Baldi connection/20: metti una sera a cena … la spy story cavese !!

Aldo Bianchini

CAVA de’ TIRRENI – Anche a chi, come me, fa cronaca giudiziaria da una vita può capitare di fare un po’ di confusione, soprattutto quando ai nomi si accavallano altri nomi: H.N. o M.E., così come F.S. o R.P. anziché C.S. o G.S.. Ma la sostanza, ovviamente, non è cambiata; resta il fatto di una gigantesca bufala iniziata con un trucco o, sarebbe meglio dire, con un tranello. Un po’ tutti siamo propensi a seguire, ed anche con una certa attenzione, le vicende giudiziarie senza quasi mai chiederci come è iniziata quella storia. Quella di cui ci stiamo interessando, cioè la “Baldi Connection” si sta manifestando alla stregua di una vera e propria “spy story” come quelle alla James Bond o almeno a livello delle grandi spie internazionali; insomma quasi da servizi segreti. L’ho appreso per caso leggendo e rileggendo alcuni atti già pubblici e ascoltando le confidenze di alcuni protagonisti della stessa vicenda che, seppure ancora indagati, hanno cercato di scagionare almeno in parte il “grande accusatore” ovvero la “gola profonda” di tutta l’inchiesta; come io ho definito E.M. (l’ex portaborse dell’on. Giovanni Baldi) che con le sue presunte verità avrebbe avviato la surreale inchiesta sui “falsi invalidi” che portò la Procura della Repubblica ad effettuare quella retata del 17 ottobre 2013 con una raffica di arresti a carico di professionisti e invalidi della città di Cava de’ Tirreni, e non solo. C’era,infatti, nella tempistica dell’inchiesta una zona franca, quella che andava dal settembre 2010 fino ad aprile 2011 (epoca della nascita dell’inchiesta); nel mese di settembre 2010 E.M. smette di fare il portaborse e passano, però, diversi mesi in cui avrebbe osservato il massimo silenzio. Ma allora cosa è successo e come mai l’inchiesta è nata soltanto sette-otto mesi dopo la fine del rapporto lavorativo e politico tra E.M. e l’on. Baldi ? Ci sarebbe stata di mezzo una cena; non quella delle beffe di storica memoria, ma quella organizzata ad arte da uno o, forse, due personaggi in cerca d’autore o, sarebbe meglio dire, in cerca del presunto avversario politico da abbattere attraverso precise menzogne. Alla cena, naturalmente, sarebbe stato invitato il “convitato di pietra E.M.”; sul tavolo un portafiori forato tutto intorno alla base in modo da nascondere un mini-registratore e il gioco è fatto. Una bottiglia di vino d’annata e le confidenze vengono spillate con una sequenza impressionante. Si sa che noi italiani medi quando ci ritroviamo seduti intorno ad un tavolo per consumare una bella cena bagnata da buon vino ci apriamo fino all’inverosimile raccontando anche cose non vere e frutto soltanto della  fantasia per accrescere la nostra credibilità in funzione della  qualità e quantità di potere che riusciamo a promanare verso l’esterno. A quel punto il gioco è fatto; la bobina ben custodita sarebbe stata consegnata all’Arma dei Carabinieri che dopo le necessarie sbobinature convoca E.M. in caserma e lo mette di fronte alle confessioni fatte nel corso della cena. A quel punto E.M., visibilmente intimorito e, forse, anche stretto sotto un pressante interrogatorio, non avrebbe fatto altro che confermare le dichiarazioni registrate in maniera subdola. L’Arma chiede, ed ottiene, dalla Procura della Repubblica l’autorizzazione ad effettuare numerose intercettazioni e mette sotto controllo i telefoni che risultano nella titolarità non solo dell’on. Baldi ma anche di diversi altri soggetti compromessi dalle rivelazioni del presunto pentito. E da qui in poi vengono fuori colloqui a raffica tra Helga, Francesco, Emilia, Giovanni, Vincenzo, Carmine, Giuseppe, Mario, Rosa, Renato e Pietro in un turbinio di conversazioni che se analizzate singolarmente e in maniera corretta potrebbero da sole sgonfiare il “caso dei falsi invalidi”; vengono, però, presentate in una serie di combinazioni artificiose e sbagliate dal punto di vista della loro autenticità, limitandosi alle sole parole registrate senza andare a verificare, fino in fondo, la realtà medico-amministrativa che sta alla base di ogni conversazione. Viene fuori, quindi, un quadro probatorio molto alterato che dà la possibilità al magistrato di richiedere ed ottenere anche provvedimenti restrittivi che vanno molto al di là delle effettive responsabilità e degli effetti che queste presunte responsabilità avrebbero potuto provocare. Ma dovete avere pazienza, amici lettori, e seguire le prossime puntate se davvero volete entrare nel cuore del problema che ha portato a creare un clima quasi camorristico intorno a professionisti seri e ad assistiti meritevoli di maggiore attenzione, come ha detto la Cassazione nel caso della presunta falsa invalida H.N. e non E.M. come ho scritto nella precedente puntata. Alla prossima.

