LE RADICI DEL MALE. CON L’ISLAM NON SI SCHERZA!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – L’articolo di Michele Ingenito recentemente pubblicato dal nostro giornale con il titolo “GLI INTOCCABILI? MAI PRENDERSI GIOCO DI LORO. AL-QAEDA: DOPO PARIGI CHI?”, (gennaio 8, 2015)  ha sollevato un immediato e qualificato dibattito. Cosa aggiungere o come commentare quanto è stato ribadito se non con le parole che seguono? Non vuole essere una provocazione, ma per molti aspetti lo è. Speriamo solo che quanto da noi ripreso alla fonte riscontri la giusta interpretazione e la corretta valutazione sugli aspetti di una problematica che non riguarda le nostre individualità, ma il nostro mondo, il mondo globale. Siamo per questo grati a Matteo, Mimma, Enrica, per il contributo di idee e di pensiero offerto al nostro giornale, così come all’opinione pubblica che ci onora di seguirci e di apprezzarci. Siamo altrettanto grati all’autore di quell’intervento su un tema delicatissimo che, ancora più approfonditamente, viene da lui stesso esplicitamente trattato sul piano narrativo e letterario quando, dieci anni fa ormai, pubblicava un’opera di cui abbiamo a lungo discusso. Ne riportiamo due brani salienti, che abbiamo intitolato rispettivamente LE ORIGINI DEL MALE e L’INCARNAZIONE DEL MALE proprio perché essi “fotografano” adeguatamente, direi profeticamente, dieci anni dopo l’invenzione narrativa, i fatti e gli eventi tragici di questi giorni e tutto ciò che li ha così drammaticamente ispirati. Addirittura ancor prima di Oriana Fallaci. Ringraziamo per questo l’autore per l’autorizzazione concessaci. In quelle pagine che ora vi proponiamo si racchiude drammaticamente, a mio parere, la tragedia di Parigi, lo spirito che l’ha ispirata, unitamente a quelle analoghe e precedenti di New York, Londra, Madrid, Bruxelles, Australia, ecc.), o a quelle dietro la porta pronte ad esplodere in altre parti del mondo, vicine e lontane, Italia inclusa. La religione è una fede e per la fede si muore. Spesso, come a Parigi, maldestramente quanto si vuole, ma le regole del fanatismo non sono dominabili. Sarebbe ora che l’Occidente e le sue democrazie avanzate comincino a pensarci seriamente, al di là della retorica e dei dibattiti fiume ed infiniti di questi giorni.

1. LE ORIGINI DEL MALE

(da Orizzonti di mezzanotte, di Michele Ingenito, cap. 25, Scorciatoia per l’Apocalisse, Parte seconda, L’élite del terrore, pp. 186-187, disponibile solo nella versione e-book, edizioni AMAZON, 2014):

