ciclo lavorativo il paziente. Non sono mancati neppure i casi in cui il paziente una volta ritornato al lavoro si è aggravato a disdoro dell’immagine professionale del medico di base. Come dicevo nel precedente approfondimento, in definitiva il lavoratore chiede e il medico concede ed è tutto qui il marcio della situazione. Mi meraviglio, quindi, che il premier Renzi e il presidente Boeri non abbiano per niente accennato a questo rapporto che continua a proliferare ed a sottrarsi a qualsiasi tipo di controllo. E allora cosa fare ? Più di qualcuno, in un passato più o meno recente, ha suggerito l’introduzione di una “franchigia” da valere almeno sui primi tre giorni di malattia; in pratica al lavoratore che si assenta per malattia dovrebbe essere tolta o ridotta la retribuzione, in cambio dovrebbero essere attivate alcune protezioni assicurative private; solo così il fenomeno dell’assenteismo si ridurrebbe drasticamente, così come accade in tanti Paesi cosiddetti civili. Sembra, però, che un fatto del genere qui da noi sia impossibile in quanto nella nostra cultura il lavoratore occupa ancora una posizione di privilegio rispetto al datore di lavoro, posizione che si accentua nel settore pubblico dove il D.L. è evanescente e dove parlare di limitazione di diritti è assolutamente improponibile. Su tutto questo si innesta la solita ed inarrestabile campagna mediatica a tutto tondo che specula sul fatto contingente senza azzardare alcuna analisi del fenomeno visto nella sua globalità. Una campagna mediatica che ha raffigurato i Vigili Urbani di Roma come “delinquenti assenteisti” presentando dei numeri che, pare, non corrispondano alle reali assenze nella giornata del 31 dicembre; ma tutto questo è nella mani della magistratura che dovrà fare chiarezza (almeno così si dice da sempre e per ogni cosa !!), una chiarezza che anche in questo caso tarderà sicuramente a venire. E’ ovvio che in questa fase l’irruzione dell’INPS potrebbe provocare, come provocherà, sotto l’effetto mediatico narcotizzante (basta pensare al contenimento dei costi delle visite medico-legali garantito sulla carta dall’Inps)  un momentaneo abbattimento del fenomeno, ma questo rimarrà soltanto come un palliativo e non potrà mai essere una cura definitiva checché ne dicano Renzi e Boeri con i loro proclami.

One thought on “Malati immaginari: un fenomeno antico … e l’INPS ?