6 thoughts on “Baldi connection/20: metti una sera a cena … la spy story cavese !!

  1. Direttore.
    ottimi spunti……ma troppo criptico.Non è che la spy story la sta facendo Lei? Con il dovuto rispetto…..ma sono illazioni….la sostanza non cambia….ci sono o non ci sono falsi-invalidi? la credibilità o meno di E.M. è relativa, è quello che si è scoperchiato, se si è scoperchiato, che resterebbe grave se vero.Le esagerazioni sono un altra cosa.

    1. Più passa il tempo, più questa storia sembra più un romanzo d’appendice che una storia giudiziaria.
      Il Direttore, poi ci mette del suo, da buon giornalista, lasciando il “prurito di conoscere” acceso e rinviando al suo classico: “alla prossima volta”.
      Un fatto è certo, si è partiti dall’aver scoperto “la truffa delle truffe” e si è arrivati, indiscrezione dopo indiscrezione ad aver scoperto, forse, inconsapevoli “ladri di polli”….se li hanno rubati?
      Falso invalido, se l’italiano non è un opinione, dovrebbe significare falso invalido.le valutazioni “ipertrofiche” andrebbero dimostrate caso per caso.Se tutti i casi di valutazione ipertrofica sono come quelli di H.N. o E.M. stiamo freschi.

