BANCHE: per la Bcc Sassano risponde Calandriello

 

Aldo Bianchini

 SALERNO – E’ in pieno sommovimento il mondo delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) proiettate nel bel mezzo della bufera della riforma del sistema bancario che, nonostante il progetto di autoriforma predisposto dalle stesse Bcc, secondo i desiderata del Governo prevederebbe un radicale allontanamento dal concetto di assistenza-mutualità che è stato alla base del principio fondante coniato verso la fine del 1800. Mentre tutto questo accade a livello nazionale, ai ligvelli inferiori si profilano due linee di pensiero molto diverse: la prima di attendere la riforma per vedere cosa accade, la seconda di andare verso la riforma con l’intento di arrivarci più preparati e, semmai, più solidi. Su questa diversità di pensiero sono sbocciate le unioni e/o gli accorpamenti tra le centinaia di Bcc presenti sul territorio nazionale; anche il Vallo di Diano sta vivendo una fase di cambiamento radicale e le tre Bcc (Monte Prtuno, Sassano e Buonabitacolo) si stanno orientando in maniera diametralmente opposta dopo aver tentato inutilmente di unirsi tra loro. La Bcc Sassano ha scelto, anche su sollecitazione della Banca d’Italia, la via dell’accorpamento con la Bcc Cilento di Vallo della Lucania, e non senza un coro di consenso ma anche di aperto dissenso e di qualche strumentale polemica che è sicuramente andata oltre i limiti della corretta gestione di un caso che non è di natura personale. Ultimamente ho scritto, sempre su questo giornale, un articolo dal titolo “BANCHE: per la Bcc Sassano cade la denuncia di falso e accaparramento di deleghe … Calandriello all’attacco !!” nel contesto del quale, anche al fine di non utilizzare un linguaggio troppo tecnico e difficilmente comprensibile, ho cercato di riassumere alcuni importanti accadimenti giudiziari che potrebbero dare la stura a nuove rivendicazioni da parte degli attuali vertici dell’istituto sassanese. Per fare chiarezza sulla vicenda l’ex presidente della Bcc Sassano, dott. Antonio Calandriello, ha scritto una lunga e dettagliata relazione (con vari allegati) a questo giornale; una relazione che a stralcio provvediamo a pubblicare: “Gentile Direttore, dopo il Suo articolo Per la BCC di Sassano cade la denuncia di falso e accaparramento di deleghe ….. Calandriello all’attacco !!! Vorrei precisare che i miei interventi non vogliono avere il significato di “attacchi” ma quello di dare il nome giusto e far capire che, a volte, per tirare un colpo vincente bisogna arretrare, ma se arretri troppo non combatti più. Voglio continuare a combattere per non commettere un delitto che ha in sé la propria condanna. E’ evitare la condanna di non aver saputo difendere qualcosa che i nostri padri ci hanno affidato e che se non lo sapremo fare ci meriteremo sonni pieni di incubi e notti insonni colmi di responsabilità e pentimenti. Per riuscire nell’ intento dobbiamo ricordarci che una società civile è degna di questo nome e può aspirare a diventare un paese ben ordinato quando poggia sui comportamenti dei cittadini, non solo delle leggi. Parafrasando Kant: i comportamenti senza le leggi sono ciechi, ma le leggi senza i comportamenti sono vuote. Non c’è insomma norma senza una normalità soggiacente e se la prima si può produrre con un atto legislativo, la seconda purtroppo no, e richiede un lavoro di ben lunga leva. Ecco perché negli anni ho parlato di AUDACIA. Per cercare di rendere lidea Ti invio un mio scambio di auguri in occasione del Natale 2014 con l’allora Vice Presidente Trotta, che potrai pubblicare se vuoi. Con l’occasione invio cordiali saluti”. L’intervento scritto del dott. Calandriello si fa sempre più incalzante anche perché, per perifrasi, lo fa con grande abilità richiamando tutti ad un comportamento etico più consono alla realtà senza mai affondare la lama nella ferita che, comunque, appare palesemente aperta. E Calandriello continua scrivendo: “Gentile Vice Presidente. anche se in ritardo. per i motivi che conosci. Ti ringrazio per gli auguri di Natale e anche per le parole usate -Ogni anno aspettiamo il Natale per fare buoni propositi: cerchiamo Pessere, ma non trascuriamo Pavere, c’è in atto una caduta di valori veri, anche se discutibili, ma veri, che attraversa la nostra società, che pervade le nostre coscienze. Spenamo di acquisire la serenità per vivere bene con noi stessi e con gli altri un tempo difficile, ma il nostro tempo, Buon Natale in questa prospettiva“. Non c’è dubbio che le parole del Vice Presidente, almeno in prossimità del Natale 2014, saranno state scritte (ma noi non le conosciamo !!) in una certa prospettiva di riconciliazione rispetto ad eventuali momenti di caduta di stile già consumati in precedenza e verso i quali l’ex presidente non manca di fare chiari riferimenti:  Sono d’accordo in parte. proprio perché sono sereno. in quanto ho riscoperto che per esserlo non è poi tanto difficile, basta avere un po’ di coraggio, Non mi trovo d’accordo di “aspettare il Natale per i buoni propositi” come quando ci troviamo di fronte a un bivio serio che minaccia il nostro vivere. come è successo anche a te e ci spertichiamo di buoni propositi. da domani cambierò, dirò, farò, sempre un domani che non arriva mai. lo penso. al contrario. che chi come noi si è assunto delle responsabilità deve utilizzarle in termini di raggiungimento di benessere generale. nel vivere quotidiano, sempre”. Poi l’ex presidente aggiunge di aver letto, in quei giorni del Natale 2014, un articolo di Alfonso Ruffo su “2015, anno dell’audacia” e di averlo trovato molto calzante con la realtà che lui stesso e tutto l’istituto di credito sassanese stavano vivendo. Nell’articolo Ruffo parla di episodi di stupidità istituzionale – amministrativa e burocratica che frenano lo svolgimento delle iniziative; episodi connessi anche a sciatteria, confusione ideologica, interpretazione professionale che portano all’oggettiva incapacità di essere all’altezza della situazione. Un punto centrale, dice sempre Ruffo, se davvero si vuole restituire una possibilità di riscatto al territorio; come è centrale la ricerca costante. Metodica, anche dolorosa dell’uomo giusto al posto giusto capace di forzare il catenaccio che ci tiene prigionieri di pregiudizio, insoddisfazione, impotenza. Sono semplicemente considerazioni di carattere generale che si attagliano alla situazione locale (crisi del settore bancario e fusione tra due Bcc !!) o sono accuse specifiche quelle che lancia Calandriello che chiude il suo lungo scritto così: “E aggiungo, Così in un contesto nel complesso più sfilacciato e precario. diventa sempre più difficile aprirsi alle ragioni degli altri. Tanto più se gli altri parlano unaltra lingua e credono ancora a certi valori. Da qui all’idea -alla “cattiva idea” di mettere a tacere la ragione e far appello alla forza il passo è breve. Ed allora cadiamo anche noi nell’errore del metodo contemporaneo sempre più incapace di tessere relazioni sociali stabili e pacifiche con i suoi simili. Si respira nel mondo a tutti i livelli l’aria viziata della sopraffazione. Forse perché le cose che abbiamo ideato, conquistato. realizzato non partivano dal senso di sopraffazione che vivevamo come tempi in cui ci eravamo assunti il ruolo di disconoscere un comune sistema di valutazione della ragione e del torto dove l’unica cosa che sembra sensata è farsi la guerra per dichiarare il vincitore. Certamente una volta costruita, instradata un’idea il problema più difficile è proprio quello di capire dov’è il problema della continuità. Sembra un gioco di parole. ma non è così. Perché se si sbaglia a capire il problema. si lavora a una soluzione poi si mostrerà sbagliata. Sarebbe la “sconfitta della ragione”. Per questo non bisognerà spingere per soluzioni sbrigative unilaterali. non mediate. Laddove. invece. proprio nel rispetto della multiculturalità. intesa nel nostro caso come scelta di bisogno sociale tesa a fare cultura del territorio come è stato, le soluzioni volta per volta prospettate ai diversi problemi devono permettere a ciascuno di sentirsi sempre incluso a mai escluso. Non possiamo stare dietro alle forze del “male” che potrebbero “privarci di un bene” non nostro. ma che ci è stato affidato, Dobbiamo individuare gli strumenti utili per avviare iI cambiamento culturale anche questo come “progetto”. L’intervento deve essere progettato e attuato considerando l’intero complesso operativo che tiene conto, in primis, dell’ambiente esterno con i suoi effetti dinamici, relazione del sistema con la sua storia passata, fondamenti del suo equilibrio. Molto dipenderà dal sistema interno organizzativo, in cui conteranno le persone, i processi, l’organizzazione e la tecnologia. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare senza indugio a cominciare da noi. Chi non sente la storia, il passato e guarda solo alla propria reputazione o interesse attuale non ci può stare e deve compiere un atto di lealtà. Alla luce delle nuove normative va effettuata una verifica di chi ha ricoperto ruoli di responsabilità, a vari livelli, e non ha mostrato reattività. E’ il tempo di scrivere un’altra storia…con AUDACIA. Auguri di buon anno.

P.S.1Poiché so che gli auguri sono stati inviati anche ad altre persone, reputo “sereno” portare a conoscenza di tutto l’ambiente una ritrovata capacità di dialogo … con audacia. 5 

F.to: Antonio Calandriello”.

 

Parlerò a tempo debito, aveva detto mesi l’ex presidente Antonio Calandriello; probabilmente quel tempo è arrivato (almeno secondo il suo giudizio) e nei prossimi giorni potrebbero non mancare nuovi interventi, come quello relativo al famoso pranzo di Polla. Alla prossima

3 thoughts on “BANCHE: per la Bcc Sassano risponde Calandriello

  1. Come al solito il sig.Calandriello si trincera dietro affermazioni che sono soggettive e che nascondono la sua vera natura, ma solo chi non lo conosce; il fallimento del “suo progetto” , e lui lo sa bene, è dovuto non ai cambiamenti da lui sventolati nel suo scritto, ma alla gestione padronale della BCC di Sassano.
    Se qualcuno dei suoi amici ,ora ex, amministratori, tanti dipendenti attuali ed ex, avessero il coraggio e la voglia di descrivere dettagliatamente tutti gli affari da lui portati avanti avreste si allora la verità.
    Auguriamo al Calandriello altre cose ma ci risparmi ipocriti pensieri o scritti…immagini qualcosa di piacevole da lasciare ai posteri perché oggi lui rappresenta solo odio e amarezze verso una platea sempre più ampia di persone.
    Soprattutto si penta, finchè ne ha il tempo.

  2. caro Marco i nemici che ha Calandriello ormai non si contano più, e di questi alcuni non scherzano proprio, come me! Le cavolate che ha detto per una vita devono finire e io mi chiedo come anche la stampa si prende la responsabilità di pubblicarle, per “convincere” altra gente a divenire sue vittime….???
    E’ stato sempre sopravvalutato, come medico, politico, presidente!! Era il pupillo del Senatore Pinto e sulla scorta di questo e qualche altra fortunata coincidenza ha costruito la sua fortuna. Io l’ho conosciuto come presidente della Bcc di Sassano e sono certo che mai persona più sbagliata potesse ricoprire un tal ruolo importante e i fatti hanno dimostrato, se non le persone, questo mio pensiero!!!
    Marco non sono daccordo col pentimento, è tardi….
    è il perfetto esempio della cattiva amministrazione dell’Italia che ci ha rovinato… ora vuole ancora parlare!!!!
    Ma cosa ha da parlare, mi chiedo io…. sei stato fin troppo fortunato!!!!
    Paolo

  3. ahi…ahi…. Aldo, come mai hai cambiato linea editoriale? dici la verità che è successo, il kaimano de luca lo attacchi, pero’ il kaimano Calandriello lo sostieni, strano…..il tuo comportamento.
    comunque cari marco e paolo non vi affannate a ricercare la verita’ sul kaimano calandriello, egli è l’esempio dello zapata italiano, ha fatto credere a tutti che la rivoluzione era alle porte e poi si è venduto per una promozione da primario o per mantenere la presidenza di un ente inutile, ulile solo per lui e per chi non avrebbe mai avuto un lavoro nella sua vita, ecco la gratitudine di alcuni, se la prendeva con gaetano o enrico, ma quelli sono dei veri signori rispetto a lui.
    ha approfittato di tutti quelli che gli erano intorno, col suo modo di fare, con le sue menzogne col suo falso perbenismo, ora ha venduto la banca e un giorno sapremo il prezzo, tanto quelli li lo diranno e noi siamo attenti, albanese non ha voluto comprare e quindi, da buon mercante ha trovato altri compratori.
    quante fregnacce scrive, per distogliere l attenzione, che ce ne a noi degli auguri che si scambiava col vice, ci dicesse come ha prodotto tanto credito non restituito e non lo sapeva che dando soldi a tanti suoi amici questi non li restituivano più? ma forse vi è altro, meditate gente, meditate……

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