Petrolio e Biomasse: l’emendamento sibillino e le contraddizioni della Regione !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Una notizia, letta sui giornali, mi ha lasciato perplesso nei giorni scorsi. Riguarda l’approvazione di un emendamento, nella legge regionale collegata alla legge di stabilità 2016, col quale si sancisce che il rilascio di autorizzazioni regionali per impianti di produzione d’energia con utilizzo di biomasse, fruenti d’incentivi previsti dalle vigenti norme sull’uso delle fonti rinnovabili, per i quali risultino pendenti contenziosi giurisdizionali, è sospeso fino alla definizione dei giudizi con sentenza passata in giudicato. Ed ho letto anche della bella telefonata fatta dal vice presidente regionale Fulvio Bonavitacola al suo amico sindaco di Capaccio Italo Voza che era in attesa spasmodica della bella predetta notizia. Ora, a parte la felicità di Voza che può anche essere giustificata dal fatto di non voler autorizzare sul proprio territorio un impianto di biomasse, al di là della battaglia che in varie parti del territorio regionale si sta conducendo contro simili fonti rinnovabili (ma anche contro le perforazioni o le centrali termoelettriche), vengono dei seri dubbi sulla validità e/o sull’applicabilità indiscriminata di tale emendamento che potrebbe condizionare in futuro qualsiasi scelta di tale genere e sottometterla al volere di qualsiasi anonima associazione e dei comitati del “NO” che brulicano un po’ dappertutto. Cioè sul piano pratico si potrebbe seriamente correre il rischio che qualsiasi opera possa essere sospesa e far passare il principio che niente va fatto sul proprio territorio ma su quello del vicino e dare la possibilità ad un qualsiasi comitato di impuntarsi e far impantanare qualsiasi iniziativa. Nel leggere questa notizia mi sono meravigliato, e non poco, perché la soppressione dei tanti comitati è una specie di fissazione per il governatore Vincenzo De Luca che in ogni pubblica occasione (anche quelle televisive che sono molto frequenti !!) non fa altro che scagliarsi contro le associazioni e i comitati che a suo dire bloccherebbero la giusta attività amministrativa dei tantissimi comuni esistenti sul territorio regionale. L’ultima boutade De Luca l’ha consumata sul palco di Pontecagnano nell’ambito di un convegno organizzato dal sindaco Ernesto Sica per l’attivazione nella città picentina di un polo, per la ricerca giuridico-scientifica, applicato alla procedure amministrative. Un vero e proprio capolavoro mediatico-popolare il governatore l’ha confezionato quando, in un momento di stanca del convegno che vedeva l’intervento anche del presidente emerito della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro, ha così tuonato:  “… nel nostro Paese anche un comitato a difesa dei fringuellini è capace di porre ostacoli e ritardare una pubblica iniziativa …”. Manco a dirlo dalla platea si è alzato un signore molto distinto che gli ha fatto eco dicendo: “Scusi governtarore, perché ce la tiene tanto con i fringuellini, io sono il presidente del comitato a loro difesa”. Qualcuno sussurra che Vincenzo De Luca, ovviamente, sia uscito benissimo dall’impasse (involontariamente o strategicamente causato !!) ed abbia a sua volta beccato: “Beh !! meno male che lei è caduto solo sul fringuellino, ci fu uno che fece cadere una mitica concorrente sull’uccello”. Chiarissima l’allusione a Mike Buongiorno ed alla signora Longari dello storico Rischiatutto. E giù applausi a scena aperta. Anche questo è il neo governatore della Campania, Vincenzo De Luca. E a questo punto mi chiedo come mai un uomo politico come lui, che combatte ogni giorno contro i comitati dei fringuellini ma anche contro Italia Nostra o il Comitato No Crescent, possa essere caduto in un errore così marchiano che potrebbe anche costargli molto sul piano della realizzazione di alcune sue mega-opere. E’ vero che l’emendamento riguarda un particolare aspetto delle costruzioni pro fonti rinnovabili, ma è altrettanto lecito pensare che la stessa politica, per non parlare sempre dei giudici, potrebbe estendere il principio evocato con quell’emendamento e mettere davvero in ginocchio qualsiasi iniziativa pubblica di fronte ad un semplice emendamento legislativo. Visto come vanno i tempi, visto che finanche il PD ha suggerito (ad esempio) di astenersi dal voto nel prossimo referendum sulle perforazioni petrolifere marittime, nulla di più facile che in Campania un emendamento del genere possa avere una ricaduta devastante per l’attività amministrativa anche dello stesso governatore De Luca. Molto probabilmente mi sbaglio, ma l’emendamento può anche essere interpretato così come l’ho interpretato io.

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