  2. Gentile Direttore,
    diversamente dai due commentatori che mi hanno preceduto, le posso dire, che quello che con coraggio e costanza nel corso del tempo ha scritto su questa surreale vicenda già mi basta.
    Siamo alla frutta, ma anche se marcia ci tocca mangiarla.
    Non so se questo foglio “libero” viene letto pure da chi ha perseguito tenaciemente l’applicazione di provvedimenti francamente “esagerati”. Poso augurarmelo, ma francamente, non penso che produrrà riflessioni o ripensamenti.
    Volesse il cielo fosse così, ma lo sappiamo bene che non è e non sarà mai così.
    Non può essere così, sarebbe troppo semplice,elementare…..logico, ma non è così.
    Una volta che la ruota della Giustizia ha iniziato a girare, per fermarla altro che indiscrezioni o indagini benevolmente definite “superficiali”, con fatti palesi.La ruota non si ferma e macina sospetti,fango, inutile “dolore cautelare”.
    La “presunzione di innocenza” ,prevista in Costituzione, è ormai un pallido ricordo di quello che dovrebbe essere lo stato di Diritto.
    Prima ti arresto, poi tu mi dimostri che sei innocente.
    Ho l’impressione, anzi la certezza che le sentenze della Cassazione sulle false invalide non abbiano aperto gli occhi a nessuno.
    Qualche ripensamento? Qualche timido passo indietro? Toglitevolo dalla testa.
    Questa storia così come è iniziata, così quasi sicuramente finirà, nell’assurdità stessa che l’ha creata e credeteci sarà sostenuta, fino alla fine pur non essedoci testa e coda.
    Per la verità qualche testa c’è, ovvero “teste” la cui credibilità rasenta quella di pinocchio.
    Qualche “allegro” CTU c’è, ma che fa l’importante che abbia scritto in scienza e coscienza………la sua coscienza al quanto latitante.
    Qualche povero invalido, chi se lo poteva permettere, è dovuto arrivare,dopo due anni, in Cassazione
    per vdersi riconosciuto “vittoria di Pirro” (rispetto a quello che hanno subito) il fatto che erano “veri invalidi”.
    Sette “imbecilli” ( avrebbero fatto tutto quello che dissero che avevano fatto in cambio di niente…….più “imbecilli matricolati” di così, se fosse vero) si sono fatti allegramente arresti domiciliari perchè potevano,si disse, inquinare le prove….quali prove? e come?
    I controllori dell’INPS tutti graziati e santificati sulla strada di Damasco.
    Cosa usirà dall’uovo di Pasqua? metteteci la firma :un bel rinvio a giudizio in barba ad ogni logica.
    Si può ammettere di aver indagato per due anni alla ricerca del “falso invalido” ? NO.
    Che su un mare di pratiche esaminate non ci posa essere stato un errore di valutazione, non sarebbe umano, ma da questo a ipotizzare il voto di scambio e il falso fatto con dolo c’è un altro mare.
    Il beneficio dell’errore di valutazione, tra l’altro su persone “attenzionate” viene concesso ai medici dell’INPS, ai “lestofanti” per hobby : no.Misteri di Pulcinella.

  3. Direttore,
    certe cose fanno accapponare la pelle ( se vere).Ma la colpa è nostra, della nostra indifferenza, della nostra superficialità.Le cose che capitano agli altri non ci interessano e se…….. malauguratamente dovessero capitare pure a noi?
    Ma quando impareremo a distinguere la verità da ciò che ci pare comodo? Quando impareremo la differenza fra protagonismo e coraggio? Quando impareremo a dire “Basta!” ai potenti di turno, P.M. compresi,che ogni giorno avviano il motore della persecuzione. Anche i giganti della “Giustizia”, a volte, sbagliano e i “David” dell’informazione hanno il dovere, quando accade, di mettersi sul loro cammino, per cercare di aprire una seria riflessione sugli eccessi che si commettono in nome del Popolo Italiano.
    Direttore, pure essendo anche io una piccola “David”, non posso che ringraziarla e invitarla a continuare nelle sue battaglie al servizio della verità.

  4. Oggi il Papa in visita pastorale in Campania ha detto tra l’altro : “la corruzione puzza”.
    Ma mi domando e domando, in base a quello che ho letto da queste pagine, che in questa storia non c’è traccia assoluta ne di corruzione ne di concussione…….che “puzza” hanno avvertito gli inquirenti?
    Il “lezzo” di qualche personaggio “discutibile” non l’hanno sentita?
    Spero che tutto finisca presto e chi ha agito in evidente malafede venga fuori, ma non solo dalle pagine di questo giornale, venga fuori in Tribunale.

  5. Lo so che forse ,in certi casi, la cosa migliore da fare è quella di aspettare, e se uno non c’è la fa?
    Certo chi ha messo in conto nella propria esistenza che certe cose sono un “rischio possibile” certe situazioni le può vivere anche meglio………”chi va per certi mari prende determinati pesci”……..ma se uno per certi mari non ci è mai andato………anzi non si è nemmeno avvicinato ad una barca, come può sentirsi quando si vede annegato in mare di fesserie.
    In questa vicenda di “fesserie” ipertrofiche c’è nesono tante, almeno a quello che ho letto, e pure non si muove nulla.Come finirà, finirà….finirà male, almeno per quelli senza salvagente.
    Direttore, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.Se pure urla non l’ascolta nessuno.Peccato….veramente peccato.Le sue battaglie meriterebbero maggiore attenzione, e non solo da parte nostra che la leggiamo.

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