SANITA’: i medici e l’appropriatezza prescrittiva, appello alla deontologia

Da Piera Carlomagno

SALERNO – Il Decreto Ministeriale 9 dicembre 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2016, sulla cosiddetta appropriatezza prescrittiva, ha gettato nel caos l’assistenza sanitaria nel nostro Paese. In poche parole, il cittadino che desideri fare degli accertamenti richiesti da uno specialista, non può farli a carico del servizio sanitario nazionale se non rientrano tra quelli consentiti. Vale per le analisi di laboratorio, vale per gli esami radiologici tipo Risonanza magnetica nucleare, Tac e altro.

Al cittadino che chiede un farmaco o un esame non previsto, il medico opporrà un rifiuto perché la normativa non glielo consente

Se lo prescrive, perché intenerito o minacciato, ne risponde anche patrimonialmente.

“Giusto o sbagliato che sia – dice il Presidente Ravera – lo vedremo nel merito e ci domanderemo perché una disposizione così rivoluzionaria rispetto al costume corrente (in cui vi sono indiscutibilmente esagerazioni e sprechi) non venga spiegata ai cittadini attraverso i vari canali mediatici, in modo che essi siano informati delle novità.

Vi è un problema di metodo e di merito.

Per il metodo: non si possono emanare norme restrittive che precludono al medico di medicina generale, pena gravi penalizzazioni, di prescrivere accertamenti diagnostici o farmaci non previsti da apposite tabelle predisposte dal Ministero della Salute, calandole dall’alto improvvisamente.

Nel merito: le restrizioni imposte sono a dir poco deliranti, messe a punto da persone che non hanno mai visitato un malato. E questo è tanto vero che il Ministro Onorevole Beatrice Lorenzin ha convocato i vertici della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e i Sindacati Medici e al termine dell’incontro è stato predisposto un documento che in sei punti riassume i termini del problema con l’impegno di apportare significative modifiche”.

L’Ordine dei Medici di Salerno, in attesa di questi positivi sviluppi, ha inviato una lettera a tutti i medici, ricordando i doveri della deontologia e della solidarietà interprofessionale, in quanto le norme deprecate fino a che non saranno modificate debbono essere osservate da tutti i medici, gli ospedalieri gli universitari gli specialisti ambulatoriali e quelli accreditati (comprese le cliniche private).

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