Primarie Pd Campania. Vince De Luca, ennesima sconfitta per la giustizia.

 

Antonio Citera

SALERNO – E’ proprio vero, il potere vince sempre. Domenica primo marzo, giornata memorabile, si è consumata l’ennesima sconfitta della giustizia in Campania. Le primarie del PD hanno segnato il limite invalicabile oltre il quale la democrazia precipita nell’abisso. In corsa c’erano due/tre contendenti, Vincenzo De Luca, Andrea Cozzolino e Marco Di Lello, alla fine dopo una giornata segnata da brogli anche documentati da alcuni giornali, ha vinto l’ex sindaco ( condannato ) di Salerno Vincenzo De Luca con percentuali di voto annunciate almeno nel Salernitano.  Sarà lui dunque a sfidare Stefano Caldoro per la poltrona di Governatore. L’ennesima sconfitta  della Democrazia, quella con la D maiuscola che sembra arenata tra le pretese e le dimostrazioni di forza dei singoli personaggi.  Eppure era nell’aria, eppure qualcosa bisognava fare per dare un senso, una scossa di rinnovamento alla politica dell’apparire, invece ancora una volta tutto secondo i piani. Eppure anche la Magistratura che dovrebbe in teoria garantire la legittimità delle cose, tutelare le persone dagli attacchi dei manipolatori di voti, sapeva, aveva in mano le prove concrete del misfatto. Doveva quantomeno fare chiarezza su quelle 48 tessere in bianco targate Pd 2012 e firmate da Pier Luigi Bersani. Documenti che attestano che qualcosa non va che, la politica nel salernitano è cosa loro, di quei personaggi che la controllano e che la gestiscono per un solo scopo, il potere. Invece no, dopo i primi segnali di tiepida indagine, tutto si è fermato, le 48 tessere e altri documenti in mano alla DDA di Salerno, giacciono nel cassetto di Vincenzo Montemurro. Perché?.  Perché non si è fatta giustizia?. Si è parlato di rapporti con la camorra, di voto di scambio e quant’altro, ma mai niente si è fatto per carpire il vero senso di quelle  tessere. Perché documenti così importanti vagano senza controllo alcuno? A cosa servono realmente?. Domande lecite a cui qualcuno dovrebbe dare risposta. La verità spesso è dettata dall’arroganza di chi ha fatto della politica la fonte di guadagno e di vita. Le stesse persone che oggi gioiscono  di fronte a una pseudo vittoria conquistata a suon di brogli e di macchinazioni che hanno radici ben salde. Cambiare, progredire, tutto ciò non è possibile se al comando siedono personaggi oscuri, macchiati di vizio e illuminati da una sola virtù, l’arroganza del più forte. Con questi auspici ci apprestiamo ad affrontare il futuro, consci di un passato e di un presente macchiato dal peccato, blindato dall’apparenza e soprattutto falsato dai miti.

2 thoughts on “Primarie Pd Campania. Vince De Luca, ennesima sconfitta per la giustizia.

  1. Non capisco tutta questa acredine del signor Citera.
    Sicuramente avrà i suoi buoni motivi, ma certe prese di posizione non fanno che rafforzare l’idea che raggiungere determinati risultati per “via giudiziaria” oltre che non essere asolutamente democratico continua a porre seri dubbi sulla “imparzialità dell’operato di alcuni P.M.”, che fanno il bello e cattivo tempo e abusano dell’esercizio dell’azione penale…….quella che viene definita obbligatoria,purtroppo, e che risponde invece agli umore del giudice inquirente.
    Ma andiamo con ordine.L’ex sindaco di Salerno, in primo grado, è stato dichiarato colpevole di abuso d’ufficio.Sorvoliamo sul fatto che secondo Costituzione si dovrebbe presumere che uno sia innocente fino al terzo grado di giudizio e quindi a sentenza definitiva ( la Costituzione non l’ho fatta io nel il signor Citera, ma ormai è come se fosse carta straccia), ma ci si rende conto che il rischio di incorrere nel così detto “abuso d’ufficio” , non per scopi o guadagni personali, per un amministratore pubblico , che lavora, è un rischio quotidiano?
    Si invoca a gran vocie l’applicazione della Legge Severino………ma siamo sicuri che sia costituzionale? In quale stato di Diritto di un paese civile una Legge è retroattiva ,anzi, lo può essere solo e in linea di massima se è pro reo.
    Le primarie, con i propri limiti, si sono svolte, De Luca ha vinto, ache serve invocare la giustizia politica per fermarlo?
    Diversamente la questione “DeLuca” pone un problema spinoso sulle evidenti nefandezze della Legge Severino, che gente seria dovrebbe avere il coraggio civile di affrontare.
    L’uscita di oggi della navigata ex ministra Iervolino :”non votorei mai per un condannato”, oltre che porre seri problemi sulla tenuta democratica del nostro sistema evidenzia anche l’ignoranza basilare dei dettami del Diritto Penale e Costituzionale di una figura che è stata ministro dell’interno. Ma chi ci ha governato….o meglio sgovernato?
    Dopo il primo grado, con gli svarioni eclatanti della Magistratura Inquirente, che sono ormai all’ordine del giorno, una persona “è condannata”? Benissimo…….eliminiamo il secondo grado, la cassazione, e il terzo grado.Fustighiamo direttamente in piazza i condannati in primo grado. Il paragone non regge assolutamente, ma il “caso Tortora” non ha insegnato niente a nessuno……..ma si sà non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire o cieco di chi non vuol vedere.
    Ma quando si parla, si consideri che rispetto a questioni inportati, che riguardano tutti se si deve scrivere quello che l’acredine ci suggerisce, a volte è meglio starsene zitti.
    Nulla di personale contro le opinioni del signor Citera , ma il caso De Luca ha posto al centro di una riflessione generale sulla giustizia una questione che va affrontata.La presunzione di innocenza è una norma stabilita dalla Costituzione o è una “cosuccia” u inutile orpello che a secondo di chi si giudica si applica oppure no?
    Parlare è bello ma qualche volte starsene zitti è sicuramente meglio………si evita di dire fesserie ,almeno Costituzionalmente.

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