Caimangate: cui prodest ? … e la sfida di De Luca

Aldo Bianchini
SALERNO – “Cui prodest ?”, a chi giova ?, questa la domanda più sconcertante che viene posta quasi sempre di fronte a fatti eclatanti che attraversano la politica locale e nazionale in maniera trasversale; ed è sempre difficilissimo rispondere. A distanza di qualche giorno dai fattacci ed a bocce quasi ferme c’è un’altra domanda che tutti dovremmo porci ed è quella inerente la sfida che Vincenzo De Luca ha portato, o ha solo intenzione di portare, ai “poteri forti” di Napoli, una metropoli che è diversa da tutte le altre metropoli italiane e del mondo. Questo, forse, il kaimano non l’aveva e non l’ha valutato quando si è incapricciato nel muoversi alla conquista del potere partenopeo che, come la città, è completamente diverso da tutto il resto. In questo ha giocato, e sta giocando, un ruolo fondamentale il famoso cosiddetto “cerchio magico” che il kaimano ha costruito intorno a se nel corso di questi ultimi ventitre anni, un cerchio che spesso è stato modificato e che nella sua struttura essenziale è rimasto intatto nel tempo. Salerno non è Napoli, e Napoli non è Salerno; per la prima volta nella sua lunga carriera politica Vincenzo De Luca ha sbagliato forse il metro di valutazione sia dei fatti napoletani che di quelli nazionali. Insomma, per dirla tutta, il “cerchio magico” non è stato e non è all’altezza della situazione; non tutto il cerchio magico, beninteso, ma alcuni dei raggi fondamentali e cementificati nel tempo. Mi spiego meglio; De Luca si è da sempre fidato, ad esempio, ciecamente di Nello Mastursi che agli inizi degli anni ’90 era socialista e proveniva da Padula, presumibilmente con il “gruppo Pinto” molto forte nel “cerchio magico di Carmelo Conte”, tanto è vero che il giovane rampollo Carmine Pinto (ora docente universitario) entrò in consiglio comunale per tutta la prima consiliatura di De Luca dal 1993 al 1997, quando quella fase politica deluchiana per forza di cose e per evidenti esigenze era infarcita di “socialisti contiani”. Ebbene non tutti lo ricorderanno ma all’epoca correva un aneddoto tra le schiere socialista, un aneddoto che riguardava direttamente Nello Mastursi; su di lui lo stratega del partito del 33%, Enrico Zambrotti, pare che dicesse: “Dobbiamo liberarci di Nello, dargli semmai una cosa di soldi e mandarlo a Palma di Majorca per comprare dei souvenir da vendere sul lungomare di Salerno”.
Un giudizio, se vero, assolutamente tranchant su un personaggio che, invece, nelle mani di Vincenzo De Luca è divenuto piano piano potente ed insostituibile negli ingranaggi più importanti del “sistema deluchiano”, fino al punto di invadere presumibilmente anche altri spazi, compresi quelli riservati a Fulvio Bonavitacola, ripescato dopo alcuni anni di ostracismo e rilanciato verso “i vertici del cerchio magico”, che sicuramente può vantare un profilo sia politico che amministrativo di gran lunga superiore a quello del sempliciotto Nello Mastursi. In pratica De Luca si è spostato da Salerno a Napoli con la certezza di lasciare a casa rischi immanenti di deflagrazione del cerchio magico e con la speranza di poter ripetere pari pari la sua esperienza su un terreno e su un territorio che nessuno dei suoi uomini, e neppure lui, conosce così profondamente da scongiurare pericoli. Un calcolo sbagliato che ha prodotto gli effetti devastanti della prima trappola tesagli dai “poteri forti” partenopei che mal digeriscono qualsiasi intromissione in un mondo che, come dicevo prima, è assolutamente diverso da ogni altra realtà nazionale e mondiale. Insomma il cerchio magico di De Luca non è stato all’altezza della situazione anche perché ha preteso, in poche ore, di invadere ed occupare tutti gli spazi regionali che fino a maggio 2015 sono appartenuti, per decenni, ad altri. E poi c’è un taglio nazionale per tutta la vicenda che non va sottovalutato in alcun modo. Un lettore, tale Marcello, qualche giorno fa nel contesto di un suo commento ha lanciato un’ipotesi che non può essere sottovalutata: “”Porgo a tutti un ultima inquietante domanda : Alla luce di quello che sta succedendo o potrebbe succedere a cosa si riferiva esattamente l’onorevole Rosy Bindi quando dichiarò, a proposito di Napoli, che –la camorra è un dato costitutivo della città”?– Pensava alla camorra in generale o pensava a qualcos’altro? Per il momento osserva la consegna del Partito … silenzio. E se parlasse e ci farebbe capire?””. Insomma, parliamoci chiaro, De Luca e il suo cerchio magico hanno avuto a che fare per anni con una delinquenza organizzata salernitana che è come un bambino delle elementari rispetto a quella che opera nel napoletano e nel casertano; e la Bindi, non dimentichiamolo, aveva aggredito le truppe deluchiane proprio perché in esse erano stati inseriti alcuni nomi non al di sopra di ogni sospetto. Per ritornare, infine, alla mia teoria della presenza di un corvo in tutta questa vicenda che se da un lato sembra poter travolgere De Luca, dall’altro potrebbe anche proiettarlo verso mete ancora più alte; sempre che riesca a far passare il principio che “Lui poteva non sapere”.

