Il PAPA a Sarajevo: La pace è il progetto di Dio per l’umanitàl

Luca Roncolato “
SARAJEVO – “Beati sono coloro che seminano pace con le loro azioni quotidiane” e non coloro che la proclamano a parole, spesso vuote e menzognere: la pace è stato il tema centrale trattato da Papa Francesco durante la propria omelia presso lo Stadio Koševo in occasione del Viaggio Apostolico a Sarajevo.
Il Santo Padre ha fatto notare come la pace sia un lavoro artigianale, che si costruisce “con atteggiamenti e gesti di servizio, di fraternità, di dialogo, di misericordia“. La pace, del resto, “è il sogno di Dio, è il progetto di Dio per l’umanità, per la storia, con tutto il creato. – ha ulteriormente spiegato il Santo Padre – Ed è un progetto che incontra sempre opposizione da parte dell’uomo e da parte del maligno“.
Infatti il clima di assenza di pace c’è chi “vuole crearlo e fomentarlo deliberatamente, in particolare coloro che cercano lo scontro tra diverse culture e civiltà“, ha continuato Papa Bergoglio. A questi che seminano guerra e discordia si devono dunque contrapporre i cristiani, i quali devono fare la pace “tutti i giorni, passo dopo passo, senza mai stancarsi“.
“E come si fa, come si costruisce la pace?“, ha dunque chiesto il Santo Padre che, rispondendo citando il profeta Isaia, ha detto: «Praticare la giustizia darà pace» (32,17)…”Anche qui: non una giustizia declamata, teorizzata, pianificata… ma la giustizia praticata, vissuta. – ha quindi aggiunto – E il Nuovo Testamento ci insegna che il pieno compimento della giustizia è amare il prossimo come sé stessi“.
Citando le parole di San Paolo, ha infatti ricordato “gli atteggiamenti necessari per fare la pace: «Rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei confronti di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi»“.
E’ chiaro che senza l’aiuto di Dio questo non può accadere: “La pace è dono di Dio, non in senso magico, ma perché Lui, con il suo Spirito, può imprimere questi atteggiamenti nei nostri cuori e nella nostra carne, e fare di noi dei veri strumenti della sua pace“, ha dunque concluso il Santo Padre.

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