il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Rinnovare il rapporto con la natura rinnovando l’umanità

Luca Roncolato 

KENIA – Il primo discorso pubblico di Papa Francesco durante il viaggio apostolico in Kenia è stato in occasione dell’incontro con le autorità del Kenia e il corpo diplomatico: elogiando le tante qualità di questa “Nazione giovane e vigorosa“, il Santo Padre ha invitato le varie anime che compongono questa nazione multietnica “a operare per la riconciliazione e la pace, per il perdono e per la guarigione dei cuori“.

Il Kenia è “una Nazione di giovani“: “la gioventù è la risorsa più preziosa di ogni Paese – ha sottolineato il Vescovo di Roma – Proteggere i giovani, investire su di essi e offrire loro una mano è il modo migliore per poter assicurare un futuro degno della saggezza e dei valori spirituali cari ai loro anziani, valori che sono il cuore e l’anima di un popolo“.

Il secondo punto posto all’attenzione dal Papa è stato il rispetto per la natura: in una terra benedetta “non soltanto con una immensa bellezza, nelle sue montagne, nei suoi fiumi e laghi, nelle sue foreste, nelle savane e nei luoghi semi-deserti, ma anche con un’abbondanza di risorse naturali“, Bergoglio ha esortato ad “una sempre maggiore sensibilità nei riguardi del rapporto tra gli esseri umani e la natura“. L’umanità deve rendersi conto che è gravata dalla “responsabilità del trasmettere la bellezza della natura” alle future generazioni, responsabilità che genera un vero e proprio “dovere di amministrare in modo giusto i doni che abbiamo ricevuto“.

Rispettare la creazione, infine, comporta risvolti sociali: “vi è un chiaro legame tra la protezione della natura e l’edificazione di un ordine sociale giusto ed equo“, ha infatti sottolineato il Vescovo di Roma. “Non vi può essere un rinnovamento del nostro rapporto con la natura senza un rinnovamento dell’umanità stessa. Fintanto che le nostre società sperimenteranno le divisioni, siano esse etniche, religiose o economiche, – ha aggiunto Bergoglio rivolgendosi a tutte le anime della società e non solo ai cattolici – tutti gli uomini e le donne di buona volontà sono chiamati a operare per la riconciliazione e la pace, per il perdono e per la guarigione dei cuori“.

L’esperienza dimostra che la violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura, la sfiducia e la disperazione, che nascono dalla povertà e dalla frustrazione“, ha dunque concluso Papa Francesco, incoraggiando i membri della società politica, civile ed economica presenti “ad operare con integrità e trasparenza per il bene comune e a promuovere uno spirito di solidarietà a ogni livello della società“, mostrando “una genuina preoccupazione per i bisogni dei poveri, per le aspirazioni dei giovani e per una giusta distribuzione delle risorse umane e naturali“.

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