2 thoughts on “Caimangate: cui prodest ? … e la sfida di De Luca

  1. Chavez della Campania, fasciocomunista, sceriffo, Pol Pot. Da “Vicienzo la fontana” ad Amico della Lega, il Leone e “’o prufessore”,VincenzoI°, Kaimano. La sfilza di soprannomi accumulati negli anni è riferita a una singola persona: Vincenzo De Luca, sindaco decaduto di Salerno e Governatore del Partito Democratico della Regione Campania: questa lista di soprannomi,guadagnati per meriti speciali, sul campo,potrebbe non finire mai. Personaggio divisivo e accentratore, De Luca negli ultimi vent’anni ha lavorato per estendere il personalissimo feudo costruito a Salerno, con tanto di edificio celebrativo…piazza e “futura tomba”, fino alla Regione.E sembrava fatta. Con la vittoria alle ultime Elezioni ha puntato,senza mezzi termini, a trasformare il feudo in impero, con tanto di trono a palazzo Santa Lucia, e discendenza “candidabile”, nella città di Napoli, per assicurarsi la guida del partito regionale (aspettavano a Lui) e maturare l’energia sufficiente per incidere in modo significativo sugli equilibri Dem nazionali ( e anche qui le truppe gammellate della “leopolda” lo aspettavano,per eseguire gli ordi di del Capo :…rottamate).
    Ma i conti non tornano…….non potevano tornare…….Napoli non è Salerno e Il “faraone”, a sue spese ,se ne sta accorgendo.l’accerchiamento è iniziato subito.Tutti pretendevano di passare alla “cassa”.Trovando gli sportelli chiusi se la sono presi con gli impiegati.Il buon Masturzo ne sa qualche cosa.
    Che magra figura ha fatto ieri (non era da Lui)………non ha avuto l’ardire nemmeno di affacciarsi nell’Assemblea Regionale, lasciando la malcapitata Presidente ,ostaggio, delle orde Grilline in un caos fuori controllo e subito,chiaramente, rimbalzato a livello nazionale.
    Fosse stata la sua Salerno……avrebbe sicuramente ruggito e messo tutti in fila…………ma Napoli non è Salerno…..”è costitutivamente diversa”.
    Il Cerchio Magico De Luchiano , si è rapidamente dissolto,non poteva reggere l’accerchiamento delle “vecchie volpi napoletane” ( certo,si sperava, così in fretta), ma non poteva reggere..era prevedibile….da mettersi in conto. Anche Napoleone non potette prevedere il fango che gli fece perdere la guerra,quella più importante, e anche se in questa sede si tratta di altro tipo di “fango” …..di “fango”…..mediatico……. è sempre “fango”, che sporca……anche se sono schizzi……….sporca.
    A cosa si riferiva la Bindi ?…….ottimo quesito Direttore.Certamente,però. si dovrebbe chiederelo all’Onorevole.
    Avanzo un ipotesi(sicuramente sbagliata e da malpensante) : la macchina da guerra De Luchiana, pur di vincere ha imbarcato di tutto e di più ( come d’altronde fanno tutti quanto si desidera vincere….non si va per il sottile….non si fanno le analisi del sangue fino alla quinta generazione) e come dice Lei, forse delle figure non proprio “limpide”….”trasparenti”(almeno sulla carta), ma è solo una ipotesi,nulla contro nessuno, è stata imbarcata. Ha avrà firmato Lui o qualche sprovveduto rappresentante, qualche cambiale elettorale in bianco di troppo?, sperando poi di non onorarla?Sperando nel cambiamento e nella sua forza? Sperava di lasciare gli appunti e le promesse di alcuni segretari,”poco accorti”, solo e semplici appunti?(ipotesi solo ipotesi ,senza riscontri). Ma si è sbagliato.Ribadisco che Napoli non è Salerno dove basta accendere ottime luci a Natale per credersi tra le migliori città Europee. A Napoli si può accendere quello che si vuole………ma molte zone restano oscure….”sotteranee”.Non sonon i Napoletani, brava gente, ma la politica napoletana, che da sempre è stata e resta oscura a noi comuni mortali.Che le cose non fossero così seplici come si era creduto si era già capito con la mancata nomina dei nuovi Direttori Generali delle ASL . E meno male, se no qui non saremmo nemmeno a fare bislacche ipotesi.Sarebbe già tutto anticipatamente e malamente finito.
    Certo è che se uno ha avuto la costanza di leggere i risultati elettorali con maggiore attenzione e specialmente i nomi degli eletti non ha avuto bisogno della zingara per vedere certi voti definiti, a torto o a ragione” “impresentabili” (sempre secondo la Bindi) dove si sono concentrati, e su chi….. (sempre senza lanciare accuse….ma seguendo solo la denuncia della Presidente della Commissione Antimafia),lasciando sul campo , persone che in quella famosa e contestata “ lista” (almeno nella tempistica) non erano stati inseriti ( tutti miseramente asfaltati,dove erano in competizione con i così detti “impresentabili”). Il caso?la forza delle “idee” di certi politici? Ci credo poco vista la qualità politica media espressa(opinione assolutamente personale).l’impresentabilità in Regione Campania è diventata una medaglia al merito. I martiri della giustizia “interpretativa” (qualche caso c’è pure stato….di accanimento…….. si potrebbe dire .senza essere smento che lo stesso De Luca ne è un esempio…..ma non tutti, non proprio tutti…..dove veramente c’era da aprire gli occhi si sono voluti chiudere, penalizzando gente “per bene” .
    Seguendo una logica ….è rimasto a casa chi con “certi voti” non ci ha avuto mai niente a che fare….ne “prima “ e ancora meno “dopo” (almeno così sembrerebbe…..il sembrerebbe è dovuto e d’obbligo…..ci mancherebbe).
    Chi pensava di fare lo “sceriffo” pure a Napoli…….si sta ricredendo (forse).A Napoli non lo aspettavano a braccia aperte ( come volevano far credere) ma con Corvi e Faine ben addestrate e appostate nei posti giusti.C’è chi dice che la politica è “sporca”, ……..non ammette errori,………..ma qui stiamo al “distillato di fogna”.Povera Campania.

