il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

SACCO: la vera storia su Uno/Tv

Maddalena Mascolo

SACCO – “Sacco e saccàritudini – il partigiano Nicola Monaco e altri sacchesi” (Edit. PrintArt Edizioni di Massimo Boccia – luglio 2015) è il libro che grazie all’intelligente scelta del giornalista Pietro Cusati è stato presentato sulle frequenze di Uno/Tv, una tv locale del Vallo di Diano che continua a sfornare ottime trasmissioni a sfondo culturale e scientifico. Una rivisitazione storica, molto aderente alla realtà, scritta da Silvio Masullo e da Lucia Cariello con i contributi di tantissimi scrittori-giornalisti come Enzo Landolfi, Alfonso D’Acunto, Giuseppe Liuccio, Oreste Mottola, Mario e Donato Macchiarulo, Carmine Salomone, Carmine  e Maria Felicia Troccoli e finanche Giovanni Marini (l’autore materiale dell’assassinio di Carlo Falvella a Salerno) che nel corso della sua breve vita, dopo il carcere, si era dato alla scrittura ed aveva pubblicato numerosi saggi, uno addirittura con Alberto Moravia, Dario Fo e Buttitta.

Il lavoro di Silvio Masullo (giornalista, segretario generale del Comune di Lodi) e di Lucia Cariello (giornalista ed archeologa) è stato davvero capillare ed ha toccato tutti gli aspetti della vita sociale e aggregativa di un paesino di montagna qual è Sacco in provincia di Salerno nell’alta valle del Calore. Lucia Cariello ha anche evidenziato l’archeologia del paese mettendo in rilievo sia l’orografia che l’olografia del territorio interessato. Silvio Masullo ha invece tratteggiato e descritto mirabilmente i personaggi che hanno caratterizzato e caratterizzano la storia umana del paese; splendido il capitolo dedicato a “donna Olimpia”, 88 anni, una vera matriarca positiva e benefattrice del nostro tempo che è stata presente nella trasmissione “Angolo Cusati” insieme agli autori del libro. Mi piace riportare lo scritto che riguarda la giovinetta Olimpia al cospetto del famoso “generale Clark – comandante della quinta armata alleata nel settembre del 1943): “Nei suoi occhi di adolescente l’immagine umiliante dei soldati americani -di transito per  l’alta valle del Calore- che lanciavano sigarette ai ragazzi, vissute come noccioline per le scimmie. Il ricordo del generale Clark, con al seguito un codazzo di reporter di guerra, che dalla piazza Costantinopoli di Villa Littorio osservava con un binocolo i movimenti dei soldati tedeschi, che per favorire la propria fuga in direzione di Corticati e del Vallo di Diano minavano il ponte di Valt’erna a Sacco …”.Il resto, ovviamente, bisogna leggerlo perché è decisamente affascinante. Le prefazioni sono del sindaco Claudio Saggese, del presidente ANPI di Cuneo Ughetta Biancotto, del presidente dell’Istituto Storico della resistenza per Cuneo e provincia Livio Berardo.

Il libro è suddiviso in capitoli tra storia ed archeologia e descrive anche la “grande peste” che investì Sacco nel lontano 1656 per spaziare subito nel presente con il restauro della cappella di Santa Lucia, il luogo dello spirito di Sant’Antonio, la chiesa di San Silvestro (un gioiello barocco classico del ‘700, e la cappella di San Vito tra religiosità e tradizione. Una parte corposa del libro è riservata al cosiddetto “Paese dei partigiani” (Silvio Masullo) che ripercorre, anche con l’aiuto di fotografie d’epoca, il lungo capitolo delle imprese dei partigiani, tra amore – morte e politica, che tennero tutti a Sacco con il fiato sospeso per alcuni anni nell’immediato periodo successivo alla seconda guerra mondiale; fino alla descrizione della guerra personale tra Attilio e Nicola che portò alla tragica fine di Nicola Monaco (il personaggio evocato nel titolo del libro), seppellito nella cappella degli eroi del cimitero di Salerno. L’ultima parte del libro, che rassomiglia molto ad un romanzo,  è dedicato alle “Saccàritudini”, dalla biblioteca dei sogni, alla “carrar’ r’ li vuoi”, dalla scuola media di Sacco alla tradizionale “iamm’ accir’ lu puore”, dal gigante buono Motola che aspettava i turisti lungo i sentieri contornati di faggi ai racconti in poesia di Peppino Liuccio, e via dicendo. Le descrizioni bellissime del ponte di Sacco e delle fonti del Sammaro; un libro, insomma, da leggere tutto d‘un fiato.

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