“ (…) Era l’élite delle formazioni terroristiche arabe nel mondo. Costituita solo da pochi anni, questa ristretta e selezionatissima rosa di nuovi eroi esprimeva, per molti aspetti, il meglio dei soldati della fede dell’Islam. Erano giovani speciali. Culturalmente, religiosamente e politicamente convinti della scelta operata. Non era l’odio naturale a spingerli alla guerra, quell’odio che da troppi anni e con alterne vicende animava gli uomini di Yasser Arafat o di Hamas. Non era l’odio delle strade il loro, non l’intifada, sua naturale espressione. Il loro fondamentalismo si abbeverava direttamente e approfonditamente alle fonti della conoscenza. Che nasceva dal radicalismo religioso non tramandato verbalmente di generazione in generazione in maniera semplicistica e tradizionale. Ma da quello assimilato attraverso un’analisi libera e costante, criticamente discussa durante il periodo di formazione con i grandi ayatollah che li interrogavano e li ascoltavano. Corsi serrati, ai quali, in fase successiva e propedeutica, partecipavano, poi, i più grandi esponenti della cultura radicale araba e i più noti economisti di quel mondo, i suoi più illustri conoscitori del pensiero politico occidentale. Il tutto nella massima segretezza e in forme inconsuete e indecifrabili. Era, per molti aspetti, un ritorno al concetto dell’aristocrazia greca. Aristocrazia della mente a cui affidare l’affermazione del potere. Anticamente, attraverso la sua gestione diretta. Nella grande stagione della crisi mondiale contemporanea, attraverso la sua distruzione da parte di chi ne avvertiva l’ingiusta sopraffazione per colpa delle forze del male. Degli infedeli e degli ebrei, dell’intero Occidente. Odio globale, quindi, per una guerra globale. Era questa la nuova teoria di lotta. Su di essa poggiavano la diversa strategia del male, le sue diverse radici, solide e impenetrabili. C’era da aver paura, c’era paura. Nei loro occhi e tra i loro sorrisi, il terrore era di casa, nella grande familiarità che li associava all’idea della morte altrui come fonte e linfa della loro stessa vita, della causa giusta per la quale erano pronti ad immolarsi. Pertanto, l’origine familiare e sociale di quei “martiri eletti” di livello obbligatoriamente alt costituiva la garanzia migliore. Una controtendenza significativa nel campo della formazione delle forze della guerriglia islamiche, che, per molti anni a venire, avrebbero dato scacco matto ai servizi segreti del mondo intero. C’era un grande capo dietro l’intera organizzazione, una grande mente, un conoscitore profondissimo del sistema occidentale, da tutti i punti di vista presi in considerazione. Era questa, in apparenza, l’autentica rivoluzione degli ultimi anni all’interno dell’organizzazione terroristica araba, così come espressa ai massimi livelli sul globo terrestre. Costituire, cioè, una nuova classe di attentatori nelle vesti di intellettuali-eroi del terrore. I cervelli dell’Islam, pronti a morire per l’Islam, per Maometto e per Allah. Ovunque nel mondo, in caso di necessità e di bisogno. Né

più né meno, in realtà, che una versione strategicamente vellutata e ‘colta’ di un estremismo direttamente ispirato da forme bieche ed oltranziste di tipico sapore wahabita e dalle sue conseguenti espressioni di esasperato indottrinamento integralista. Tutto, però, doveva essere necessariamente, ed ovviamente, rappresentato in maniera formalmente diversa agli ignari martiri ed assassini insieme. Perché tutto rientrava nel gioco della parti. E in una di quelle parti, la più importante e pericolosa, i signori del terrore esercitavano al meglio il proprio ruolo

di ammaestratori specializzati in ‘superlavaggi’ di cervelli e di pedine destinati, prima o poi, al sangue, al sacrificio, alla morte. Costringendoli, così, ad entrare da protagonisti ed in pompa magna nel grande e sempre più disumano cerchio d’odio e di vendetta a più confini nel mondo. Nessuno ne era a conoscenza, nessuno poteva prenderne atto. Soprattutto nessuno era in grado di opporvisi (…) “

 

 

  1. 2. L’INCARNAZIONE DEL MALE

 

(da Orizzonti di mezzanotte, di Michele Ingenito, cap. 49, La fuga, Parte prima, Braccato, pp. 383-384, disponibile solo nella versione e-book, Edizioni AMAZON, 2014):

 

“ (…)  Ahmed aveva finalmente raggiunto i propri orizzonti.

Quelli che gli avrebbero consentito di compiere definitivamente la sua terribile missione, mettendo la parola fine alle crudeltà dell’Occidente, alle violenze degli infedeli, alle sopraffazioni politiche, economiche, culturali e religiose dei nemici più odiati dell’Islam.

Lo esaltò in quegli attimi di umana e trionfale follia la gioia

di potere colpire il nemico nella sua stessa terra, uscendo dal

cavallo di Troia della sua audacia e del suo coraggio, colpendo

al cuore uno dei suoi simboli più spregevoli e indegni. I

due presidenti. Coloro che avevano osato affiancarsi militarmente

al nemico più odiato di tutti, gli Stati Uniti d’America

del Presidente Bush.

