Sono Romena, sono una schiava e voto PD!!!!: dalla schiavitù fisica a quella morale c’è di mezzo la politica.

Antonio Citera

 

SALERNO – Tutto nasce da una denuncia. Condizioni disumane, sfruttamento, lavoro nero e traffico di donne dalla Romania all’Italia. La location è la piana del Sele, nota per le sue aziende agricole che in passato hanno dato lavoro a centinaia di persone in tutta la provincia di Salerno.  Una terra fertile, ortaggi, fragole e ogni ben di dio coltivate da mani sapienti e bisognose. Ieri come oggi però le condizioni delle lavoratrici sono le stesse. Ricordo bene quando dal mio paese  partivano/ partono  i pullman alle 3 di notte. Rottami privi di confort ma, sovra carichi di madri di famiglia. Due ore per raggiungere l’azienda e poi chine a testa in giù fino alla sera. Condizioni disumane, servizi igienici inesistenti, acqua presa da pozzi, forse nemmeno potabile, tutto questo per  poco più di venti euro al giorno. In pratica le stesse condizioni denunciate nell’inchiesta portata avanti dall’Antimafia di Salerno che ha sgominato una banda dedita al traffico di Romene. Le ragazze portate in Italia con promesse di una vita migliore e costrette a chinarsi davanti a sfruttatori senza scrupoli. Usate per il lavoro nei campi ma, anche per dare numeri elettorali alla disperata corsa al potere del PD. Come? Falsificando i certificati anagrafici con l’aiuto di ex funzionari del comune, gente con interessi politici ovviamente , pronti a dare il loro contributo ai misfatti che negli ultimi anni hanno portato avanti il glorioso nome del PD salernitano. Tutto da provare ovviamente, l’inchiesta farà il suo corso e alla fine chi ha sbagliato pagherà. Ma resta comunque il sospetto, quel imprevedibile macchina elettorale che puntualmente si mette in moto a ogni tornata che, riesce a percorrere la strada asfaltata dei brogli e del falso pur di arrivare alla meta prefissa. Spesso abbiamo denunciato da questo giornale i sospetti che ruotano intorno ai tesseramenti e alle primarie del PD in provincia di Salerno, spesso abbiamo documentato con prove gli avvenuti misfatti, spesso abbiamo attirato l’attenzione della Procura che indaga sui falsi tesseramenti del 2012 e sulle primarie del 2012 e 2013. Spesso abbiamo lanciato l’appello di controllare sui registri  sia dei tesserati ma, soprattutto delle primarie. Ma tutto sembra correre nel vento, forse perché nessuno vuole credere in cotanta arroganza da parte di un gruppo dirigente che dovrebbe garantire legalità e legittimità nelle sue azioni ma, non è proprio così. Oggi, dopo la brutta vicenda di Eboli sembra concretizzarsi la nostra previsione, il  manipolo dei pochi sulle sorti della popolazione. Quella corsa sfrenata al potere e alla poltrona che non guarda in faccia a nessuno capace di inglobare di tutto pur di essere attuata. L’inchiesta di Eboli potrebbe dare il “LA” a un processo di smantellamento di un sistema marcio e radicato, il primo tassello di un puzzle che presto potrebbe cadere a pezzi. Le nostre sono supposizioni ovviamente perché, nello specifico di Eboli i fatti devono ancora essere provati e accertati dunque, aspettiamo l’esito delle indagini per capire meglio questo gioco malvagio. Seguiremo gli sviluppi….

 

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