Papa Francesco spiega a che cosa serve la Santa Messa

Da Luca Roncolato
ROMA – Durante la riflessione antecedente all’Angelus di oggi, 16 agosto 2015, Papa Francesco ha spiegato ai fedeli presenti in Piazza San Pietro “a che cosa serve la Santa Messa“.
Facendo riferimento alla Lettura del Vangelo del giorno (Gv 6, 51-58) che presenta il discorso sul Pane della vita, il Santo Padre ha sottolineato come le parole di Gesù suscitino lo stupore di chi lo ascolta, sia ieri che oggi e generino una domanda: “che significa “mangiare la carne e bere il sangue” di Gesù“?
Gesù, spiega il Pontefice, è coscente di generare stupore e interrogativi su chi lo ascolta e proprio per questo “usa lo stile tipico dei profeti per provocare nella gente – e anche in noi – delle domande e, alla fine, provocare una decisione“.
Mangiare la carne e bere il sangue di Gesù non è solo una immagine, non è un modo di dire: quando Gesù “spezza i pani per la folla affamata – ha spiegato il Vescovo di Roma – sapendo che dovrà morire in croce per noi, Gesù si identifica con quel pane spezzato e condiviso, ed esso diventa per Lui il “segno” del Sacrificio che lo attende“.
Sarà poi nell’Ultima Cena, ha aggiunto il Papa, “dove il pane e il vino diventano realmente il suo Corpo e il suo Sangue. È l’Eucaristia, che Gesù ci lascia con uno scopo preciso: che noi possiamo diventare una cosa sola con Lui“.
Proprio questa è la risposta alla domanda: “a che cosa serve la Santa Messa?” Come dice Gesù nel Vangelo di oggi «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui» (v. 56), “quel “rimanere”: Gesù in noi e noi in Gesù” è quanto avviene durante la Santa Messa.
“L’Eucaristia è Gesù stesso che si dona interamente a noi. Nutrirci di Lui e dimorare in Lui mediante la Comunione eucaristica, se lo facciamo con fede, trasforma la nostra vita, la trasforma in un dono a Dio e ai fratelli. – ha concluso Papa Francesco – Nutrirci di quel “Pane di vita” significa entrare in sintonia con il cuore di Cristo, assimilare le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. Significa entrare in un dinamismo di amore e diventare persone di pace, persone di perdono, di riconciliazione, di condivisione solidale. Le stesse cose che Gesù ha fatto“.

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