Consorzio Farmaceutico Intercomunale: un Ente nuovo !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Non sarà più un Consorzio decisamente politicizzato, sarà invece un Ente che manterrà identiche distanze sia dalla destra che dalla sinistra. E’ questa la prima sensazione che la conferenza stampa è riuscita a promanare verso l’esterno attraverso i giornalisti che, una volta tanto, vengono preferiti ai giornalai e vengono trattati con tanto di rispetto. Il Consorzio Farmaceutico Intercomunale (C.F.I.) avrà, dunque, una nuova immagine basata innanzitutto sul corretto rapporto con la stampa e con il mondo della comunicazione in genere; insomma una spiccata disponibilità del nuovo Consiglio di Amministrazione e degli altri Organi Sociali, nonché della Direzione Generale. Su questa disponibilità ha sapientemente e brillantemente lavorato la collega giornalista Daniela Faiella che nel giro di pochi mesi è riuscita a compiere il miracolo di dare visibilità ad un Ente praticamente sconosciuto per le sue specificità sociali e conosciuto soltanto per le violentissime polemiche politiche e per i furiosi strascichi giudiziari che quelle lotte hanno prodotto. E’ necessario, quindi, salutare con soddisfazione la svolta impressa al CFI dal suo attuale presidente (Andrea Inserra), dai suoi consiglieri (Filippo Accardi, Antonio Agresti e Mauro Gnazzo), dai revisori dei conti (Gennaro De Martino, Flaminio Budetti, Fabio Spagnuolo) e dalla direzione generale (Francesco Sorrentino e Romeo Nesi); d’ora in poi si parlerà del Consorzio soltanto per stigmatizzare le sue capacità organizzative e propositive, capaci di dare il giusto sfogo a quelle che fin dall’inizio dovevano essere le vere peculiarità dell’organismo prodotto dalla sforzo unitario dei Comuni associati di Capaccio, Cava de’ Tirreni, Eboli, Salerno e Scafati e dei Comuni convenzionati di Agropoli, Angri, Ascea, Baronissi, Lioni, Sant’Egidio del Monte Albino; peculiarità che dovevano estrinsecarsi, attraverso le 12 farmacie presenti nei Comuni soci e le 7 farmacie presenti in quelli convenzionati, nella distribuzione dei farmaci, nell’acquisto di attrezzature mediche per analisi e controlli a disposizione delle singole farmacie, nella diffusione di informazioni socio-sanitarie, nell’organizzazione di servizi socio-assistenziali e nell’offerta di servizi diagnostici integrativi. Tutte cose che sembrano inventate da pochi mesi e che, invece, erano già previste nella mission che le farmacie del Consorzio Intercomunale dovevano avere per meglio porsi e proporsi al servizio della collettività. Negli ultimi anni, purtroppo, l’Ente è stato soltanto un campo di scontri politici e giudiziari nell’affannosa ricerca dei vari orticelli di potere da esercitare ad ogni costo e sempre e comunque; e quando la leader schip di un Ente si distrae e si consuma in immotivate battaglie accade spesso che qualcuno ne approfitta così come è accaduto nel CFI la cui nuova dirigenza è stata costretta a licenziare ben tre soggetti, rei di essersi appropriati in mala fede di spettanze che non competevano e la cui appropriazione non è stata adeguatamente controllata. Almeno fino a quando il direttore generale Francesco Sorrentino e il direttore generale vicario Romeo Nesi (detto “il mastino”) non hanno avuto il via libera per più attenti e approfonditi accertamenti anche attraverso meccanismi molto sofisticati dal punto di vista tecnologico. La nuova dirigenza, come primo atto aziendale, ha avallato e sostenuto quella che in tanti definiscono la “linea Sorrentino” che già da tempo chiedeva e cercava di fare chiarezza all’interno del CFI anche al fine di garantire il mantenimento del livello occupazionale (83 posti di lavoro) a tutela di tutti quelli che operano solo e soltanto nell’esclusivo interesse aziendale. Purtroppo il CFI di Salerno partì male fin dall’inizio e fu caratterizzato da un’inchiesta giudiziaria (pm Roberto Penna) diretta a sgombrare il campo dai tanti dubbi avanzati addirittura sulla corretta procedura seguita per l’acquisto delle suppellettili con cui allestire i primi punti vendita. Per tutta questa serie di motivi il nuovo CdA va sorretto e incoraggiato nell’andare avanti su questa strada di grande legalità e trasparenza al di là delle varie colorazioni politiche che, comunque, compongono il Consorzio che è riuscito ad allungare la sua mission anche in provincia di Avellino. Non sono mai stato tanto dolce con quegli Enti che hanno il sapore del compromesso e della spartizione politica, i cui componenti tendono a nascondersi; nel caso specifico, invece, dobbiamo prendere atto che per la prima volta un Ente si apre volontariamente al sociale attraverso la stampa, promettendo l’attivazione di uno specifico sito (curato dalla giornalista Faiella) sui cui pubblicare ogni atto aziendale in quanto nessuno più vuole nascondersi e tutti hanno dimostrato (anche in conferenza stampa) una decisa volontà di accettare il confronto con il mondo dell’informazione. E come primo atto di buona volontà l’intero consiglio di amministrazione, il collegio dei revisori dei conti e la direzione generale, hanno deciso di ridimensionare in maniera molto drastica i propri emolumenti passando dalle svariate migliaia di euro pro-capite alle poche centinaia di euro a persona; un esempio di buona amministrazione e di rispetto del denaro pubblico nell’ottica di incarichi da portare avanti al servizio degli altri e non in proprio favore. Ora il CFI dovrà essere rilanciato ampliando la sua offerta verso il mondo esterno e non a caso il presidente Andrea Inserra (primo medico al comando del Consorzio) ha annunciato immediate iniziative finalizzate a rivitalizzare ed ampliare la mission originale del Consorzio Farmaceutico Intercomunale di Salerno.

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