Là dove soltanto, e non oltre, esisteva la verità fatta di lotta,

terrore, morte, Ahmed aveva raggiunto l’apoteosi. Un’apoteosi

interiore, l’apoteosi di sé. La follia sotto altro nome. Ma

lui non era più in grado di riconoscerne la differenza. Perché

erano la stessa cosa: apoteosi di sé e follia, vanagloria e orgoglio,

superbia e vanità. Nessuna differenza tra loro, nessuna

dissonanza o diversità. Nessuna.

Era un uomo, restava un uomo. Assetato di sangue e di

vendetta per una causa che, con la sua azione, egli avrebbe

solo contribuito a dilatare nel cuore della gente. Della sua

gente e dell’altra gente, in tutti i suoi effetti più maligni, perniciosi,

letali. Facendo sì che la rassegnazione collettiva per

un’estensione inevitabile del male penetrasse nelle vene dei

popoli del mondo, lasciando incuneare in loro, in ciascuno di

loro, il convincimento che tutto fosse necessariamente male,

che sempre e comunque il male sarebbe stato il trionfale vincitore

della missione-vita.

 

L’Islam! Lui, proprio lui, uomo dell’Islam! Di cui uccideva

i figli, i suoi stessi fratelli, in nome della giustificazione del

terrore e delle sue ragioni. … L’Islam, …! L’Islam dei grandi

poeti arabi, persiani, turchi, ebraici, dei grandi uomini dotti,

della nobile convivenza culturale tra le lingue araba dei grandiosi

imperi della luna falcata, emblema puro dell’islamismo,

copto ed ebraico, rispettivamente dei cristiani e degli ebrei,

aramaico di entrambi. Tutti uniti e allevati nella stessa cuna,

il Medio Oriente: dall’Asia sud-occidentale fino all’Asia centrale,

dall’Africa del Nord alla Spagna, l’Islam alimentatosi

del diritto romano, dell’etica religiosa giudaico e cristiana e,

ancora, della scienza e della filosofia greca, della grande tradizione

poetica!

Quale affronto, quale immane affronto a quella immensa

civiltà, alle sue origini, alle sue tradizioni. Quale tragedia

stava colpendo il mondo e i suoi blocchi, quale spaventosa

catastrofe si era abbattuta sugli uomini, nei loro cuori, dentro i loro spiriti. Merito o demerito, forse, dell’industria mediatica?

Anche. Della sua capacità di turbare, (dis)informando, gli

animi puri e incapaci di capire le ragioni della verità? Forse.

Anche.

Ma, ormai, i limiti della vergogna avevano superato di

molto quelli della tollerabilità. Il mondo aveva bisogno di

pace. I simboli del male andavano isolati. Ricercati, catturati, distrutti. Messi in condizione di non nuocere comunque.

Solo allora il mondo avrebbe ritrovato fiducia in se stesso,

solo allora i popoli delle grandi civiltà della terra avrebbero

ripreso a dialogare. Nel rispetto di se stessi innanzitutto e di

ciò che rappresentavano; ma, pure, nella libertà interna ed

esterna di una civile convivenza degli uni verso gli altri.

Non sarebbe scomparso definitivamente il male.

Come a dire l’alter ego di una condizione umana che non

può rinunciare alla competitività tra i due eterni blocchi in

permanente lotta tra loro per la reciproca sopraffazione.

Ma bisognava attutirne la presenza, diluendola e circoscrivendola nei limiti della tollerabilità mediante la distruzione delle cellule impazzite e delle sue sacche deteriori.” (…)

3 thoughts on “LE RADICI DEL MALE. CON L’ISLAM NON SI SCHERZA!

  1. Ricevere i complimenti del Direttore, per i nostri piccoli contributi, non può che fare piacere e per questo sono grato di scoprire che partecipare è sempre importante,arrichisce,fa crescere le nostre coscienze.Aiuta a capire quello che è veramente difficile da capire, o non ci si vuole sforzare di capire.
    Ringrazio il Direttore per essere riuscito a metterci a disposizione ulteriori riflessioni da parte del dott.Ingenito, profonde,meticolose……sotto certi aspetti “profetiche” ma esiste un “ ma” ( almeno per me,nel mio piccolo, nel limite dettato dalla distanza culturale tra un umile commentatore e uno studioso attento).
    Gli scritti presentati,sicuramente intelligenti e intricanti, presentano un loro tallone di Achille (almeno,semre, secondo me), riportano tutto alla guerra tra religioni……la lotta per ristabilire un primato….per colpire gli infedeli.Sarà sicuramente verosimile che questa componente,almeno di facciata,la fa da padrona, ma c’è altro,interessi incocessabili,soldi,i soliti soldi,tanti soldi,gli sporchi soldi.
    Non si può negareche la componente “religisa fanatica” ,ribadisco, esiste, e alimenta una “ferocia” inaudita e incondivisibile, una “follia” (con tutto il rispetto per i folli,quelli veri, che non sarebbero mai capaci di fare cose del genere), speciale, ma si nutre di cose molto più semplici, comprensibili,umane.
    L’occidente, siamo sicuri che sia così indenne dal non aver alimentato tanto odio……tanta esplosiva violenza……tanta mancanza di rispetto per la vita?
    Io non sono così certo……..ho più che un dubbio….anzi tanti dubbi.
    E’ ovvio che non si può uccidere in nome di Dio……..non si può colpire dei simboli…..un piccolo giornale di satira,ma se questi fanatici non avessero fatto questa azione indecifrabile e disumana staremmo qui a commentare questi eventi e a porci problemi sul fatto che l’Islam, in tutte le sue sfacciettature ( quelle più estreme e quelle più moderate, esiste, e rivendica “rispetto”, proclama la sua differenza, anche con azioni sanguinarie e imperdonabili , ma lancia non sfide (non potrebbe farlo), ma grida, anche nei modi più sbagliati possibili : io esisto, non potete trattarci come ci trattate.
    Se esiste, perchè è innegabile esiste una differenza tra noi e loro è che mentre noi ci siamo scelti un Dio più terreno……il Dio denaro,il primato di chi “Ha” su chi non “ha”…loro credono fermamente in Dio trascendente : Allah è grande……..noi diciamo “avere” è grande……..e ci siamo persi irrimediabilmente “l’essere”.
    Per noi non è importante “essere” ma “avere” e Dio è un optional cui ricorrere, quando ce ne ricordiamo e se ce ne ricordiamo solo in determinate situazioni difficili :salute,tracolli finanziari,paure inspiegabili (Parigi).
    Loro no, se ne ricordano e lo ringraziano 5 volte al giorno….noi si e no a Natale e Pasqua in un festival del consumismo che agli occhi degli Islamici, fondamentalisti e moderati e semplicemente inspiegabile……… esso stesso blasfemo.
    La differenza? Noi siamo Cristiani quando ci fa comodo…..loro credono perchè riconosco e non si dimenticano della grandezza di Dio( almeno così credono e vanno rispettati)………sarà sicuramente opinabile(specialmente inconcepibile per un ateo o un cattolico della “domenica”) ed è sacrosanto che non si può uccidere in nome di questo (e gli Islamici, quelli veri, non lo fanno), ma i fondamedalisti, da isolare e condannare, sono conviti (sbagliando) che l’unico modo per riportarci (che sicumera) sulla dritta strada non esiste altra strada che quella della violenza che poi produce risultati opposti a quelli che ,nel loro delirio ,si propongono, ma fatto più grave ci pongono in una situazione “critica” con tutto il mondo Islamico…..senza differenze….senza ragionamenti……tutti uguali :sporchi,brutti e cattivi.Un errore gravissimo che fa il gioco degli integralisti che è quello che desiderano.
    Bisogna tenere la barra della ragione ben orientata…..i terroristi sanguinari sono terroristi….gli Islamici (condivisibili o non condivisibili nel loro credere) sono Islamici e sono essi stessi al centro di violentissimi trattamenti da parte di questi invasati che si credono depositari di tutte le verità.
    Vogliamo vincere questa difficile battaglia?lasciamo fuori la guerra tra religioni….non torniamo al medioevo……non è ne deve diventare una guerra tra religioni,quella dei terroristi non è una religione è una pretesa di folle rivendicazione di un primato che sta solo nelle loro povere teste infarcite di false verità.
    Lavoriamo per l’integrazione possibile………..impariamo a rispettare le tradizioni degli altri….senza pregiudizi.
    Impariamo a non aver paura pregiudizialmente dell’altro………l’Islamico.Non alimentiamo l’odio per altri interessi, per qualche voto in più ( Salvini,Le Pen).
    Cerciamo di non smarrire il senso della ragione…….i terroristi sono terroristi che si nascondono dietro un Dio che non ha niente a che vedere con le loro azioni immonde…………ma gli Islamici sono un’altra cosa,particolari quanto si vuole ma non assassini predestinati.Ricordiamoci che crediamo nello stesso Dio, sia pure in forme diverse, ma è lo stesso Dio……. e non è un Dio di guerra .Buon lavoro.

  2. Gentile Matteo,
    come si fa a tenere la religione fuori da certi comportamenti? O come si fa a distinguere tra i cattivi(integralisti) e i buoni (moderati), è cosa difficile e secondo me, non possibile.
    Dove entra la religione, qualsiasi essa sia, con i suoi dictat,dogmi, verità da accetare per “fede”, tutto diventa indefinito e la divisione è possibile solo in base a chi crede e chi no.
    Noi occidentali abbiamo la memoria corta, quelli che oggi ci indignamo e giustamente per quello che è accaduto, ma ribadisco, abbiamo la memoria corta.
    Non sono passati molti anni da quando in Europa si infornavano gli Ebrei, i testimoni di Geova e i Rom e in giro ci sono ancora dei “negazionisti”?
    Dobbiamo ricordare l’abiura chiesta a Galileo Galilei per scoprire quanto sia pernicioso credere con gli occhi foderati da prosciutto?
    E’ facile dire, con il senno del poi,dire, abbiamo sbagliato, nulla vieta che anche per questi fatti orribili tra quattrocento anni ci sarà un mea culpa da parte dei fondamentalisti islamici.E chi può dire che non ci sarà?
    Se consideriamo che la religione possa diventare “Legge” allora siamo alla fine della civiltà e per i fondamentalisti il Corano è Legge, come il Talmud per gli Ebrei o dieci comandamenti per i Cristiani
    La differenza, e non è poco, che mentre noi, oggi, possiamo concederci il lusso di credere o non credere senza nessuno che ci condanni al rogo, i fondamentalisti ci credono e sono sicuri che la loro azione purificatricie e salvifica,indispensabile in un mondo di miscredenti.
    la Santa Madre Chiesa ,che oggi si è pentita di quello che ha fatto o fatto fare, queste cose le ha fatte 600-700 anni fa…..questi alfieri di Allah le fanno oggi. leloro lancette dell’orologio si sono fermate a 600 anni fa e come si fa per riportarli alla realtà? Una realtà che li innoridisce per quanto blasfema considerano.Il male assoluto.
    Credo molto nella convivenza civile, con le religioni che devono stare al loro posto per chi ci crede, credo poco o niente nell’integrazione…..come ci si integra se uno ritiene che la donna sia solo fonte di peccato, non deve studiare e deve essere completamente asservita e sottomessa al maschio, Coranicamente sottomessa, come si fa? Lo scontro è solo all’inizio, o si corre ai ripari o è la fine.
    Non sono contro gli Islamici ma sono loro che sono contro di noi….e la differenza,integralisti,moderati o altro è di lana caprina……..loro credono,fermamente,molti di noi no.
    Nelle disgrazie, anche le più nere c’è qualche cosa di buono……….dove non è riuscito l’Euro ( che anzi è stato ed è fonte di gravi dolori e privazioni) è riuscita la scelleratezza di questa gesta che non meritano commento………per una volta ci ha fatto sentire veramente Europei……..uniti nel difendere e rivendicare la libertà di essere come siamo.

  3. Gentile Matteo, apprezzo i suoi interventi che cercano di trovare delle risposte ma sembrano essere troppo tesi a minimizzare e “scusare” comportamenti inescusabili. Le questioni non sono semplici, è vero, ma non si ammazza indiscriminatamente per “vignette”.Si denuncia…..si protesta civilmente……ma non si spara su innocenti. Non deve esistere o trovare la ricerca di un perché. Non c’è. Non si spara,punto. In occidente per “vignette” non si ammazza.
    Nessuno confonde il terrorismo o identifica l’Islam con il terrorismo ma che questa religione, sia pure marginalmente, partorisce “mostri” incontrollabili è un dato di fatto ,non un invenzione persecutoria. Cattolici, protestanti, induisti, scintoisti etc.etc. che uccidono in nome del loro “credo” non ne esistono……islamici (sicuramente minoritari, ma sempre islamici),sì.
    Il suo intervento, insiste sulla questione dell’integrazione “possibile” e anche su questo ,in linea di principio,si potrebbe essere d’accordo……….ma dovrebbe essere una cosa reciproca e francamente non mi sembra. Noi sempre pronti a cercare motivazioni,spiegazioni, a caricarci di colpe anche del passato, pur di darci un perché di tanta ottusa violenza…loro no….parlano con i mitra su quelli che ritengono “simboli” da eliminare. Esiste un disvalore incolmabile.
    Ma chi è che non cerca l’integrazione “possibile”…….noi….o loro?
    Anche noi italiani siamo stati (oggi per altri motivi abbiamo ricominciato…la fuga dei cervelli) emigranti in terra straniera…..ma ci siamo integrati……siamo arrivati ad esprimere anche sindaci e uomini politici importanti ( Cuomo) ma non abbiamo preteso che al posto dell’albero si facesse il presepe o che la sera della vigilia si mangiasse il capitone per forza.
    Nelle nostre case padroni di mantenere e custodire gelosamente le nostre tradizione ( e ci mancherebbe) ma fuori cittadini del Paese ospitante, nel pieno rispetto delle Leggi e tradizioni e cultura locali.
    Ricordiamoci che gli americani ci segnalavano come bassi, sporchi e scuri e dopo come particolarmente predisposti a mettere su organizzazioni malavitose ( l’esportazione del fenomeno mafioso).
    Chi ha preteso che scomparisse il crocefisso dalle nostre scuole? Noi? Chi, incurante degli usi e costumi locali si veste e gira per le strade ostentando la sua diversità? Noi?
    Nei loro paesi che trattamento riservano ai cattolici? Ma se una donna incinta è stata messa i prigione solo perchè era cattolica, dobbiamo sempre fare finta di niente? Ma di che cosa si vuole parlare?
    Siamo noi gli intolleranti?
    E’ vero, sicuramente è vero, che gli Islamici non sono tutti terroristi ne criminali ma non cercano nessuna integrazione “possibile” sono e vogliono restare quelli che sono…….anzi sono fieri di dimostrare questa diversità in ogni situazione.
    Non basta condannare , a parole, certi “integralismi” bisogna dimostrare sul campo la volontà di integrarsi ,che latita….non c’è…….non la si ricerca a nessun livello e quindi direttamente o indirettamente si alimentano certi “fanatici integralismi”.
    Siamo lontani dalle pericolose prese di posizione alla Salvini o alla Le Pen…..ma certi comportamenti, anche se moderati, alimentano questi populismi, consapevolmente o inconsapevolmente, li nutrono, li pasciano.
    Qualche cattiva lingua , al riguardo, potrebbe eccepire: ma gli Ebrei si sono mai integrati? Non girano con cappellacci e basettoni (quelli ortodossi integralisti), incuranti del paese dove vivono? Vero. Ma gli Ebrei non fanno proseliti ne li cercano .Loro non cercano nessuna integrazione e anche per questo hanno pagato a carissimo prezzo questa loro inclinazione, nei campi di concentramento….e hanno pagato un tributo altissimo, ma sono rimasti fermi nei loro“integralismi” e fondamentalisti” nei loro “credo” e non sono “moderati” quando sganciano bombe al fosforo sui bambini palestinesi nella striscia di Gaza.
    Nei loro riguadi l’occidente sembra essere più accomodante perchè ?(si dice siano ricchi)….forse è vero, mentre gli arabi sono dei poveracci…..forse.
    Ma tutti questi soldi, come la storia ci ha insegnato, non li ha salvati dal delirio nazista.
    Bisogna mantenere fuori dalle analisi le Religioni…….ma come si fa………sono passati 50 anni dal 2° conflitto mondiale e ancora Gerusalemme non si capisce come possa essere gestita……..Il muro de pianto…..la spianata delle Moschee……..il Santo Sepolcro…………..si troverà mai un accordo? Mai
    Gli interessi inconfessabili ci sono, e chi può negarlo……….ma le religioni diverse, le distinte e distanti posizioni teologiche ……pure fanno la loro parte…..è innegabile. Sfido a sostenere il contrario.
    Francesco I°, insiste sul dialogo interconfessionale, da apprezzare, ma come si fa a mettere insieme il rispetto reciproco su cose inconciliabili.
    Per gli Ebrei, loro e solo loro sono il popolo eletto e aspettano ancora il Messia, Gesù fu messo in crocie…la trinità una assurdità.
    Per i Cristiani il “verbo” si è fatto carne ed è Uno e Trino e la Madonna è stata assunta in cielo,immacolata, in carne e ossa.
    Per gli Islamici Allah è grande e Maometto il suo Profeta, il Corano la strada da seguire,tutto il resto non conta….è blasfemia.
    Come si conciliano queste cose?….ed ecco …..la “satira”, pesante e ireverente quanto si vuole ,che non risparmia nessuno , ma semplice satira, ed è per questo chebsi è cercato di metterla a tacere per sempre. Che problema potevano creare 40.000 copie ( che non venivano vendute totalmente), tranne quello di evidenziare certe “esagerazioni” con altre “esagerazioni”. Il problema per certi fanatici non è Charlie (sarebbe riduttivo), ma l’occidente nelle sue radici spirituali e civili.
    Per me la religione, o le religioni, ha le sue colpe e le divergenze sono insanabili, a meno che una non abdichi o soccomba a d un’altra (cosa impossibile) e quindi bisogna difendersi o meglio isolare e attaccare certi rigurgiti di barbarie.
    Se a questa situazione, già di per se difficile si aggiungono poi altri distinguo : ortodossi,copti,caldei,sciti,sunniti,protestanti,quaqqueri,mormoni,testimoni di Geova (solo per dirne alcuni) il casino “religioso” diventa ancora più grande ,senza fare cenno alle altre religioni o credi che si distaccano completamente dal Dio che tutti conosciamo( le religioni asiatiche).
    Non so come finirà, ma la ricetta per me è quella di tenere fermamente separato “lo Stato” dalle “religioni”……rispetto per tutti……..ma se rispettano…….se sparano…uccidono….NO.Mai.
    La libertà in tutte le sue coniugazioni non è un bene sul quale mercanteggiare. O c’è o non c’è.
    Tutti lo devono capire………… e chi non vuole capirlo va fermato.
    Gli Islamici, sia pure attraverso frange estreme, ci hanno dichiarato guerra,seminano il panico, minano la nostra convivenza civile……o si interviene in modo fermo e deciso,senza distinguo o siamo destinati a scomparire. Il buonismo non paga……la sociologia non spiega.
    Noi siamo l’agnello…loro sono il lupo…e come nella favola, troverà sempre ragioni per mangiarci.BASTA.

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