Caimangate: De Luca e il camorrismo televisivo … e in tv elogia solo i “giornalisti della verità”


Aldo Bianchini

SALERNO – Questa davvero non la posso far passare, anche a costo di essere additato come il solito rompiscatole di Vincenzo De Luca, il governatore – proprio lui. Ma avendo egli toccato un argomento a me molto caro e di grande sensibilità “il giornalismo”, devo rispondere per precisare le cose come stanno. Ma andiamo con ordine. Qualche giorno fa De Luca su Rai/3 aveva lanciato l’accusa di essere la vittima predesignata del “camorrismo giornalistico” da parte di alcune trasmissioni della tv di stato, tra le quali quella di Milena Gabanelli. Non sono mancate le reazioni anche all’interno del PD, e non solo dell’Ordine dei Giornalisti, con minacce di imminenti querele, tanto da indurre il governatore a ritornare sull’argomento per mitigare i toni del suo intervento accusatorio. Ma il top, come spesso accade, il governatore l’ha toccato nella trasmissione settimanale che da anni conduce su Lira Tv; ho scritto “conduce” e non mi sono sbagliato perché se un giornalista che conduce il programma gli lascia dire tutto quello che vuole è segno che o non conosce i fatti di cui si sta parlando o non può replicare; e questo tutto nel segno della millantata libertà di stampa. Non so chi conduce attualmente la trasmissione di Vincenzo De Luca sulle frequenze di Lira Tv, quindi il mio ragionamento deve essere inteso come generale e non personale. Nel corso dell’ultima trasmissione il governatore ha più volte “chiarito le sue dichiarazioni, distinguendo tra giornalisti e giornalisti. Quelli ad esempio come Lucia Annunziata”; non ho visto la trasmissione di Lira Tv e per questo commento mi rifaccio al lungo articolo apparso sulla stampa scritta (Il Mattino del 3 ottobre 2015, ndr !!), un articolo rigorosamente anonimo e quindi da attribuire al responsabile della redazione salernitana, anch’egli o non a conoscenza dei fatti o impossibilitato a replicare. Trascrivo integralmente quanto riportato dal prestigioso quotidiano: “Con Lei -ha detto De Luca- nella trasmissione prima delle elezioni abbiamo avuto in diretta un confronto anche duro e reale. Ha rischiato lei ed ho rischiato io, ma alla fine abbiamo portato avanti un discorso di verità. C’è invece chi per una trasmissione intera ripete , senza darti la possibilità di replica e di spiegare ad esempio la mia vicenda giudiziaria. Della quale non è che non si deve parlare, ma bisogna parlarne sempre di più. Dicendo la verità”. A leggere queste cose, senza conoscere i retroscena, si tira anche un sospiro di sollievo; finalmente De Luca ha trovato la giornalista ideale proprio in quella che passa come la più ruvida della tv nazionale, fino al punto di aver fatto arrabbiare anche Michele Santoro (suo compagno di scuola alla prima liceale al Tasso di Salerno) nel corso di una memorabile trasmissione che l’Annunziata lasciò indignata. Conoscendo, però, bene De Luca e la sua inclinazione a massacrare (forse anche giustamente !!) i giornalisti mi sono subito detto: qui gatta ci cova. Ma per capire meglio è necessario ricostruire la sequenza dei fatti. Prima delle elezioni, nel corso della lunga campagna elettorale per le regionali, De Luca era uscito se non massacrato almeno perdente dal confronto televisivo del 18 maggio 2015 con Caldoro (e gli altri candidati) su Rai 3 Regione, tanto da rinunciare a quello successivo e conclusivo del 25 maggio 2015. Bisognava, quindi, ricostruire la sacra immagine mediatica di quello che, nonostante la debacle, era nel frattempo diventato il nuovo governatore della Campania; e quale migliore occasione se non l’invito e la presenza nella trasmissione di Lucia Annunziata (In 1/2 ora del 7 giugno 2015), la nota indomita massacratrice di personaggi televisivi e soprattutto di Silvio Berlusconi. Nel mondo della televisione si dice che chi esce sano dalle grinfie dell’Annunziata è a metà della sua opera politica. Detto e fatto; ecco spuntare velocemente l’invito di Lucia per un baldanzoso Vincenzo. L’attacco della trasmissione è decisamente violento per via delle domande di Lucia sulla sua probabile decadenza da governatore a causa di quella che il neo governatore definisce “la sentenza linguistica”; e sulle prime Vincenzo sembra soccombere sotto le bordate di Lucia, soprattutto per quanto riguarda la sua posizione giudiziaria. Sembrava che da un momento all’altro Vincenzo dovesse alzarsi per andare via, anzi in un passaggio De Luca lo dice a gran voce; in Viale Mazzini tutti pronti a raccogliere sull’altra sponda un altro ferito grave. Poi, come d’incanto, la posizione quasi si inverte ed è Vincenzo a prendere in mano le redini della trasmissione, quasi a ridurre la Lucia al rango di co-protagonista. Fatto sta che alla fine il futuro governatore esce stupendamente vincente e ricostruito sotto il profilo dell’immagine mediatica ed ancora più popolare di prima. E’ vero, Lucia Annunziata diede a Vincenzo il tempo e l’opportunità di replicare e di spiegare (secondo il suo verbo di convenienza !!) gli accadimenti giudiziari senza un controcanto preparato e conoscitore dei fatti, ma Vincenzo ce la mise proprio tutta per inviare bordate anche all’indirizzo di Matteo Renzi. Ma è vero anche che Vincenzo De Luca da gennaio 2015 ad oggi è stato, forse, il personaggio politico presente più di tutti nella ½ ora di Rai/3. Pur non piacendomi il giornalismo che solitamente esprime la Annunziata l’ho giudicata sempre, e comunque, una delle migliori espressioni giornalistiche nazionali; da quel momento mi sono sempre chiesto cosa mai potesse essere accaduto per ammansire Lucia e far grilleggiare Vincenzo. L’ho scoperto ed ho avuto tutte le spiegazioni necessarie a chiarire i contorni di una trasmissione che mi era subito apparsa come ben costruita ai fini del ripristino dell’immagine mediatica di De Luca e della sua riabilitazione personale. In un certo senso la spiegazione l’ho già annunciata qualche mese fa nel contesto di un mio articolo su De Luca dopo le elezioni del 31 maggio scorso. Ma per ragioni di spazio devo rimandare la rivelazione del segreto alla prossima puntata, anche per dare ai miei colleghi di Lira Tv e de Il Mattino di ritornare sui loro passi.

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