Petrolio nel Vallo: Se Non Ora Quando ?

Aldo Bianchini
SALA CONSILINA – Inutile nasconderci dietro un dito, il problema c’è ed è gigantesco; per le popolazioni del Vallo di Diano si tratta di scegliere (e non so fino a che punto autonomamente !!) se volere o meno il petrolio e con esso le probabili ricchezze ma anche, perché no, qualche rischio per la salute. In tantissime parti del Mondo non si sceglie, si fa e basta; è sufficiente andare in giro per l’America del Nord per rendersi conto come in un Paese che tutti indichiamo civilissimo ci siano perforazioni e pozzi petroliferi dappertutto. Ripeto dunque la domanda insita nel titolo: “Petrolio nel Vallo: Se Non Ora Quando ?”; presto, molto presto. Anche perché le regole in materia sono già state scritte nel famoso o famigerato “Sblocca Italia” e sono regole ferree che non ammettono deroghe se non qualche utile perdita di tempo per fornire alle amministrazioni locali anche l’alibi di una attività contraria che non so fino a quando potrà resistere contro l’esigenza nazionale (ed anche europea) di petrolio. E dove perforare se non nel Vallo di Diano nel cui sottosuolo, si assicura da più parti, esiste il più grande giacimento della vecchia Europa ? A questo stato di cose cercano di opporsi le stesse Amministrazioni Locali e le varie associazioni ambientaliste, tra le quali spicca “Se Non Ora Quando” presieduta dall’impavida Rosy Pepe, nota avvocatessa dell’ex foro di Sala Consilina. E lo ha fatto in maniera intelligente spostando l’obiettivo sull’acqua (per distrarre l’avversario reale !!) come elemento naturale insostituibile per la vita. Ma se è vero che l’acqua è insostituibile val la pena di ricordare che il petrolio è “un elemento non ancora sostituibile” e, quindi, di per se utilissimo alla civiltà ed alla vita stessa più o meno quanto l’acqua. La creazione di un “santuario dell’acqua potabile” dei Monti della Maddalena potrebbe rallentare il processo politico-istituzionale che va decisamente verso la scelta del petrolio tutelando l’acqua. Ben sedici, l’altra settimana nelle scuole elementari di Sala Consilina, gli interventi pro acqua e contro il petrolio; sinceramente troppi per non finire con l’essere stanchi e ripetitivi. Forse si è trattato soltanto di accontentare un po’ tutti nell’esposizione pubblica delle rispettive posizioni. A mio avviso soltanto tre gli interventi degni di nota, cioè quelli di Raffaele Accetta, Angelo Paladino e Alex Zanotelli (il missionario colombiano che dall’acqua trae il suo principale sostentamento di vita !!). Il presidente della Comunità Montana nel ribadire l’azione sempre coerente dell’Ente (anche in rappresentanza dei vari Comuni del comprensorio) nella battaglia contro il petrolio ha lanciato un grido di allarme che forse non è stato ben recepito dalla folta platea. Accetta ha detto, in sintesi, che quell’azione meritoria potrebbe correre il rischio di non essere più praticabile per via delle esigenze globali e delle regole imposte dall’alto di una filiera politico-istituzionale tutta incentrata sul Partito Democratico che, per una logica operativa, prende e da. Se per la questione del Tribunale di Sala C. la sinistra e la destra se le sono suonate di santa ragione per scaricare le responsabilità, nel caso del petrolio a decidere sarà una sola forza in campo che va dal governo centrale, alla regione, alla provincia, ai comuni, alle comunità montane, ai Gal ed a tutti quegli organismi che pullulano sul territorio. Il responsabile dell’Osservatorio Europeo, Angelo Paladino, esperto in materie ambientali, è apparso poco convinto dell’esito positivo della lotta in quanto molti paletti sono stati già piantati sia dal punto di vista legislativo che pratico sui territori interessati. Il “missionario colombiano”, per la prima volta a Sala Consilina, ha incentrato il suo intervento sull’ultima enciclica di Papa Francesco, sulla natura e sulla sua conservazione. Cosa dire, infine, di Franco Ortolani; ha fatto una brillante esposizione tecnica delle sue convinzioni che non sempre vengono condivise da altri esperti di geologia come lui, a cominciare dalla sua stessa Università Federico II di Napoli. E sappiamo tutti che quando si scontrano varie “correnti di pensiero” in questo Paese si finisce sempre con il non decidere nulla.

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