CONSULENTI: la storia della professione di consulente del lavoro ai tempi del jobs act

 

Maddalena Mascolo

 

SALERNO – Il cambio della strategia comunicazionale imposta dal presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Salerno, cav. rag. Alberico Capaldo, ha riscosso un clamoroso successo; tutto in perfetta linea con quanto in tanti si aspettavano dallo spostamento della giornata di studio da Salerno fin dentro gli splendidi saloni del “Savoy Beach Hotel” di Paestum per illustrare la professione di consulente del lavoro ai tempi del jobs act. E giustamente per parlare delle professione di consulente e della sua evoluzione nel tempo, fino al tempo del jobs act, è stato necessario ripercorrere la storia di questa professione e, soprattutto, dell’ordine dei CdL della provincia di Salerno che ha avuto almeno inizialmente una vita abbastanza contrastata a causa delle varie fazioni che si fronteggiavano per il controllo di un Ordine così importante. Gli anni 70 e 80 sono stati quelli più disordinati nella crescita dell’Ordine con presidenze incerte e sedi itineranti; forse la fase più oscura potrebbe essere fissata nel periodo in cui la presidenza passò nelle mani dei nocerini che riuscirono a soppiantare i salernitani nella gestione quotidiana dell’ordine. Poi, fortunatamente, arrivò la presidenza Capaldo e subito la situazione si stabilizzò, a cominciare dalla sede ubicata in Piazza della Concordia e con l’organizzazione dei primi incontri tra la categoria dei consulenti e i vari organi istituzionali che governavano (come ancora oggi) il complesso mondo del lavoro. Il presidente Capaldo impose un cambio di rotta epocale sull’onda di una strategia comunicazionale assolutamente innovativa che, all’epoca, appariva più come una sorta di conviviale prolungata che come uno specifico modello organizzativo e lavorativo che alla lunga ha dato i suoi frutti. E l’Ordine cominciò a crescere nel numero degli iscritti e nella qualità professionale degli stessi iscritti che incominciarono a porsi nei confronti del mondo esterno come una categoria professionale vera e propria e non più come “amanuensi” addetti alla preparazione delle buste paga; naturalmente la tecnologia ha fatto, poi, il resto ma l’impronta fondante è stata quella di Capaldo. Questa è stata la strategia vincente della “presidenza Capaldo”, quella di aver trasformato una semplice associazione per la tutela dei diritti previdenziali degli iscritti in un “ordine professionale” capace di porsi e di imporsi all’attenzione generale del mondo del lavoro che da quel momento ha cominciato a rispettare ed a considerare sempre di più la categoria dei consulenti del lavoro. Difatti quello dei consulenti appariva come un ordine minore rispetto anche a quello dei ragionieri e dei commercialisti; la strategia del “Capaldo pensiero” ha recuperato il gap e, in alcuni casi, ha addirittura superato gli altri ordini. Certamente non sono mancate le battaglie sottobanco e le congiure di palazzo, a volte anche subdole, nel corso della lunga presidenza di Capaldo, ma con lo stile e l’aplomb che lo contraddistingue è sempre riuscito a superare ogni difficoltà per il bene e la sopravvivenza dell’ordine. Ecco perché il cosiddetto “Regno Capaldo” dura da oltre trent’anni e durerà ancora per qualche tempo; il problema, se di problema si tratta, si porrà semmai per la successione ai vertici dell’Ordine che è cresciuto in maniera esponenziale e potrebbe rischiare un clamoroso tracollo. E qui ancora una volta sarà necessaria la capacità di mediazione del presidente Capaldo, la scelta del successore, o meglio del delfino, non è affatto facile ma “il cavaliere” ha dimostrato ampiamente di avere tutte le capacità proprie di un leader indiscusso. Questa in sintesi la storia dell’Ordine dei CdL della provincia di Salerno, una storia costruita giorno dopo giorno da un personaggio che fatto la storia dell’ordine, anzi che è la storia dell’ordine: Alberico Capaldo. E veniamo alla giornata del Savoy Beach Hotel di Paestum dove il presidente Capaldo, per parlare della professione di consulente del lavoro ai tempi del jobs act, ha chiamato gli altri quattro presidenti degli ordini provinciali della Campania ad intervenire:   Edmondo Duraccio – Presidente Ordine Consulenti del Lavoro di Napoli; Carlo Cardinale – Presidente Ordine Consulenti del Lavoro di Avellino; Roberto Russo – Presidente Ordine Consulenti del Lavoro di Benevento e Stefano Scialdone – Presidente Ordine Consulenti del Lavoro di Caserta. Sul palco del Savoy Beach Hotel si sono alternati nomi e professionisti di assoluto prestigio; si è cominciato con la “evoluzione della professione in 50 anni di storia. L’esperienza Campana”, a parlarne in maniera diffusa e professionale è stato Edmondo Duraccio – Coordinatore della Consulta dei Consigli Provinciali della Campania. Ha fatto seguitoun rapporto su “i servizi per l’impiego e le politiche attive del lavoro: opportunità per il Paese e per i Consulenti del Lavoro” a cura di Mauro Capitanio – Presidente Fondazione Consulenti per il Lavoro. Poi è stata la volta delle “nuove frontiere della Comunicazione di Categoria”, una materia quasi sconosciuta e sulla quale ha a lungo dissertato  Rosario De Luca – Presidente Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Non è mancato, ovviamente, Roberto Tempesta – Componente Consiglio di disciplina nazionale dei Consulenti del Lavoro –  che insieme a Francesco Capaccio – Esperto Fondazione Studi Consulenti del Lavoro –  hanno sapientemente illustrato “le nuove attribuzioni dei Consulenti del lavoro dopo il Jobs Act”. Infine “una previdenza solida e sostenibile” a cura di Alessandro Visparelli – Presidente CdA ENPACL. Le conclusioni della splendida giornata di studio e di ricostruzione storica sono state affidate a Marina Calderone – Presidente Consiglio Nazionale Ordine Consulenti del Lavoro ed a Sonia Palmeri – Assessore regionale alle Risorse Umane, al Lavoro, Demanio e Patrimonio. I lavori sono stati ottimamente coordinati e moderati da Francesco Duraccio – Consigliere Nazionale Ordine Consulenti del Lavoro, mentre la segreteria scientifica ed organizzativa è stata curata anche da Sabrina Cuomo (centro studi Ancl Campania)  e dallo stesso Francesco Duraccio. La partecipazione al Convegno ha consentito l’attribuzione di n.5 crediti ai fini della formazione continua obbligatoria. Al termine dei lavori gli ospiti hanno potuto consumare un ottimo pranzo in una cornice di gala senza precedenti.

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