Verso il 2016 … alla ricerca delle speranze perdute !!

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Che innanzitutto sia un “capodanno” non all’insegna dell’Isis; questa la prima cosa che tutti dobbiamo sperare per ritornare a credere in tutte quelle speranze che hanno contraddistinto gli ultimi decenni della nostra vita. Abbiamo superato la rivoluzione del ’68 e il terrorismo con le sue varie sfaccettature; abbiamo fatto d’un sol boccone la mitica “congiuntura” degli anni ’60 dopo che avevamo la luna con il grande miracolo economico ma ci siamo impantanati con una certa rassegnazione nel dedalo delle riforme che tutti volevano e che nessuno ha fatto; almeno fino a quando non è arrivato il “re delle riforme” Matteo Renzi che si è subito appropriato dell’enorme patrimonio socio-economico e storico, oltre che politico, anche se giustamente la Boldrini da presidente della Camera l’ha subito smentito affermando che le riforme non sono soltanto patrimonio del premier. Con ritmo adagio, ma non troppo, siamo andati avanti per decenni con ondivaghe prese di posizione, l’una diversa dall’altra, anche  per garantire quella sorta di democraticità che contraddistingue ogni Paese civile; ci siamo, però, impigliati in tangentopoli e da lì è cambiato tutto. Su quella vicenda il Paese si è “arravogliato” per oltre venti anni e soltanto da poco sembra essere uscito dalle secche di quella brutta e devastante esperienza; ma la magistratura, che pensava di aver finalmente cambiato le cose in suo favore, insorge perché ha capito che qualcosa sta cambiando in modo irreversibile e si sta “arravogliando” anch’essa su se stessa con sentenze sempre più contraddittorie tra loro. C’è il problema del mezzogiorno, ma quello c’è sempre stato e deve continuare ad esserci per non togliere ai soloni di turno di pontificare e immaginare risoluzioni che non arriveranno mai. La storia insegna che l’equatore taglia il mondo in due parti ben distinte: il nord e il sud; ed ogni singolo Paese ha il nord e il sud che per uno strano destino vede prevalere sempre il nord sul sud. Sul sud, ovviamente, non è mancata la provocazione del governatore della Campania: “Ci sono stati ritardi storici, criticità nell’organizzazione delle strutture centrali, ad esempio per la gestione dei fondi europei. Ma detto questo esprimo il mio pieno consenso alle valutazioni del premier Renzi sul sud”; parole che sentiamo da decenni, inutili ed anche in un certo senso offensive per la media intelligenza di chi le ascolta. Lo smog sembra aver invaso la nostra vita in questi ultimi giorni e dopo la conferenza di Parigi sul clima; gli scienziati si presentano sempre con più linee di pensiero e così finisce che tutto rimane come prima, anzi in qualche caso diventa più grave e pericoloso; ma si spenderanno i soldoni, centinaia di miliardi di euro e tutti saranno felici e contenti. Dopo i proclami apodittici la sanità pubblica si “arra voglia” su se stessa e le decisioni su come andare avanti, su chi e cosa tagliare si accavallano l’una sull’altra in uno scontro di potere senza fine; nessuno ha la certezza di un progetto risolutore ma tutti cercano di afferrare qua e là, a macchia di leopardo, strutture, primari e voti senza badare all’effettiva funzione della sanità; ma del resto è stato sempre così e continuerà ad esserlo nonostante l’arrivo dei “nuovi giganti” in Regione Campania. Enrico Coscioni, suggeritore regionale, scatena la faida intestina contro Vincenzo Viggiani (manager del Ruggi) e d’incanto sembra che i presidi che dovevano essere soppressi verranno salvati ma non nel solco dell’utilità e soltanto per la cassa elettorale. Ma cosa potevamo aspettarci da una nomina di un dipendente fatta a mò di clava contro il dirigente manager (Coscioni – Viggiani) nell’ottica di un’altra grande invenzione del kaimano; e per il momebnto è ancora niente, saranno scintille quando Coscioni metterà mano anche alla ristrutturazione dell’Asl dove lo stesso governatore ha posizionato un funzionario della Regione (Postiglione) per complicare sempre di più le cose. E paghiamo tutti noi, come sempre. Incurante di tutto il sindaco f.f. di Salerno va a spasso con il suo cane nell’area per i cani appena inaugurata al Parco Mercatello. E capodanno si avvicina, senza fuochi e neppure bottiglie di vetro, ma solo al canto pregevole (almeno esiste qualcosa di buono) del gruppo “Il Volo”. Continua imperterrita la violazione dei diritti dei minori con i genitori che si accapigliano sempre più di prima per ottenere l’affidamento che quasi sempre viene concesso in maniera sbagliata. Sarà sicuramente un buon anno quello che attende don Vincenzo Federico, responsabile della Caritas Regionale, ingiustamente accusato nell’inchiesta “Poket-money”; mesi fa presi subito le sue difese, ora un po’ tutti stanno ritornando sulle loro posizioni. Per le banche, dopo il decreto che ne ha salvate quattro, si sperava in una commissione parlamentare d’inchiesta, macchè, niente da fare, purtroppo. Forse saranno riformate le Bcc piccole e medie ed il nostro territorio provinciale che conta soprattutto sull’economia assicurata da detti istituti bancari sarà decisamente penalizzato. In queste ultime ore c’è stata anche una partita di calcio a cinque, organizzata dall’ Alma Salerno del presidente Marco Bianchini, per ricordare la memoria del compianto Zaccaria Tartarone, giornalista sportivo recentemente scomparso. E infine, per rimanere nell’ambito giornalistico, speriamo davvero che il premier non porti avanti  la sua decisione di abolire l’ordine dei giornalisti anche se quest’ultimo in parte lo merita, sarebbe una ennesima e dura punizione a tutto il giornalismo italiano che non ha mai conquistato la posizione di “quarto potere” perché troppo asservito ai partiti ed alle lobbie economiche. Ma tutto probabilmente finirà come le Provincie che sono state abolite soltanto sulla carta.

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