Maria ci incoraggia nel difficile sforzo verso la pace e il perdono

Da Luca Roncolato

ROMA – La storia che ha vissuto la “venerabile statua di Maria” presso il Santuario di Nostra Signora del Rosario, a Madhu, Sri Lanka, è stata usata da Papa Francesco come icona per descrivere la storia del popolo srilankese: neppure la statua della Vergine, infatti, è rimasta indenne alla guerra civile che ha vissuto il popolo dello Sri Lanka venendo rubata e poi riconsegnata al termine dei conflitti.

Questo a conferma che “la Madonna rimane sempre con voi. Lei è Madre di ogni casa, di ogni famiglia ferita, di tutti coloro che stanno cercando di ritornare ad una esistenza pacifica. – ha spiegato Bergoglio – Oggi la ringraziamo per aver protetto il popolo dello Sri Lanka da tanti pericoli, passati e presenti. Maria non dimentica mai i suoi figli di questa splendida Isola. Come è sempre rimasta accanto al suo Figlio sulla Croce, così è sempre rimasta accanto ai suoi figli srilankesi sofferenti“.

Così come ci ha dato Gesù, facendolo nascere nel suo grembo e consegnandolo definitivamente all’umanità nel Calvario, anche oggi Maria “continua a portarci Gesù, che solo ha il potere di sanare le ferite aperte e di restituire la pace ai cuori spezzati“.

Ma per costruire la pace è indispensabile creare il dialogo e chiedere perdono per quanto si è commesso. Per questo il Pontefice ha richiesto l’intercessione della Madonna affinché “arriviamo a comprendere, alla luce della Croce, il male di cui siamo capaci…Solo allora possiamo ricevere la grazia di avvicinarci l’uno all’altro con vera contrizione, offrendo e cercando vero perdono“.

Trovare la pace e perdonare non è facile, è un “difficile sforzo” al quale però Maria ci guida e ci incoraggia: “proprio come lei ha perdonato gli uccisori di suo Figlio ai piedi della sua croce, tenendo tra le braccia il suo corpo senza vita, – ha concluso – così ora lei vuole guidare gli Srilankesi ad una più grande riconciliazione, così che il balsamo del perdono di Dio possa produrre vera guarigione per tutti“.

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