LUCI della RIBALTA: la Certosa, le serate, i parcheggi, le attività commerciali e l’ufficio stampa


Aldo Bianchini

PADULA – Al termine, o quasi, di una lunga stagione di interessanti manifestazioni che hanno dato vita a “Luci della Ribalta 2015 – XIX Edizione – Itinerari ed eccellenze della Campania” è assolutamente doveroso precisare che grazie all’impegno straordinario del sindaco Paolo Imparato e dell’assessore alla cultura Tiziana Bove Ferrigno il monumento mondiale della Certosa è ritornato a brillare sotto i riflettori dell’attenzione generale, anche se queste luci sicuramente non basteranno a ridargli il suo antico splendore. E’ giusto, però, che la gente sappia che Paolo Imparato è battuto strenuamente sul piano politico al fine di ottenere il finanziamento che stava per essere risucchiato da Palinuro e dall’onnipresente “don Gianni Citro”; e che Tiziana Bove Ferrigno si è impegnata a 360°, con presenza quotidiana in Regione per riuscire ad ottenere il finanziamento ed a concordare un cartellone di tutto rispetto (Clementino – Paolo Caiazzo – Michele Placido – Mario Biondi – Compagnia Stabile Assai – Stadio) aggiungendo allo stesso altre manifestazioni collaterali di un certo livello. Due grossi finanziamenti in un anno (Luci della Ribalta -250mila euro- e Emozioni Unesco -350mila euro-) non è cosa da poco e il successo è da ascrivere tutto all’assessorato alla cultura. Non ho assistito a tutte le serate, ma ho apprezzato l’impatto artistico e culturale di quelle cui ho avuto il piacere di seguire. Ma come ogni grande stagione di eventi anche quella di Padula ha chiaramente evidenziato alcuni punti dolenti dal punto di vista meramente organizzativo, non degli spettacoli ma di tutte quelle attività collaterali, piccole e meno piccole, che fanno grande una manifestazione o una stagione di eventi. Mi spiego meglio. La sera del 31 agosto, incuriosito, sono andato ad assistere alla serata denominata “Mogol racconta Mogol” chiusa bruscamente e senza spiegazione alcuna dal paroliere dal carattere spigoloso. La serata, scadente sul piano squisitamente artistico (Mogol è un paroliere e non un conferenziere), ma nella fattispecie l’organizzazione è stata curata soltanto dalla “Ass. Sportiva Libera Talento”, mi ha dato comunque la possibilità di osservare alcune cose che hanno un notevole peso nella stretta connessione tra Comune, Certosa e attività commerciali nell’ottica dello sviluppo economico territoriale in rapporto alla consacrazione della Certosa come grande attrattore turistico. Il tutto anche alla luce di alcuni report giornalistici che ho letto in questo periodo e relativi al fatto che alcune “attività commerciali” dentro e fuori il monumento non pagherebbero l’affitto per i locali di proprietà del Comune di Padula. Ho riflettuto a lungo prima di scrivere, poi mi sono deciso a farlo perché come al solito la stampa non approfondisce mai gli argomenti decisamente importanti. Va subito detto che il “viale della Certosa” è stato rifatto alla grande ed è stato chiuso al traffico rendendolo “isola pedonale”, ottima cosa per gli spettatori delle serate, ma nessuno ha tenuto conto che in pratica il visitatore percorre con piacere il viale ma non riesce a toccare (neppure visivamente) tutte le attività commerciali che sono a monte dell’entrata ufficiale, eccezion fatta per l’Hotel Certosa che apre i suoi battenti poco prima dell’entrata ufficiale ed è quindi molto a vista di tutti i turisti che vanno in Certosa. L’altra sera, sempre in occasione della serata del grande Mogol, mi sono fermato nella zona antistante l’ingresso del parcheggio a valle dell’entrata ufficiale e proprio all’inizio del viale. Mi sono reso conto che molte autovetture alla sola indicazione generica “vado all’Hotel Certosa” ottenevano l’autorizzazione al transito in un viale che essendo “isola pedonale” dovrebbe essere black-out per tutti tranne, eventualmente, che per i soli automezzi di servizio del prestigioso hotel. Insomma se l’amministrazione comunale non tiene conto di tutte queste cose come può pretendere il pagamento dei fitti da operatori commerciali che probabilmente non vendono niente da diverso tempo. Ma sulla scelta di fare il viale al contrario, che ha di fatto provocato l’isolamento di tutte le altre attività commerciali, il Comune è stato lesto nel chiarire che tutto il viale verrà rifatto ed anche l’antica passeggiata dei monaci verso il monumento di San Brunone. A