Comunali 2016: il PSI e la via che non c’è

Aldo Bianchini
SALERNO – Nell’attesa degli sviluppi che non tarderanno a venire e che in buona parte già sono arrivati, io da vecchio socialista amante del “profumo delle idee socialiste”, non posso non condividere in pieno la risposta che il consigliere regionale Enzo Maraio ha già spedito all’iniziativa di Amatruda (sponsorizzata giornalisticamente da Ler), anche se io sbarrerei completamente la strada a tutti quei socialisti che nella speranza di coltivare il proprio futuro si sono lanciati a destra per la conquista del potere e che ora stanno affossando la stessa destra, senza se e senza ma; di loro non mi fiderei affatto. Ma Maraio, naturalmente, dice anche altre cose nel suo calibrato intervento (fonte Il Mattino del 21 agosto 2015) e cioè che “il PSI deve aprire porte e finestre per favorire un confronto e magari il recupero di vecchi compagni di viaggio tenendo conto dei molteplici cambiamenti del partito che ha dato vita a radicali sommovimenti generazionali”. Bisogna però stare attenti, aggiungo come mia riflessione personale, a non ricadere nell’errore che costò la “vita politica” all’ex ministro Carmelo Conte che più concentrato nell’azione ministeriale aveva lasciato briglie sciolte nelle mani dei plenipotenziari provinciali del partito i quali aprirono indiscriminatamente le porte d’ingresso in un PSI che doveva ancora consolidarsi anche se aveva già ottenuto il 33% a Salerno città. Ed entrarono tutti nel partito, anche chi aveva già tradito le idee socialiste o le aveva combattute aspramente da altri partiti; ci fu una marea di new-entry che rapidamente misero in ginocchio l’intera organizzazione ed anche quel “sistema di potere” (perché anche quello era un sistema !!) costruito in maniera verticale dalla base fino alla figura apicale del ministro. Ho letto vari commenti, in queste settimane, alle dichiarazioni di Enzo Maraio e quasi tutte tendenti a sminuire la presa di posizione del consigliere regionale fino a definirlo come troppo appiattito sulle posizioni deluchiane. E’ vero, spesso in politica non sono molti quelli che riescono a leggere qualche rigo in avanti, ma la posizione di Enzo Maraio bisogna leggerla nella sua globalità, altrimenti si finisce inevitabilmente di svilire la sua azione e ridurla al rango di una mera opportunità. Non è così, innanzitutto perché Maraio non ha mai svoltato a destra ed ha sempre tenuto la barra a sinistra, e poi anche perché Enzo ha fatto un lavoro assolutamente costruttivo e continuo con i giovani ed in favore dei giovani riuscendo a coagulare intorno a se un enorme consenso. Proprio quel consenso che un personaggio compassato ed appartenente al passato come Marco Di Lello non ha mai avuto e non ha mai compreso, e che cerca di salvarsi in extremis con il tentativo (lui si !!) di far traghettare l’intero PSI verso il PD, che non è la stessa cosa che vuole fare Enzo Maraio. Il neo consigliere regionale, se ho ben capito, essendo partito da lontano sull’onda del consenso giovanile vuole certamente arrivare con il PD nel PSE, ma lo farà senza disperdere quel patrimonio di progettualità e di consensi che si è guadagnato con un durissimo e lunghissimo lavoro quotidiano in giro per l’intera provincia di Salerno. Sicuramente il compito è difficile e particolare ma non dobbiamo dimenticare che una entità politica a se stante, ma fortemente alleata, non può che fare piacere allo stesso Vincenzo De Luca che deve comunque diversificare su più fronti il suo immenso potere. E la storia di questi ultimi anni è tutta in favore di questo stretto accordo-rapporto che non ha minimamente inficiato le escursioni esterne di Enzo Maraio che ha sempre mantenuto una libertà di movimento e di azione che tutti gli altri non hanno mai avuto; una libertà di movimento che gli ha dato la possibilità di dimettersi (caso unico) da assessore comunale prima ancora di candidarsi alle regionali dimostrando, così, di non avere bisogno dell’ombrello protettivo del “sistema deluchiano” che tanti altri hanno invece sfruttato fino all’ultimo e continuano a sfruttare. Ed oggi, fatalmente, è più forte di ieri. Per questo, per tutto questo, mi ha colpito in negativo l’entusiastica manifestazione di fiducia che Rita Giordano (figlia del compianto sindaco Vincenzo) ha avuto nei confronti dell’attuale sindaco f.f. Enzo Napoli che secondo lei “sta sempre più acquisendo una sua capacità, identità, autonomia … “. Stupefacente !! mi chiedo se Rita Giordano, figlia del sindaco della gente, ha veramente toccato con mano la capacità, l’identità e l’autonomia dell’attuale sindaco Enzo Napoli. La realtà è che per mesi Enzo Napoli non ha avuto neppure il coraggio di entrare nella stanza che fu del suo grande predecessore Vincenzo Giordano (e non so se lo fa adesso !!) per timore di urtare la suscettibilità del nuovo padrone della città, la realtà è che da mesi cerca di non entrare in attrito con il potere del capo che ancora governa il comune anche attraverso i figli, che puntualmente e metodicamente passano per il Palazzo di Città. Ma il dibattito, che prevedo lungo ed articolato, mi darà altre occasioni per intervenire. Ultimamente ha parlato anche l’ex senatore Alfonso Andria, finalmente. Alla prossima.

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