Scafati: dal depuratore alla Gori

 

La Redazione 

NAPOLI – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dall’ufficio stampa regionale dell’on. Alberico Gambino: “”I lavoratori del Depuratore di Scafati saranno assunti da GORI SPA attraverso le procedure del trasferimento di cantiere e, quindi, manterranno in capo a sé tutti i diritti acquisiti in anni di duro lavoro che li ha visti impegnati, prima nella costruzione e poi, nella gestione di un’opera di rilevante interesse regionale. Non ho mai avuto dubbi che la vicenda, protrattasi inspiegabilmente per mesi, si sarebbe conclusa con tale esito finale,  essendo chiaramente irricevibile la proposta del contratto a tutele crescenti che GORI SPA ha sostenuto fino alla fine della riunione tenutasi in Regione. Ringrazio il Vicepresidente Bonvitacola che con grande chiarezza e fermezza ha affermato e ribadito un principio irrinunciabile che è proprio del Consiglio e della Giunta della Regione Campania: le opere fognarie e depurative di interesse regionale, da chiunque costruite e a prescindere dal già avvenuto o meno trasferimento nella gestione degli Ambiti Territoriali Ottimali,  vanno definitivamente trasferite ai soggetti gestori che hanno, ovviamente,  l’obbligo di recepire, nella propria dotazione organica, i lavoratori in esse impegnati attraverso la procedura del trasferimento di cantiere. Altre forme di assunzione non solo non sono previste e permesse ma, addirittura, non sono immaginabili se i soggetti gestori si ritengono parte integrante del sistema idrico integrato regionale. Rimosso questo ostacolo, ora i soggetti gestori, i Commissari degli Ambiti Territoriali Ottimali e le rappresentanze sociali dei lavoratori, potranno avviare il tavolo tecnico istituzionale per definire e risolvere tutte le vicende che interessano le decine e decine di opere di interesse regionale distribuite sul territorio della Regione Campania ed i circa 1000 lavoratori ad esse collegati. Ringrazio, poi, i lavoratori che – pur conducendo in questi mesi una dura battaglia a tutela dei loro diritti e della loro dignità di uomini e di lavoratori – hanno sempre mantenuto nervi saldi e comportamenti civili anche quando sono stati costretti ad assumere atteggiamenti estremi””.

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