Caimangate: da Manna a Manna passando per Mastursi e … Pignatone

 

Aldo Bianchini

NAPOLI/SALERNO – In generale nella politica, e soprattutto nel sistema di potere deluchiano, chiunque si avvicina al “cerchio magico” deve tenere bene in considerazione che può avere tutto e che può anche perdere tutto, e che in alcuni casi il perdere tutto può voler anche dire pagare un prezzo molto alto. Probabilmente il buon Carmelo Mastursi, detto Nello, questo discorso l’aveva dimenticato quando avrebbe cominciato (il condizionale è d’obbligo) a trattare di sua iniziativa che di riflesso poteva avvantaggiare il suo capo una cosa difficilissima: induzione alla corruzione in atti giudziari. Un episodio, questo, che vede coinvolti sei personaggi (Mastursi, Manna, Poziello, Brancaccio, Vetrano e il giudice Anna Scognamiglio) sui quali stanno indagando ben tre magistrati della Procura della Repubblica di Roma (Giuseppe Pignatone, Giorgio Orano e Corrado Fasanelli) che sembrava andassero di fretta e che, invece, si stanno arenando nelle secche dei rinvii e delle incertezze. E’ vero che nella fattispecie si parla di un magistrato in odore di corruzione ma è altrettanto vero che la giustizia non può tenere in sospeso tutto e tutti; sembra quasi che anche la Procura di Roma tentenni nell’attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sulla legge Severino per potersi liberare del governatore della Campania senza colpo ferire. Il primo coinvolto nella vicenda è senza dubbio Nello Mastursi, padulese di nascita e salernitano d’adozione; negli anni d’oro del PSI di Carmelo Conte era entrato nel partito (grazie anche al gruppo Pinto di Padula !!) e in quella corte era subito arrivato nel cerchio magico in cui, però era mal digerito, soprattutto dal re della finanza del partito, Enrico Zambrotti, che in più occasione aveva consigliato il ministro di liberarsi dell’incauto Mastursi mandandolo, semmai, a vendere collanine sul lungomare di Salerno. Appena tangentopoli cominciò a travolgere Conte e il partito, Nello Mastursi emigrò alla costituenda corte di Vincenzo De Luca e presto entrò in quel cerchio magico che ancora oggi governa la regione, la provincia e il comune di Salerno, fino ad assurgere a posizioni di assoluto potere decisionale; difatti era lui l’uomo macchina-elettorale dell’egemone partito provinciale. Un errore strategico di De Luca o una spinta in avanti troppo rischiosa da parte di Mastursi; non è facile capire, sta di fatto che al momento sembra che tutte le responsabilità della marea di accuse ricadano soltanto sulle spalle del padulese che, nel frattempo, essendo stato brutalmente scacciato dal kaimano è letteralmente scomparso della scena pubblica e si è opportunamente isolato da tutti. Vedremo cosa accadrà nei prossimi passaggi dell’intricata vicenda giudiziaria. Un altro personaggio di spicco coinvolto pesantemente è il marito della giudice, l’avv. Guglielmo Manna; un nome che è tutto un programma in quanto fa subito riaffiorare i ricordi di quel famoso “Manna”, di nome Angelo, che negli anni ’70 dalle frequenze di Canale/21 bacchettava pesantemente tutta la metropoli partenopea e non solo. Grazie alla sua trasmissione televisiva Manna fu anche eletto alla Camer4a dei Deputati per concludere, poi, la sua carriera bruscamente in seguito ad una vicenda giudiziaria mai chiarita che lo travolse. Ma come sempre accade in ogni vicenda giudiziaria che si rispetti due soggetti particolari: un anello debole e un corvo. Comincio dal corvo che è tuttora non identificato; è lui, forse, che ha avvertito gli inquirenti della tresca che stava andando in porto; riesce difatti difficile pensare che i telefoni in uso dai coniugi Manna-Scognamiglio come quello di Mastursi erano stati posti sotto osservazione in un periodo assolutamente non sospetto.

Ma il corvo è un soggetto scontento dell’apparato di governo regionale così come disegnato da De Luca o è uno che sta ben seduto se non proprio nel cerchio magico almeno nelle immediate vicinanze. Per quanto attiene l’anelo debole è possibile pensare almeno a due soggetti: il marito della giudice e lo stesso Mastursi. Tante verità ancora nascoste e che potrebbero venir fuori solo in seguito al pronunciamento della Corte Costituzionale atteso proprio in queste ore, sempre che il personale amministrativo della Suprema Corte riesca a recuperare il voluminoso faldone della pratica De Luca che qualche settimana fa sembrava essere scomparso.

One thought on “Caimangate: da Manna a Manna passando per Mastursi e … Pignatone

  1. E noi …..fresconi, dovremmo berci tutto?….anche l’acqua di fogna? Almeno così crede qualche solone navigato “neo rottamatore” Leopoldiano. Per favore , un pizzico di rispetto per l’intelligenza che non ci ha abbandonato.
    Forse oggi salveranno il “soldato Maria Elena”, i numeri sono numeri, ma effettivamente uscire dal consiglio dei Ministri quando si prendevano decisioni sulle banche da salvare……….salva il soldato che si è allontanato?
    e se non c’era nessun conflitto di interessi perchè lasciare la runione?
    Non è una questione di reati, ne di parentele, ma è una questione di etica istituzionale politica, ma si sà oggi l’etica è una mercie rara e il soldato Boschi non sembra avere nessuna intenzione di non mangiarsi il panettone governativo.
    Con questi esempi è chiaro che il Governatore della Campania , tira dritto senza fermarsi a riflettere.
    E’tutta colpa di Nello Masturzi? Il braccio destro del Governatore più accentratore e decisionista che ricordi la storia dellaCampania non sapeva nulla? Casca dalle nuvole? E noi, secondo Lui, a berci tutto.
    Se siamo costretti a bere…..possiamo anche bere…..ma non ci possiamo bere il cervello.
    Possibile che nella mente di certe persone non si sia formata l’idea semplice che le cose siano cambiate e che nessuno è più disposto a credere tutto……………a coprirsi bocca, orecchie ed occhi.
    Va bene che viviamo in un paese dove uno ha la faccia di bronzo di dire che non sapeva che la sua casa con vista sul Colosseo era stata pagata a sua insaputa o che qualcun altro telefonava per la nipote di Mubarak………ma pensano veramente che siamo dei cretini?
    Non lo sapevamo, ma viviamo in un paese di educande castissime e purisime e non ina palude di Kaimani.
    Pur di far passare per vero l’inverosimile si accetta anche ,in silenzio, di fare da caprio espiatorio.basta che non si pocchi il capo.
    Contento e fatto passare per “fesso”, Masturzi………….contenti tutti.
    Se Sparta piange….Atene non ride. Se invece di beccarsi tra di loro : Cardiello,Gambino e Cirielli avessero sollevato una questione morale e di credibilità su certe “secchiate di olio bollente” promesse dal Governatore, non avrebbero fatto meglio di quello che hanno fatto e forse contineranno a fare?
    Evidentemente, rienpirsi di “complimenti” in pubblico interessa più di certe storie inquietanti.Io avrei occupato l’aula consiliare Regionale ad oltranza….loro pensano al panettone……come il soldato Boschi e forse sperano pure in qualche cestino d’auguri da parte del Governatore.Augurissimi….continuate così.

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