RIFIUTATA LA CONSEGNA DI RAFFAELE SICA: nuovo successo dell’avv. Falci

La redazione

SALERNO – La Corte di Appello di Salerno, Presidente Dott. Pasquariello e a latere Dott. Bochicchio e Dott.a Mele, ha pronunciato sentenza sulla richiesta di consegna di Sica Raffaele, difeso dagli avv.i Giovanni Falci e Federico Cioffi, all’Autorità Giudiziaria della Repubblica di Malta e ha ordinato la scarcerazione dell’imputato.
La vicenda ha avuto inizio il 14 ottobre scorso allorquando la Polizia di Stato di Salerno ha tratto in arresto Sica Raffaele in esecuzione di un mandato di arresto europeo (MAE) emesso dalla Procura della Repubblica di Malta.
L’A.G. maltese ipotizzava una presunta cessione di stupefacente posta in essere da Sica a Malta nell’ottobre 2012. Ad accusare il Sica era un cittadino italiano arrestato a Malta per detenzione al fine di spaccio di 1 chilo e 300 di hashish che aveva raccontato di averlo acquistato dal Sica, all’epoca proprietario di un ristorante sull’isola di Malta.
Dopo la convalida dell’arresto avvenuta il giorno 15 ottobre, la Corte ha fissato il 9 novembre l’udienza per discutere sulla richiesta di consegna avanzata dallo Stato estero ed ha richiesto per il tramite del Ministero di Giustizia la documentazione relativa al caso.
Dal 9 novembre si è passati all’udienza odierna perché la Rep. Di Malta non aveva trasmesso quanto richiesto che è pervenuto il 13 novembre.
Oggi la difesa del Sica, nelle persone degli avv.i Falci e Cioffi, ha sollevato una serie di eccezioni di natura processuale e sostanziale che la Corte ha accolto rifiutando la consegna e scarcerando il Sica che dovrà essere processato in Italia e precisamente a Salerno.
Il Sica ha rischiato con il processo a Malta di essere condannato fino all’ergastolo perché in quello Stato lo spaccio di stupefacenti prevede tale pena.
Tra le tante questioni affrontate si è anche discusso delle ripetute condanne dello Stato di Malta ad opera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione delle norme che regolano il giusto processo e che quindi non offrono garanzie agli imputati.

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