NOBLESSE OBLIGE? NON PIU’! CHARLIE HEBDO SI RITIRA. MAOMETTO E’ SALVO!

Di Michele Ingenito

Clamoroso! Il disegnatore e fumettista di punta del settimanale satirico francese Charlie Hebdo non sfotterà più il profeta Maometto nelle sue vignette spregiudicate ed offensive. Per i musulmani, naturalmente. Perché per la Francia e la sua capitale soprattutto, sponsorizzate dalla storica marcia dei due milioni di francesi preceduti dai mammasantissimi della politica del mondo, ridicolizzare il profeta Maometto nelle vignette certamente storiche di Charlie Hebdo era più che lecito nel rispetto del principio della libertà di stampa e di opinione e, quindi, di satira.
Talmente vero che, tre mesi dopo la strage jihadista del gennaio scorso contro quel settimanale in cui persero la vita direttore, redattori e qualche poliziotto, il fumettista di Charlie Hebdo Luz ci ripensa e ‘assolve’ Maometto da future vignette. “Non disegnerò più Maometto, non mi interessa più”, ha dichiarato in un’intervista al periodico Les Inrockuptibles.
La satira anti islamica di Charlie Hebdo non ci ha mai convinto, diciamoci la verità. Non perché non si sposi il principio della libertà di stampa e di opinione, qualunque siano forme e modalità. L’Occidente, per fortuna, ha regole diverse rispetto ai paesi islamici. Ma se l’Occidente non è l’Islam, l’Islam non è l’Occidente.
Per quanto banale possa sembrare, non deve sfuggire a nessuno che l’offesa delle religioni non sortisce in tutti il medesimo effetto.
Se qualcuno si fa beffe del Papa in Occidente disegnandone caricature e quant’altro, non rischia di saltare in aria con le bombe sotto il sedere.
Se accade ovunque nel mondo contro Maometto, allora sono cavoli indigesti. Bombe, per l’appunto, o proiettili sparati all’impazzata.
E’ la fede e, in nome della fede, dal punto di vista islamico, uccidere è lecito. Perché offendere Maometto è illecito. Punto e basta
Per capire il perché delle cose non è necessario trincerarsi dietro complicati ragionamenti tesi a stracciare le ragioni degli altri e i conseguenti folli comportamenti. E’ sufficiente entrare nella mente, nel costume, nei principî, nella fede per l’appunto degli altri e trovare lì la ragione di quelle che in Occidente consideriamo follie o atti criminali.
A volte, anzi spesso, sembra che la storia non abbia insegnato niente a nessuno, o quasi.
Quando a gennaio si scatenarono i Kalashnikov dei terroristi contro i vignettisti di Parigi, scambiai qualche parere con un vecchio amico inglese (di origine italiana), Barry Fantoni, celebre vignettista di Private Eye, la più famosa rivista di satira politica in UK.
Con il suo linguaggio asciutto e concreto Fantoni stigmatizzò come infantile la satira Charlie Hebdo orientata sempre contro obiettivi sbagliati.
Per lui il vero problema non era e non è il profeta Maometto, ma quei pazzi, psicopatici e fanatici in libera circolazione. A maggior ragione se animati da follia religiosa.
Parole per sordi naturalmente. La marcia della libertà di Parigi dei due milioni di francesi sancì il diritto di offendere chiunque, Maometto o non Maometto che fosse. Perché per i francesi la NOBLESSE è NOBLESSE e, in quanto tale, OBLIGE!
Fino a due giorni fa, quando sorprendendo il mondo intero, il fumettista di Charlie Hebdo ha spiazzato tutto e tutti, ‘salvando’ Maometto, a danno della NOBLESSE e, molto più probabilmente, se stesso!

non vuole pi
non vuole più disegnare Maometto
L’autore della prima copertina del settimanale dopo la strage, raffigurante proprio il profeta, cambia rotta

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