Regione. Mastursi ko: De Luca perde le staffe e rompe la casa di vetro.

Antonio Citera

Un brutto colpo per Vincenzo De Luca, il suo braccio destro e fedelissimo da sempre Carmelo Mastursi in arte Nello, sembra essere finito nelle grinfie della Magistratura. Tutto è successo qualche giorno fa quando alla portineria di Palazzo Santa Lucia, alcuni uomini in borghese targati squadra mobile di Napoli, eseguono l’ordine dettato dalla Procura di Roma: perquisire l’ufficio del capo della segreteria di De Luca. Portano via il suo cellulare, il suo computer e documentazioni varie evidentemente importanti, riconducibili probabilmente all’azione politica che lo stesso Mastursi ha condotto nell’organizzazione della campagna elettorale e delle primarie per conto del suo capo. La notizia lascia senza fiato il neo Governatore che, con un fischio chiama all’appello il suo braccio destro ordinandogli di dimettersi immediatamente per non sporcare il buon nome dell’apparato. Ordine eseguito. La notizia viene subito resa pubblica dall’ufficio stampa con a capo Paolo Russo ex caporedattore del Mattino: “E’ stata accolta la richiesta di dimissioni del dottor Carmelo Mastursi che ha segnalato, dopo questi primi mesi di lavoro l’impossibilità di coprire contemporaneamente il ruolo di responsabile politico dell’organizzazione del Pd regionale a fronte di un impegno sempre più rilevante in vista delle prossime amministrative, e un ruolo istituzionale del tutto assorbente per il carico di lavoro e i ritmi di attività impressi dalla nuova amministrazione in tutte le politiche di settore. Si ringrazia pertanto il dottor Mastursi per la collaborazione e il lavoro intensissimo di questi mesi”. Ma come, tutto liquidato con una semplice motivazione legata a fattori personali? e la tanto agognata trasparenza decantata da De Luca nella campagna elettorale? Il famoso palazzo di vetro?. Mah. Eppure chi conosce De Luca sa benissimo che la sua arma vincente è l’attacco, quindi cosa sta succedendo?. Forse dovremmo andare a ritroso nel tempo di qualche anno, quando Nello Mastursi ricopriva il ruolo di responsabile dei tesseramenti del PD di via Manzo a Salerno, quando il PM Vincenzo Montemurro ritrovatosi tra le mani 48 tessere in bianco provenienti dalla segreteria salernitana ha aperto un’inchiesta, quando lo stesso Mastursi ricopriva anche un ruolo di comando presso la Salerno Energia. In quel frangente, il PM lo aveva sentito ma, tutto sembrava essersi risolto con quattro battute e altrettante risate. Ma forse non è così. Ricordiamo ai nostri lettori che oltre al falso tesseramento, la DDA di Salerno sta indagando anche sulle primarie che tra il 2012 e il 2013 hanno portato gli esponenti salernitani al Parlamento. Consultazioni che sono apparse subito tinte di giallo. In tutto questo, la figura di Nello Mastursi ha avuto un ruolo fondamentale. Quindi nulla toglie che l’indagine partita da Salerno sia direttamente correlata a quella di Roma che ha portato alle dimissioni (per ora !!) di Nello Mastursi. Una ipotesi da non scartare che se fosse confermata, creerebbe un effetto domino devastante per le sorti del Governo De Luca e di tutto l’apparato del PD salernitano. Le nostre sono ipotesi ovviamente, giornalismo e soltanto giornalismo. Seguiremo gli sviluppi……

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