Frà Gigino: sindaco subito !!

Maddalena Mascolo

 

CAVA de’ TIRRENI – Il comunicato stampa diffuso dal “Comitato Pro Festa Sant’Antonio” mi da la possibilità di ritornare sull’argomento “Frà Gigino” che, lo si voglia o no, suscita sempre attenzione per le sue irruenti uscite che si scontrano molto facilmente con la vita politica metelliana. L’ultima volta né ho parlato il 9 agosto 2015 scrivendo pressappoco così: “”Quella in scena a Cava non è come l’eterna sfida tra “Peppone e don Camillo” di guareschiana memoria. A Brescello il prete voleva continuare a fare il prete e il sindaco voleva continuare a fare il sindaco (semmai con qualche parentesi in Parlamento). A Cava de’ Tirreni, invece, sembra proprio che ormai siamo all’epilogo dell’eterno scontro tra i sindaci che si sono succeduti nel tempo e il mitico “frà Gigino”, l’esplosivo cappuccino della Chiesa di San Francesco; egli vuole altro, molto altro. Non mi soffermo sulle ragioni del ripetuto e reiterato scontro istituzionale (se così si può dire !!) tra il Comune e il frate, scontro cominciato fin dai tempi del sindaco Alfredo Messina e continuato con gli altri fino a Vincenzo Servalli; senza dimenticare il frastuono delle campane contestato in Chiesa dal figlio del già non più sindaco Luigi Gravagnuolo e la vicenda del “bambinello” che lacrimava sangue, con strascichi giudiziari ancora in corso. Mi piace mettere in evidenza, invece, le ambizioni del fraticello cavese che in fatto di “conquista del potere temporale o religioso” non è secondo a nessuno. Se lo paragoniamo ad uno scontro politico (perché poi nella realtà quello è) ci viene da pensare ad un monaco che inizia la sua battaglia tanti anni fa come se fosse un “segretario di partito all’opposizione”; il passo successivo lo proietta direttamente nel Palazzo di Città alla stregua di un consigliere eletto, sempre all’opposizione””. Allora chiudevo l’articolo auspicando per Frà Gigino una poltrona di assessore comunale alla cultura – turismo – sport e spettacolo; oggi le cose sono leggermente cambiate e le quotazioni del frate sono in aumento, perché non farlo “sindaco subito” (un po’ come per Papa Giovanni Paolo II) nin considerazione del fatto che i sindaci a Cava durano poco. Sarebbe la soluzione di tutti i dolori e le sofferenze che, comunque, la comunità cavese deve caricarsi sulle spalle per assistere a quelle che agli occhi del distratto osservatore appaiono come vere e proprie esternazioni apodittiche. Per giudicare l’operato del cappuccino (non quello che si prende la mattina al bar !!) bisogna comunque ricordare a tutti che, quasi da solo, è riuscito a far rivivere un santuario ormai spento ed a rilanciarlo all’attenzione dell’intera regione ed anche oltre. A Cava, grazie a Frà Gigino, arrivano migliaia di turisti o semplici visitatori occasionali per ammirare la possente struttura e per assistere alle megafeste organizzate senza restrizioni e con sfavillanti illuminazioni che hanno avuto il loro apice, qualche anno fa, con le torri gemelle che inondavano di luce tutta la grande piazza. Di contro, però, il “piccolo grande frate” non è mai riuscito ad andare d’accordo con i vari sindaci (per fermarmi a loro !!) che si sono succeduti nel tempo: Alfredo Messina, Luigi Gravagnuolo, Marco Galdi e Vincenzo Servalli; negli scontri si sono mischiati potere temporale e potere religioso ma anche popolarità e invidia nonché trasparenza e piccate prese di posizione. In questi giorni lo scontro si è più acceso per via di due negazioni da parte di Servalli: montaggio delle mega luminarie musicali (ad opera di una ditta pugliese) e lo sparo dei fuochi d’artificio che si sarebbe dovuto svolgere su Monte Castello il 18 giugno prossimo. L’avvocato Alfonso Senatore, difensore del monaco, ha subito sparato a zero (forse in maniera non del