Mastrolindo/5: la diffusione del fenomeno

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Nella precedente puntata di questa storia ho parlato più della diffusione del fenomeno che del fatto di cronaca in se; prediligo da sempre andare alla ricerca della genesi dei fenomeni anziché riportare semplicisticamente l’elenco degli indagati o degli arrestati. Nel mondo del lavoro esiste da sempre il fenomeno delle “false assunzioni” che ha immediate ripercussioni sulle maternità, sulle disoccupazioni e sulle malattie; per non citare l’ingiusta attribuzione ad personam di contributi previdenziali sia ai fini pensionistici (Inps) che infortunistici (Inail). Quello del lavoro, dunque, è un mondo troppo facilmente aggredibile e penetrabile e nel corso del tempo sono stati registrati fenomeni di tutti i generi ed in ogni zona del Paese. Figurarsi cosa può succedere nei territori a rischio di infiltrazioni malavitose come può essere quello dell’agro nocerino-sarnese già vittima di altre infiltrazioni e di altri gravi problemi. Anni fa c’era il fenomeno delle lavoratrici nelle conserviere, oggi c’è quello delle lavoratrici nelle imprese di pulizia. Il legislatore queste cose le conosce molto bene da sempre e, nel corso dei decenni, ha provveduto a più riprese a tamponare detti fenomeni innalzando barriere protettive con l’istituzione di diversi Enti preposti alla registrazione ed al controllo delle richieste. Sembra a dir poco strano che l’assunzione di migliaia e migliaia di lavoratrici (tutte della zona dell’agro) non abbia destato un minimo allarme o qualche preoccupazione negli Organi di controllo che, rispetto al passato, hanno strumenti molto sofisticati anche per la semplice registrazione delle richieste di assunzione, di disoccupazione, di maternità e di malattie. Faccio un esempio banale; se a Pagani (che sembra essere il centro motore della truffa) vengono assunte diecimila lavoratrici nel settore delle imprese di pulizie in pochi mesi, come mai nessuno ha  pensato che Pagani potesse diventare la “Mastrolindo” d’Italia in poche settimane. Si è trattato soltanto di leggerezza nello studio del fenomeno o c’è dell’altro ? Secondo il teorema accusatorio del pm Roberto Lenza sembrerebbe che non ci sia stata soltanto leggerezza ma che alla leggerezza si sia unita qualcosa di più; e qui scivoliamo nel fenomeno malavitoso che ha dato, due anni fa, l’avvio per arresti anche clamorosi ed inattesi. Come mai il fenomeno è esploso a poca distanza dall’altra grande inchiesta su Pagani denominata “Linea d’ombra” ? Perché probabilmente sono saltati gli equilibri che nel tempo si erano consolidati dando un eccesso di sicurezza ai suoi protagonisti fino al punto di cadere nel fatale errore (quando si esagera spesso si cade) di depositare in poche settimane migliaia di richieste di assunzioni e, pari pari, migliaia di richieste di disoccupazione. Il tutto sempre in coincidenza con gli appuntamenti elettorali amministrativi e politici. Per chi ha voluto vederci chiaro è stato come scoprire il vaso di Pandora e il colpo è stato durissimo per tutti. Adesso che il coperchio è saltato ecco i primi provvedimenti eclatanti: decapitazione dei vertici dell’Inps di Salerno e di Napoli ed anche della Direzione provinciale del lavoro di Salerno. Le indagini proseguono anche a carico di alcuni politici ben individuati e degli uffici postali di Pagani dove (si dice !!) avvenivano cose turche per poter esigere un normale diritto; ma anche a carico di alcuni funzionari e ispettori di vigilanza degli enti sopra citati e di qualche patronato. Ma c’è anche chi sussurra che alla base dell’inchiesta giudiziaria ci sia un preciso complotto maturato, per vendette personali, all’interno degli Enti di controllo. Ne sapremo di più nelle prossime puntate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *