MIGRANTI: le vie del sogno

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – In linea di massima i migranti hanno sempre una “via del sogno”, in caso contrario non sarebbero più migranti, un termine che nella sua accezione linguistica sta ad indicare colui il quale  “si sposta verso nuove sedi, migratore”. Nella realtà il migrante si sposta sicuramente dalla sua sede alla ricerca di nuove sedi, ma lo fa perché non trovando più nelle sue radici la possibilità di sopravvivere accetta qualsiasi condizione di disagio pur di percorrere la famosa “via del sogno”. Si è chiuso l’anno della luce, si apre quello della misericordia che il Papa vorrebbe porre come strumento atto alla risoluzione dei tanti problemi che affliggono l’umanità, primo fra tutti quello dei migranti. Un fenomeno che noi conosciamo, si fa per dire, da poco anche perché siamo stati tra i protagonisti di quel fenomeno migratorio all’inizio del secolo scorso che è passato alla storia come “le vie del sogno americano” e che riuscì, nonostante i grandi sacrifici degli interessati, a cambiare forse radicalmente l’economia, lo stato sociale e il modo di vivere di diverse popolazioni, dentro e fuori il continente americano. In passato c’era la “via della seta” che rimpinguò le magre casse italiane e di mezza Europa con i traffici da e per l’estremo oriente. Nel secolo scorso  ci sono state “le vie del sogno americano” che servì a tutta l’Europa ed anche ad altri Paesi e continenti per risolvere non solo l’economia ma anche il rispettivo assetto politico-istituzionale. Ora ci sono “le vie del sogno europeo” con una massa impressionante di migranti che da varie parti dell’Africa e del Medio Oriente si dirigono verso la Grecia, l’Italia, la Turchia ed altri Paesi europei. Questa è cronaca dei nostri giorni che è anche pane quotidiano per gli appelli di Papa Francesco alla misericordia ed alla sensibilità. Ma c’è un sogno assolutamente dimenticato di cui nessuno ne parla o ne ha mai parlato in passato nel segno che la propaganda occidentale è sempre molto preponderante rispetto ai due blocchi politici che hanno dominato il mondo nell’ultimo secolo. Alludo alle vie del sogno americano per milioni di persone provenienti dal Messico, da El Salvador, dall’Honduras e dal Guatemala che cercano di transitare anche illegalmente negli Stati Uniti d’America. La civilissima America ha eretto un muro lungo circa tremila chilometri che segna il confine tra Messico ed USA e che praticamente sbarra la strada ad ogni tentativo di migrazione. Un muro contro la civiltà e contro la misericordia; il muro di Berlino eretto dalla Russia impallidisce al confronto, eppure per quest’ultimo ci fu una tambureggiante propaganda quotidiana ed asfissiante fino alla sua caduta. Per quello americano c’è il silenzio assoluto che è stato pesantemente squarciato da Flaviano Bianchini (non è mio parente) fondatore della “ong source”, che con il suo libro “Migrantes” ha cercato di raccontare un viaggio che provoca ogni anno più morti di quelli del Mediterraneo.

Una descrizione bellissima ed inquietante riguarda “la Bestia”, il treno merci dentro il quale si nascondo i migranti per passare il confine; lo stesso Bianchini  è salito su quel treno ed è stato anche arrestato e tradotto in un inferno di vivi; per non parlare di quelli che cercano di scavalcare direttamente il muro. In piccole celle (due metri per quattro) vengono stipati fino a 30-40 migranti che svengono l’uno sull’altro, aggrediti da animali di tutti i tipi e da un freddo micidiale; molti muoiono in cella. Le cifre della vergogna sono impressionanti. Dal 2009 al 2014 sono arrivati negli USA ben 870mila migranti sud americani; ogni anno vengono rapiti o spariscono 20mila bambini, spesso rivenduti sul mercato internazionale degli organi; una su sei le donne che vengono violentate; dal 2000 ad oggi vengono calcolati in 5.500 i morti lungo i tremila chilometri di confine  murato. Assenza totale di ogni minimo sentimento di misericordia; un delirio del genere umano che andrebbe pubblicizzato e smantellato, ma gli Stati Uniti d’America sono forti e, forse, bisogna zittire; peggio di come accade in Europa con il predominio della Merkel su tutti gli altri capi di stato e di governo. Sarà difficile ma sperare è sempre lecito; nel corso di questo nuovo anno qualcosa bisognerà pur fare e qualcosa deve pure cambiare contro una simile barbarie umana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *