Caro Padellaro, Saviano ha fatto bene ad invitare a non votare alle primarie campane del PD

Da Franco Pelella 

SALERNO – Caro direttore, Antonio Padellaro ha criticato Roberto Saviano per aver invitato i cittadini campani a non andare a votare alle primarie del PD (Primarie Campania, dove sbaglia il guru Saviano; Il Fatto Quotidiano, 3/3/2015). Secondo lui: «…lo scrittore sbaglia quando con il suo appello, di fatto, cerca di impedirel’esercizio democratico del voto. E non solo perché è stato smentito dai 150 mila cittadini che domenica hanno fatto la fila ai gazebo, un numero alto nel momento in cui la popolarità della politica è ai minimi storici. Anche di fronte, infatti, a un sistema di primarie esposte a inquinamenti di ogni genere e che andrebbero regolamentate per legge, l’idea che qualcuno possa dire “non andate a votare” suona malissimo. Oltre a contraddire , in linea di principio, il precetto costituzionale (art. 48) del voto come “dovere civico”, l’intervento tipo “spirito guida” sancisce una sorta di irresponsabilità degli elettori Pd ritenuti incapaci di ragionare con la propria testa».
 

Non sono d’accordo con Padellaro. L’appello di Saviano al non voto è stato fatto per due motivi: sia perché secondo lui i due candidati appartengono alla vecchia politica sia perché le primarie del PD, per come sono fatte adesso, sono esposte ad inquinamenti di ogni genere. Erano tutti e due, secondo me, due buoni motivi per non andare a votare. I due candidati non avrebbero dovuto essere ammessi a confrontarsi nelle primarie: De Luca sia perché nelle ultime settimane ha subito varie condanne (non solo l’abuso d’ufficio per il termovalorizzatore di Cupa Siglia) sia perché nel tempo ha dimostrato di avere una personalità autoritaria poco compatibile con la sinistra; Cozzolino per essere stato colui il quale ha provocato (con le accuse di brogli) l’annullamento delle primarie del PD a Napoli nel 2011 per l’individuazione del candidato a Sindaco. Inoltre sapere che il risultato delle primarie può essere ampiamente condizionato da persone esterne al PD (esponenti della destra, criminalità, extracomunitari, ecc.) mi sembra una buona ragione per diffidare dell’esito del voto. Mi meraviglio che una persona come Antonio Padellaro, che ha una limpida storia di democratico, dimostri di avere una concezione plebiscitaria della democrazia che può avere risvolti pericolosi; dovremmo ormai aver capito che il consenso elettorale non abilita, di per sé, a esercitare una funzione politica. Quante volte è stato ripetuto che in uno Stato di diritto il fatto di avere l’appoggio popolare non consentiva a Berlusconi di sentirsi al di sopra della legge?

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