Vallo di Diano: coesione e competizione

Aldo Bianchini
PADULA – La coesione è sempre competizione, a maggior ragione quando si mettono insieme per rilanciare i territori di pregio ambientale e paesaggistico. In sostanza questo il tema del convegno organizzato nella ritrovata struttura adibita a “Centro Servizi Turistici” (CST) di San Giovanni in Fonte dal presidente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio avv. Angelo Paladino. Non è facile fare coesione, così come non è facile attivare una sana competizione in realtà territoriali molto chiuse su se stesse a difesa di radici e di tradizioni ormai perse nel tempo. L‘avvocato Paladino, navigato politico a cavallo della prima e della seconda repubblica e per una decina di anni assessore provinciale all’ambiente, ha cercato di attrarre l’attenzione di tutti sulla coesione come competizione che deve superare gli antichi e inutili campanilismi. Come era facilmente ipotizzabile è arrivato anche lo scontro tra Paladino e il sindaco di Padula Paolo Imparato su alcune eccezioni mosse dal sindaco che verosimilmente non attenevano al tema del convegno, eccezioni scaricate immotivatamente sull’avvocato Paladino che, invece, aveva esaltato le qualità operative del sindaco. Questa è una realtà della quale tutti gli amministratori del Vallo di Diano devono incominciare a prendere coscienza dopo aver messo nelle mani di Paolo Imparato la rappresentanza a livello provinciale dell’intero territorio. In pratica Imparato, per come la vedo io, soltanto qualche volta esce fuori dai binari legittimi della discussione, invece la stragrande maggioranza delle volte riesce, anche se in maniera rude e pragmatica, a centrare il cuore dei tanti problemi che gli si presentano davanti. E lo fa con una verve che, se fuori del comune, richiama l’attenzione di tutti in un mondo politico in cui il chiacchierificio è di maniera. Nell’ambito del titolo del convegno si è accennato anche al problema dell’unificazione dei piccoli comuni ed alla possibilità di portare avanti il progetto “Città Vallo” sostenuto nell’era moderna dal cittadino Carmelo Bufano. Ironicamente uno degli oratori ha ricordato un mio articolo nel quale definivo Imparato “il padrone delle luci” perché se a Salerno il padrone è Lui (Vincenzo De Luca) per buona parte del territorio provinciale le luci le spegne e le accende Paolo Imparato; la mia sarà stata anche un’ipotesi azzardata, ma ogni giorno che passa la posizione di Imparato diventa sempre più centrale rispetto alle esigenze del territorio. Il Vallo di Diano ha la fortuna di trovarsi in posizione epicentrale rispetto a due grandi parchi nazionali: quello del Cilento e quello dei Monti della Maddalena; in più ha degli attrattori naturali e storici da far invidia a chiunque: la Certosa, il Battistero paleocristiano di Marcellianum, il Convento di San Francesco, la Valle delle Orchidee, le Grotte dei briganti, le storicità di Teggiano, per finire alle Grotte di Pertosa. Se si riuscisse davvero a mettere insieme tutte queste potenzialità turistiche in una sana coesione competitiva si potrebbe per davvero garantire sviluppo, crescita ed occupazione. Tina D’Urso, presidente della Proloco Padula che si è aggiudicata la gestione del ritrovato Centro Servizi Turistici, ha polarizzato l’attenzione di tutti sulla necessità di fare squadra intorno ad un problema come quello della ricettività turistica e dell’associazionismo per avere la possibilità di tentare il salto di qualità. Hanno fatto eco alle sue parole lo stesso Angelo Paladino, il sindaco Paolo Imparato, il presidente della Comunità Montana Raffaele Accetta che si è scagliato nuovamente contro la giunta Caldoro, il presidente degli imprenditori del Vallo Valentino Di Brizzi e il neo on.le Luca Cascone che, almeno per il momento, rimane in stand bay rispetto alla giunta ed alle commissioni regionali nell’attesa di qualche incarico di fiducia che il governatore non mancherà di assegnargli.

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