tutto disinteressata !!) contro l’Amministrazione Comunale dichiarando illegittime e illogiche le due bocciature, dal canto suo il sindaco Servalli subito ha precisato che nel rispetto delle tradizioni ha semplicemente chiesto di adeguare dal punto di vista delle dimensioni le luminarie musicale che secondo il progetto depositato in Comune appaiono sicuramente sovradimensionate rispetto all’immagine contenuta della città. Anche l’ex sindaco Marco Galdi, più volte bersagliato da Frà Gigino, pur di fare dispetto all’attuale sindaco ha subito chiesto la convocazione di un consiglio comunale monotematico. Insomma politica su politica, confusione su confusione. Chi ha ragione ? Difficile dirlo; l’unica soluzione sarebbe un passo indietro di entrambi i contendenti per riportare serenità, anche perché (come dicevo prima) gli appuntamenti civili e religiosi organizzati da Frà Gigino so no sempre un successo, cosa alla quale difficilmente Cava può rinunciare. Ma naturalmente la battaglia continua, fino al punto che si è costituito anche un “comitato pro festa” che ha diffuso un lungo comunicato che da questo giornale provvediamo a pubblicare testualmente: “””Costituito il comitato Pro Festa Sant’Antonio. La festa in onore di Sant’Antonio di Padova in Cava de’ Tirreni costituisce una antica tradizione, celebrata da secoli, sospesa solo negli anni in cui il sisma del 1980 aveva distrutto il Santuario, ultimamente rilanciata con forza grazie all’impegno senza pausa del Rettore Padre Luigi Petrone. E’ noto che la festa rischia di non svolgersi, o quantomeno non come nella tradizione, perchè l’Amministrazione comunale ha negato la possibilità di realizzare spettacoli pirotecnici sul Monte Castello e di allestire le luminarie in Piazza San Francesco, al punto che il responsabile del Convento Francescano ha annunciato che la Festa sarà ad Amalfi , dove la statua del Santo sarà portata via mare. Ecco perchè come cittadini abbiamo deciso di costituire il “Comitato Pro Festa di Sant’Antonio”. Siamo cittadini devoti di Sant’Antonio, al di fuori dai partiti o dalla politica, amanti delle tradizioni della nostra città. Fra noi, hanno aderito al Comitato: – l’Arciconfraternita della Santissima Concezione, – l’Associazione Portatori di San Francesco e Sant’Antonio. Ringraziamo quanti, nelle istituzioni, hanno già espresso solidarietà al Convento di San Francesco: L’Onorevole Giovanni Baldi; Il Commissario della locale Azienda di Soggiorno e Turismo Arch. Carmine Salsano; L’avv. Alfonso Senatore, che si è speso nel tentativo di trovare una soluzione con l’amministrazione comunale; Il collegio difensivo nella persona del Prof. Avv. Andrea Di Lieto, Prof. Avv. Lorenzo Ioele, Avv. Roberto Apicella, Avv. Marcello De Simone, Avv. Paola Marinucci, Avv. Maria Rosaria Crispo; I consiglieri comunali Antonio Barbuti, Massimiliano Di Matteo, Marco Galdi, Vincenzo Lamberti, Vincenzo Passa e Pasquale Senatore, che hanno chiesto la convocazione di un apposito consiglio comunale, fissato per il giorno 19 C.M., per parlare della festa di Sant’Antonio. L’Avv. Marco Senatore presidente dell’Ass. Civitas 2.0; Ivana Carpentieri presidente dell’”Ass. Città Unità”; Fortunato Palumbo e Tania Lanzillotti. Facciamo appello a tutti a che, nello spirito di pace e fratellanza della regola francescana, si uniscano a noi per tutelare le nostre tradizioni, presenziando alla riunione consiliare che si celebrerà Martedì prossimo. Chiediamo all’Amministrazione Comunale di aprire un tavolo di confronto e di rivedere la propria posizione di chiusura, affinchè anche quest’anno possa svolgersi la festa in tutto il SUO splendore. Pace e Bene. Cava de’ Tirreni, 13 Aprile 2016 Il Presidente del Comitato pro Festa di Sant’Antonio Dott. Luigi Cremone”””.

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