Balvano, una strage ignorata; fra i 600 morti anche 35 cavesi


da Livio Trapanese
CAVA de’ TIRRENI – Se un evento lo ignoriamo, siamo giustificati a non divulgarlo, ma se ne veniamo a conoscenza è un dovere divulgarlo. La notte di venerdì 3 marzo 1944, ben oltre quattordici lustri fa, nella ripida “galleria delle armi” (1.968 metri), sita lungo la tratta ferroviaria tra Balvano e Bella di Muro Lucano (Potenza), intossicati da monossido di carbonio, morirono 501 passeggeri (di cui 35 cavesi), 8 militari e 7 ferrovieri. Il lungo treno, composto da 47 carri merci, partito da Salerno alla volta di Potenza, trasportava legname da utilizzarsi nella costruzione dei ponti distrutti dai bombardamenti, ma sui carri salirono anche, clandestinamente, 600 persone dirette sui monti lucani per acquistare o barattare derrate alimentari in cambio di caffè e sigari distribuiti dagli anglo-americani. La grave sciagura ferroviaria originò dal fatto che il treno, trainato da due macchine a vapore alimentate a carbone, stante la pendenza in salita ed i binari bagnati dall’umidità, non riuscì ad attraversare l’intera galleria divenendo, per i gas sprigionatosi dalla combustione del carbone, la bara per la gran parte dei “passeggeri”; le stime ufficiali indicarono: 501 passeggeri (di cui 35 cavesi), 8 militari e 7 ferrovieri, sepolti, ad eccezione dei ferrovieri, in quattro fosse comuni nel cimitero di Balvano.  L’ecatombe, dimenticata per lunghi anni, è stata abilmente ricostruita da Giuseppe Esposito, con la regia di Antonino Miele e Vito Cesaro, nel lungometraggio “VOLEVO SOLO VIVERE”, irradiato martedì 3 marzo da “RAI Storia”, sarà interamente proiettato (30 minuti) venerdì 27 marzo 2015, alle ore 19,00 nel salone del Club “L’Orizzonte” di Passiano (via Aniello Ferrigno, 7 – tel. 089.345151) di Cava de’ Tirreni, del dinamico presidente Raffaele Narbone. Nel cast, l’attrice cavese Carolina Damiani. Ingresso gratuito

One thought on “Balvano, una strage ignorata; fra i 600 morti anche 35 cavesi

  1. Vi perse la vita, per i citati motivi, anche una mia zia, Antonietta Sorrentino, di Sant’Egidio del Monte Albino. C’è stato qualcuno che ha indagato e scritto di quella tragedia? Mi piacerebbe tanto leggere qualcosa. Grazie.

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