  2. Direttore,oltre le cose che si leggono e si sentono ,mi passi questa breve riflessione.
    Lasciamo da parte una volta quello che si pensa ,liberamente, su De luca, e cerchiamo di affrontare la questione per quello che è o sembra, senza pregiudizi o preconcetti.Lei è un Signor Giornalista e non deve dimostrare niente a nessuno.Ma mi dia soddisfazione.
    Il caso De Luca non è il caso Marino . Marino è stato sfiduciato dal suo partito non per l’avviso di garanzia ma perché non si dimostrava capace di governare Roma. Un problema politico, non giudiziario. Il caso De Luca di questi giorni non è in questo senso un caso politico, e forse nemmeno un caso giudiziario.
    Su Vincenzo De Luca finora c’è poco, per non dire niente. Forse la Procura di Roma ha altre carte in mano, non lo possiamo sapere: però allo stato dei fatti, lette le intercettazioni di questo avvocato Manna che parla al telefono con personaggi dell’entourage di De Luca, conosciuti gli sms che la di lui moglie giudice Scognamiglio mandava dalla camera di consiglio (“è fatta”), valutate le precisazioni di lei sullo stato dei rapporti sentimentali fra i due, fatto tutto questo resta una domanda: ma De Luca, precisamente, che ha fatto?
    Alla luce di quello che si sa, non ha fatto niente. Se non viene provato che sussistono ragioni per indagare su un presunto ricatto della coppia Manna-Scognamiglio e sul fatto che il ricattato De Luca avrebbe avallato ponendo in essere una condotta illegale (ma questa maledetta nomina di Manna non c’è stata), di che parliamo?Degli appunti nel cassetto?
    La verità è che il Pd in parecchie realtà, non solo al Sud, ha un problema. Come è capitato in passato ad altre forze centrali del sistema politico, il Pd è “attenzionato” da personaggi di ogni risma e blandito da interessi i più vari, e non sempre,purtroppo, nobili. Il punto dolente riguarda gli anticorpi che il Pd ha a disposizione per evitare le peggiori cose: ce ne sono diversi, in teoria.Ma ci sono veramente? De luca….anche con i suoi modi non sempre “urbani” sembrava “averli.Abbia dato fastidio a qualche consolidato sistema ? Abbia sparigliato qualche gioco che andava avanti da troppo tempo?kaimano……… è kaimano……..impreparato della politica…… no.
    Persino lo più sprovveduto degli osservatori sa che quello di De Luca, è un tentativo di assassinio politico travestito da indagine giudiziaria. E’ successo altre volte e non sarà l’ultima.
    I Corvi sono sempre esistiti.
    Quello che fa specie è come ,se è vero,che gente navigata della politica, che ha lavorato per anni fianco a fianco ad un uomo così coriaceo, si sia fatta invischiare in un “trappolone” così eclatante. Altro che strateghi dell’organizzazione………principianti allo sbaraglio.

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