Regione e sviluppo rurale

Da uff. stampa on. Gambino

 

NAPOLI – Il programma di Sviluppo Rurale per la Campania 2014 – 2020 mette a disposizione circa 1,8 Miliardi di Euro per consentire lo sviluppo ambientale e imprenditoriale del Settore Agricolo. La maggior parte di questi fondi sono destinati alle aziende agricole in modo che esse possano, da un lato, migliorare e potenziare la propria organizzazione  produttiva e, dall’altro, qualificare ulteriormente le proprie possibilità competitive sul mercato agricolo.

E’ un’occasione importantissima che deve essere sfruttata dal mondo agricolo anche con l’aiuto gratuito, come è sempre stato fatto in questi anni, delle strutture regionali competenti in materia e dislocate nei vari punti nevralgici del territorio dove maggiore è la  concentrazione di aziende del settore.

In tal senso fondamentale, in questi anni, è stata l’attività dei 25 Centri di Sviluppo Agricolo del Settore Agricoltura che, istituiti e situati nelle zone più significative dal punto di vista produttivo, hanno svolto – e svolgono – un ruolo di supporto alle aziende.

Scellerata e incomprensibile risulta essere, quindi, la scelta – ormai prossima ad essere assunta – di sopprimere 18 Centri di Sviluppo Agricolo, sui 25 in totale esistenti, al fine di recuperare 150 unità di personale regionale da destinare agli uffici regionali del Settore Ambiente e del Settore Salute.

Nei territori di Napoli e Caserta sarebbero eliminati tutti i Ce.S.A. esistenti, in quello di Avellino tre su 5 (Calitri, Mirabella Eclano, S.Angelo dei Lombardi), in quel di Benevento uno su due (S.Marco dei Cavoti) mentre in Provincia di Salerno sarebbero soppressi i Ce.S.A. di Capaccio, Contursi Terme, Nocera Inferiore, Roccadaspide, Salerno per cui tutte le attività di riferimento dovrebbero essere fornite dai soli Centri di Battipaglia, Sala Consilina, Santa Marina e Vallo della Lucania.

E’ una decisione sconcertante. Il Gruppo Consiliare Regionale FDI chiede venga sospesa nella sua attuazione con trasferimento della discussione, e della relativa decisione, nella competente commissione consiliare permanente,  essendo tutti consapevoli che le istituzioni mai possono essere sottomesse ad interessi di gruppi di pressione intenzionati ad accaparrarsi l’esclusiva delle attività di consulenza tecnica e contabile cui inevitabilmente le aziende agricole dovranno fare ricorso laddove eliminati i Centri di Sviluppo Agricolo.

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