Malavitosi, convertitevi: Il Signore vi aspetta e la Chiesa vi accoglie

Luca Roncolato 

ROMA – Papa Francesco, incontrando oggi un gruppo di fedeli della Diocesi di Cassano all’Jonio, ha ricordato il proprio viaggio pastorale in Calabria ribadendo il proprio invito ai malavitosi alla conversione: “Gesù non invitava a pranzo i demoni, li cacciava via perché erano il male” ha detto, sottolineando che si deve fare una scelta decisa “O Gesù o il male!“. Il pentimento e la redenzione sono sempre possibili, anche per chi nel passato ha scelto di servire il male: la Chiesa è pronta ad accogliere i malavitosi purché esprimano una volontà chiara e pubblica di servire il bene.

Chi ama Gesù, chi ne ascolta e accoglie la Parola e chi vive in maniera sincera la risposta alla chiamata del Signore non può in nessun modo darsi alle opere del male” ha espresso il Santo Padre precisando che “non si può dirsi cristiani e violare la dignità delle persone“.

Al cristiano è preclusa ogni forma di violenza, sia essa contro altre persone o contro l’ambiente: da questo ne discende che non è in comunione con la Chiesa chi programma o consuma “gesti di violenza contro gli altri e contro l’ambiente“.

Di conseguenza, ha ulteriormente ribadito il Vescovo di Roma “i gesti esteriori di religiosità non accompagnati da vera e pubblica conversione non bastano per considerarsi in comunione con Cristo e con la sua Chiesa“. E non solo, proseguendo ha aggiunto: “i gesti esteriori di religiosità non bastano per accreditare come credenti quanti, con la cattiveria e l’arroganza tipica dei malavitosi, fanno dell’illegalità il loro stile di vita“.

A quanti hanno scelto la via del male e sono affiliati a organizzazioni malavitose rinnovo il pressante invito alla conversione” ha quindi concluso Papa Francesco: “Aprite il vostro cuore al Signore! Aprite il vostro cuore al Signore!” – è stato l’appello di Bergoglio – “Il Signore vi aspetta e la Chiesa vi accoglie se, come pubblica è stata la vostra scelta di servire il male, chiara e pubblica sarà anche la vostra volontà di servire il bene“.

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