  1. Gentilissimo Direttore,
    la proposta illustrata della “franchigia” sembra oltremodo ragionevole e in linea con gli altri paesi Europei , ma è solo questo il problema?
    Per cultura personale mi colloco tra quelli che non credeno e non hanno mai creduto nella bonimia dei provvedimenti legislativi fatti sull’onda emozionale degli eventi del momento che sollevano indignazione popolare perchè nella stragrande maggioranza dei casi, alla lunga pagano la “fretta” e il pressapochismo con cui sono fatti , finendo con il colpire i soliti noti “fessi del caso”e non incidendo realmente sul problema.
    Una medicina “amara” inefficacie e inefficiente.Populista.
    In questo momentaccio in Italia si ha bisogno di tutto tranne che di altre Leggi……….c’è ne sono già una miriade e molte assolutamente inutili o fatte su “misura”.
    Che la Pubblica Amministrazione Italiana abbia al suo interno sacche di inefficienza, abuso, corruzione etc etc. è una storia lunga quanto è lunga la storia della Nazione stessa ed è chiaro che certi fenomeni sono solo la punta di di un fenomeno che coinvolge tutto e tutti,ma una minoranza per fortuna (certamente non nel caso di Roma……..un eccezione che dovrebbe confermare la regola).
    I medici di base sono troppo superficiali e compiacenti con i propri pazienti….troppo facile scaricare tutto su i medici….ma i cittadini che chiedono determinate prestazioni…”certificazioni di comodo” sono onesti?
    Si invoca a gran voce l’intervento dell’INPS per calmierare determinate situazioni……..ma siamo certi di quello che si ipotizza?
    Qualcuno si è preso la briga ,come ha fatto e continua a fare la FISH di verificare, dati alla mano, in che cosa si è tradotto l’affidamento dei famosi controlli a tappeto disposti e affidati all’INPS nella “caccia alle streghe” dei falsi invalidi……….un flop economico gigantesco e un abuso pregiudiziale sui veri invalidi che è sì un vero scandalo. Avete più sentito parlare del dottor Mastropasqua che pontificava sulle crociate dell’INPS? Vi invito a non credermi ma per favore se avete tempo e voglia andatevi a fare una visita sul portale della FISH e scoprirete come la realtà sia completamente diversa di quella a volte glorificata sui giornali e i media,anche offendendo……..vi ricordate il pinocchio sula sedia a rotelle?
    A fronte delle spese sostenute e che si sostengono per le “verifiche “straordinarie” dell’INPS” e di quello ” veramente recuperato” i conti vanno decisamente nella direzione che i risultati….i numeri dati,propagandati dall’Istituto più che numeri di “risultato” sembrano numeri al “lotto”, senza considerare il dilatarsi del contenzioso che prima o poi arriverà al pettine e noi “stolidi pantaloni” pagheremo….come sempre.
    Che ne sanno le persone che giustamente si sono indignate quando hanno visto il “falso cieco” guidare la macchina che per questo fare “informazione emozionale” l’INPS di sua iniziativa, con circolari interne (che non sono Leggi) ha stravolto la metodologia della valutazione dell’Invalidità, oltre le Leggi vigenti..oltre ogni logica, introducendo il principio Mastropasquiano : ” niente a nessuno” ( da che pulpito veniva la predica).
    Gli stessi medici dell’INPS sono entrati in fibrillazione….ma niente….tutto scorre senza fermarsi.
    Ma ritorniamo al problema sollevato dal Direttore, senza divagazioni, dei certificati di malattia di “un giorno”…….quelli di Roma Capitale”….Napoli………Bari………..siamo veramente sicuri che i “segugi” dell’INPS farebbero meglio dei bistrattati medici legali delle ASL ?
    Io qualche dubbio o più di un dubbio lo avrei….certo ,se anche in questo caso si dovrebbe applicare la direttiva ……”.niente a nessuno”………..chiudete e mandate al lavoro……………….. le cose si complicherebbero e non poco creando una frattura insanabile,per partito preso,tra medici ritenuti ,non si saprebbe poi il perchè,compiacenti,corrotti,falsi ,medici di serie “B”, chiaramente i medici dell’ASL ,e medici soloni,irreprensibili,incorruttibili ,di serie “A”…….i medici ell’INPS……una cosa molto pericolosa e indigeribile per i medici…..specialmente per quelli che sarebbero considerati di serie “B”.
    Non si vuole difendere nessuno………dipendenti fannulloni……….medici di famiglia compiacenti……..medici controllori che non controllano…..ma non si deve fare di tutte le erbe un fascio.
    Vogliamo mandare a benedire anni e anni di conquiste civili dei lavoratori ( ho bestemmiato di questi tempi ad utilizzare questo termine?) per colpa dei soliti “incivili” o “furbi e in malafede” di turno (utenti e medici) ?
    Si ritiene che la risoluzione del problema passi attraverso lo sciogliere i “mastini” dell’INPS…..provate?Padronissimi, ma se i risultati dovrebbero essere come quelli dei “falsi invalidi” avanzerei qualche riserva.
    Ormai se non si riesce a colpire chi si deve colpire si crede che la “repressione” o “l’esagerazione” sia la strada maestra da seguire sull’onda mediatica di turno….accomodatevi? Questo è la resa incondizionata dello Stato.
    Pur apprezzando la proposta avanzata dal signor Direttore (dico veramente sul serio),forse praticabile, ma a questo punto considerato lo stato delle cose ( anche se non sono minimamente d’accordo) sarebbe meglio tornare ai tempi dei “padroni della ferriera”.(desideriamo questo? Risparmieremmo anche i soldi da dare all’INPS)………..non sei venuto a lavorare? eri malato?….DETTO FATTO…perdi la giornata. Sarebbe più serio e non creerebbe inutili dissapori tra medici di seria “A” e serie “B”. E’ un opinione, ma credetemi,
    non è giusto che per colpa di “irresponsabili furbi” paghino indiscriminatamente tuttie sempre gli stessi : gli onesti.

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