PORTO: tra la stazione marittima e il destino dell’autority

Aldo Bianchini

SALERNO – Per una volta tanto non sono d’accordo con gli amici lettori di questo giornale online. Per me la stazione marittima di Zaha Hadid rimane un capolavoro incastonato come “una conchiglia” all’ingresso della Costiera Amalfitana conosciuta in tutto il mondo. Naturalmente c’è anche chi un’ opera del genere non l’apprezza nel suo valore estetico e complessivo; non a caso la Hadid è da annoverare tra i capofila e i massimi esponenti della corrente de-costruttivista che altro non è se non una reazione scientifica al “razionalismo architettonico”; una corrente ideata dal filosofo francese Jacques Derrida e pubblicizzata per la prima volta con una mostra organizzata a New York nel 1988 da Philip Johnson, nella quale per la prima volta appare il nome di questa nuova tendenza architettonica, che fu definita “Deconstructivist Architecture”. Stiamo, quindi, parlando di uno scontro generazionale, forse epocale, che sta impegnando l’intero mondo dell’architettura moderna. E Salerno, per sua fortuna, è proprio al centro di questo scontro titanico: da un lato la stazione marittima decostruttivista e dall’altro il Crescent che rappresenta quanto di più razionale e storico possa esistere sul piano strettamente architettonico; con due grandi urbanisti. Zaha Hadid (de-costruttivista) e Ricardo Bofil (razionalista e post-moderno). Se nelle opere della Hadid c’è la negazione completa del razionalismo, in quelle di Bofil c’è un’apertura al moderno senza abbandonare molti elementi classici come colonne e archi che risultano immediatamente comprensibili e piacevoli esteticamente e strutturalmente. Poi anche il Crescent, come la stazione marittima, può non piacere ma le opere sono opere e vanno giudicate per questo; al di là degli scandali e dei processi. Anche per il Partenone di Atene l’architetto Fidia fini nelle patrie galere trascinando nello scandalo anche il potentissimo Pericle che con quello scandalo si avviò verso il tramonto. Nel nostro piccolo abbiamo provato ad interpellare i nostri lettori con una domanda molto semplice: “Ti piace la stazione marittima” per capire come l’opinione pubblica salernitana è orientata nel giudizio sull’opera della Hadid. Alla nostra domanda hanno risposto 707 lettori; per il “NO” hanno votato il 59% (414 voti) e per il “SI” si sono espressi il 41% (293 voti); naturalmente il nostro è solo un sondaggio orientativo fatto con sistemi che non hanno nulla delle agenzie specializzate anche se hanno risposto diverse centinaia di lettori a garanzia dell’autenticità e dell’affidabilità delle risposte che vengono contate automaticamente e riprodotte immediatamente in video. Essendo un estimatore delle opere di Hadid mi è parso sinceramente strano il modo di vedere dei salernitani quell’opera che, ripeto, rimarrà a perenne ricordo non solo della memoria della Hadid ma anche de-costruttivismo che, in generale, sta piano piano prendendo il sopravvento sul razionalismo. Questo per quanto attiene la stazione marittima, rimane la grande incognita del porto e della sua “autorità”; difatti non è ancora dato di sapere come finirà la grande riforma delle attività marittime italiane con il conseguente accorpamento di più autorità portuali. Per Salerno il destino sembra segnato e se non ci saranno grandi novità (vedremo dopo le elezioni !!) la nostra autorità finirà in quella di Napoli che è sorta di babele inestricabile; ci vorrà, comunque, del tempo e nel frattempo l’Autority di Salerno continua ad essere amministrata saggiamente dal presidente Andrea Annunziata. Ma come spesso accade per gli uomini giusti ai posti giusti anche sull’attuale presidente incomincia ad arrivare qualche ombra nel senso che da più parti si parla già di un suo possibile successore in quello che dovrà essere la nuova organizzazione portuale voluta dal ministro Graziano Del Rio; naturalmente è in gioco anche l’altra ipotesi che vedrebbe Annunziata catapultato decisamente nei vertici regionali dall’alto della sua dimostrata esperienza per come ha condotto e sta conducendo il porto salernitano. La battaglia è, comunque, tutta politica e in politica non si sa mai come può andare a finire anche se nella fattispecie Vincenzo De Luca non è un ingenuo e sa bene cogliere la professionalità che spesso premia al di là anche della pura fedeltà. Dopo le amministrative si capirà molto di più e presto potremo conoscere gli orientamenti di Renzi e di De Luca che sembrano muoversi nella stessa direzione dopo il ritrovato feeling tra il premier e il governatore.

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