Sassano: la nuova vittoria di Pellegrino

Aldo Bianchini
SASSANO – E’ finita come, in un certo senso, avevo anticipato nel precedente intervento; ma, lungi dall’essere un veggente e dal non meritare il gabibbo che il presidente della Pro Loco voleva assegnarmi. Era assai prevedibile (visto com’era cominciata !!) come sarebbe andata a finire per l’assegnazione degli assessorati e con la costatazione della realtà: i cinque della “componente Arenare” non hanno portato a casa un bel niente (almeno per ora !!) sia grazie alla loro eccessiva litigiosità interna che al loro innato senso “di non rispetto del vincolo di appartenenza al gruppo”. Mi meraviglio sempre di più nel constatare come la “componente Arenare” abbia commesso, anche in questa occasione, una serie impressionante di errori che hanno determinato la mancata raccolta di tutto quello che era stato pattuito con la “componente Pellegrino” al momento degli accordi per licenziare un’unica lista. Soltanto colpa della litigiosità e dell’insubordinazione dei cinque nuovi arrivati ? Difficile dirlo, sta di fatto che quella componente è fuori da ogni settore di governo del paese e deve aspettare le caramelline delle inutili deleghe che Tommaso Pellegrino non mancherà di distribuire a tutti. Non era meglio fare una lista ed andare all’opposizione che rimanere in maggioranza senza diritto di parola ? “Aria fritta” ha già detto qualcuno, altri invece sono andati giù pesantemente col dire sempre in termini politici: “Meglio legare una pietra legata al collo e annegarsi”; le reazioni della gente si palpano con le mani nei molteplici commenti seguiti alla celebrazione del Consiglio Comunale del 30 giugno scorso ed alla nomina degli assessori; quelli che hanno votato per i cinque speravano di essere ben rappresentati a livello di giunta, ritrovarsi fuori dai giochi non è stato piacevole. In verità le diatribe erano cominciare subito dopo lo spoglio delle schede con la sonora bocciatura di Michele De Luca, destinato alla carica di vice sindaco e finito malamente nelle ultime posizioni della classifica. Eppure veniva da un’esperienza più che decennale come consigliere ed assessore del Comune; è vero che è accaduto tanti anni fa ma comunque è accaduto; e l’esperienza politica è come saper andare in bicicletta; solo che qui la bicicletta l’ha avuta ma non ha saputo pedalare. Comunque, se la candidatura De Luca era per qualcuno indigesta, la lealtà politica imponeva di esternare prima e per tempo le singole posizioni nell’ambito della componente di riferimento. Le interpretazioni della gente sono tantissime e le une contrarie alle altre; preferisco in questa sede non ripeterle per non fomentare nuovi dissidi e per non alimentare le fiamme che sicuramente stanno bruciando in casa dei cinque consiglieri rimasti all’asciutto. Da tutto questo emerge, in assoluto, la figura del sindaco Tommaso Pellegrino che in un colpo solo si è liberato dai vincoli e dai lacciuoli che neppure lui aveva ben spiegato in campagna elettorale; forse neppure lui pensava che quel gruppo fosse tanto autolesionista. Ma ha saputo approfittare al volo dell’occasione che si è presentata ed ha azzerato tutto con grande capacità democratica. Nella sua azione c’è solo un momento di debolezza, l’aver trattenuto per se la delega ai lavori pubblici; fatto strano e ancora tutto da chiarire. Ma c’è, naturalmente, anche un’altra ipotesi che tiene banco nei commenti popolari che a volte sfiorano il gossip più puro; tutto sarebbe stato fatto nel massimo rispetto della meritocrazia (ovvero in base alle preferenze !!) in considerazione dell’obbligatoria assegnazione di due assessorati a due donne. A sostegno di questa ipotesi, difatti, il consigliere comunale più in discussione per le sue presunte ambizioni (Gianfranco Russo, ndr !!) risulterebbe il terzo degli eletti. Dunque dati i due assessorati alla Russo ed alla Esposito, gli altri due sono stati assegnati in ordine di preferenze conseguite, cioè a D’Amato ed a Trotta. Per buona pace di tutti, soprattutto di Gianfranco Russo e Luigi Petrizzo che, se vogliamo dare fiato alle trombe dell’accordo meritocratico, nell’ordine delle preferenze si trovano al terzo ed al quarto posto. E poi c’è la vicenda “Boccia” ancora non tanto chiara anche dopo quanto scritto nel mio ultimo articolo. Nel merito Gaetano Arenare dà una versione diversa e sicuramente credibile dei fatti quando afferma che è stato proprio Cono a declinare ogni offerta fattagli per la candidatura a sindaco, anche se ha tenuto stranamente tutti sulla corda per molto tempo senza assumere decisioni irrevocabili e senza una spiegazione plausibile se non con la tardiva dichiarazione di non voler fare più politica attiva nonostante le insistenze dirette di Gaetano e di Michele De Luca fino alle tre di notte del giovedì prima delle elezioni. Questa versione, se accertata come veritiera, dimostrerebbe lo spirito di partecipazione (e non quello di ridiventare sindaco !!) e di costruzione da parte di Gaetano Arenare. Ne capiremo comunque di più già dal prossimo consiglio comunale, quando i cinque esclusi dovrebbero iniziare a dispiegare la loro azione politica; ammesso che abbiano una linea politica da seguire nell’interesse della gente, naturalmente.

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