quel punto nessuno avrà più alibi, secondo il Comune, a patto che anche gli esercizi commerciali si rinnovino e si presentino in una veste più decorosa, per implementare ulteriormente i cartelloni pubblicitari che ora si fermano prima dell’entrata nei giardini. Essere riusciti a portare circa quindicimila visitatori nelle sei serate di Luci della Ribalta e delle altre manifestazioni collaterali non può che far onore a chi (come il sindaco Imparato e l’assessore Bove Ferrigno su tutti) si è impegnato a fondo per la realizzazione di una filiera di serate da far invidia a molte altre zone della regione, ma altrettanto dovrebbe indurre tutti ad una riflessione collettiva per capire quanti di questi visitatori hanno avuto la possibilità di allungarsi fin dentro i negozi o di prenotare pacchetti turistici per stazionare sul territorio almeno per un salutare week-end. Il mordi e fuggi dello spettatore della serata non produce alcun effetto benefico per la rinascita e lo sviluppo sul territorio. Non parliamo, poi, del costo del parcheggio che, l’altra sera sempre per Mogol, mi è parso esagerato: 2 euro per lasciare la macchina, quando per Mogol se ne pagavano appena 5 di euro; insomma come dire che Mogol valeva poco più di un parcheggio. Probabilmente sarà anche vero (sempre perché Mogol è un paroliere e non un conferenziere e men che meno uno show man), ma la differenza in percentuale tra il costo del parcheggio e quello del biglietto di ingresso per la serata appare assolutamente stridente; e tanti si lamentavano ad alta voce mentre l’impenitente custode rispondeva a tutti che quelle erano le disposizioni ricevute dalla Polizia Municipale. Ma anche qui il Comune risponde addebitando ogni responsabilità alla Cooperativa convenzionata con l’Ente. Un’altra riflessione riguarda quell’esercizio commerciale che è situato all’angolo tra il parcheggio e le due strade di accesso al “viale della Certosa”; probabilmente è l’unica attività commerciale (oltre l’hotel) favorita dallo stravolgimento della circolazione, anche se dovrebbe rendere al pubblico un’immagine più qualificata qualora fosse in possesso di tutti i requisiti per farlo. Naturalmente alle mie riflessioni ho aggiunto quelle dei visitatori ed anche quelle dei commercianti; tutti sperano in un ripensamento dell’A.C. di Padula per rimettere le cose al loro posto facendo accedere i visitatori dalla parte nord del viale. Tutto qui. L’ultima riflessione la vorrei dedicare all’ufficio stampa di “Luci della Ribalta” e non per difendere la categoria; come ho già detto in precedenti occasioni la scelta dell’ufficio stampa è molto delicata e dal buon esercizio del suo compito dipende in buona parte la riuscita o meno delle manifestazioni. Alcuni colleghi, non è il caso di fare dei nomi, si sono lamentati per l’ottenimento degli accrediti che non sempre sono stati gestiti al meglio anche dagli stessi giornalisti. Premesso che l’accredito è una concessione e non un diritto e dato atto che alcuni imbecilli ne approfittano, va anche detto con forza che il suo utilizzo deve prescindere da figli e figliastri, da effetti localistici o da influenze esterne superiori. In questo noi giornalisti siamo perdenti perché timorosi di urtare la suscettibilità di chi ci ha scelto per quel compito; tutti noi dovremmo far capire a chiare lettere che la gestione della fase di comunicazione appartiene ai giornalisti e non ad altri, anche a costo di lasciare l’incarico. E i giornalisti vanno premiati comunque, al di là del fatto che scrivano e parlino, o meno, di quella manifestazione; perché l’organizzazione interna di una testata giornalistica appartiene al direttore responsabile di quella testata (neppure al suo editore !!), tanto per essere chiari ed esaustivi; qualcuno lo vada a spiegare ai responsabili dell’ufficio stampa di Luci della Ribalta. Per finire, il concerto lirico-sinfonico dell’ Orchestra Filarmonica Campana ha chiuso veramente alla grande l’estate con “Il segreto”, un lavoro meticoloso, attento e penetrante di Gianni Di Lisa (compositore padulese) che ha anche presentato brani ed arie di Donizzetti, Bellini, Verdi e Puccini tra gli applausi scroscianti di un folto e qualificato pubblico. Per chiudere rivolgo un invito al Sindaco, all’Assessore alla cultura ed all’ufficio stampa: organizzate una conferenza stampa a consuntivo, potrebbe essere l’occasione per una nuova via.

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